Un giorno questo dolore ti sarà utile
Recensione di Clementina Di Branco
Autore: Peter Cameron
Traduzione: Giuseppina Oneto
Editore: Adelphi eBook
Genere: narrativa
Pagine: 191
Anno di pubblicazione: 2007
Sinossi. James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università (“Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché”), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine -, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio..
Recensione
Fin dal titolo (in inglese Someday This Pain Will Be Useful to You), il romanzo di Cameron si candida ad entrare nell’olimpo del Bildungsroman.
La consacrazione avviene senza grande sforzo. Il bestseller dell’autore statunitense, infatti, fin dalla prima ora incanta e trascina la nostra immaginazione che si trova coinvolta nel tentativo di sbrogliare i pensieri e le emozioni del giovane protagonista James Sveck, diciottenne in procinto di iniziare l’università, definito disturbato e disadattato da una serie di personaggi di cui nel corso della vicenda l’autore svelerà non senza tenera ironia le contraddizioni, nonostante il loro assunto di “normalità” – «Le persone sono felici, a volte, Oppure non sono infelici nel modo in cui lo sei tu» sentenzia la madre dopo l’ultimo e rocambolesco atto di un eterno rifiuto alla socializzazione.
Infelicità esistenziale e critica sociale viaggiano insieme nell’animo del protagonista e si esternano spesso in argute sentenze che strappano più di un sorriso e altrettanti plausi da parte di noi lettori mentre tutti gli altri personaggi non fanno altro che scontrarsi con questo ragazzo indisponente e testardo.
Ma per noi, è impossibile non stare dalla parte di James sempre un po’ a disagio nel mondo dove le preoccupazioni di giovani o adulti sono per lui incomprensibili: l’intervento estetico del padre, il terzo matrimonio fallito della madre, una sorella che vorrebbe aver avuto un’adolescenza più interessante tra bulimia e alcolismo per poter scrivere la sua biografia a 23 anni e diventare un caso letterario, e si potrebbe continuare all’infinito.
Come trovare il proprio posto in questo mondo?
La domanda essenziale che muove il romanzo (e James) alla ricerca di un posto perfetto non ha una risposta certa. Si procede per tentativi, strategia che implica anche numerosi errori. Purtroppo non ci sono altre strade se non crescere, acquistare consapevolezza di sé, accettarsi. Si tratta di un processo lungo che contempla delle perdite, ma questo è.
La scrittura di Cameron è leggera come la brezza primaverile che sorprende a fine marzo e con delicatezza l’autore illumina i luoghi più nascosti dell’animo, là dove giacciono quelle verità scomode che nessuno vorrebbe ammettere.
Immergendosi nella narrazione del protagonista (è James che parla, racconta, pensa) percepiamo tutte le emozioni che lo rendono vivo: tenerezza, confusione, ansia, dolcezza.
A questo ragazzo, che un po’ ricorda noi stessi, si perdona tutto.
Peter Cameron
Peter Cameron è uno scrittore statunitense. Si è laureato all’Hamilton College di New York nel 1982 in letteratura inglese. Ha venduto il suo primo racconto al “The New Yorker” nel 1983 dove ha successivamente pubblicato numerose altre storie. Il suo primo libro è stato una raccolta di racconti, In un modo o nell’altro, pubblicato da Harper & Row nel 1986 (in Italia da Rizzoli). Il suo secondo romanzo, The Weekend, è stato pubblicato nel 1994 da Farrar, Straus & Giroux, che ha anche pubblicato Andorra, nel 1997 e Quella sera dorata nel 2002. Ha pubblicato anche Un giorno questo dolore ti sarà utile (2007), Paura della matematica (2008), Coral Glynn (Adelphi 2012) e Gli inconvenienti della vita”(Adelphi 2018)..
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