Un mondo libero





Recensione di Stefania Ceteroni


Autore: Valentina Cebeni

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: narrativa storica

Pagine: 509 pagine

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Roma, autunno 1942. L’Italia è in guerra già da tempo, ormai, e con lei i Fontamara al completo. Molti degli uomini sono impiegati al fronte, e fra quelli rimasti in città serpeggia l’ombra scura del governo e delle sue nuove disposizioni. Per la Pregiata Forneria Principi sono anni bui, ma il senso degli affari della capofamiglia Eva permette al biscottificio di accaparrarsi molte commesse da parte del regime e di utilizzare i proventi proprio per aiutare coloro che le leggi razziali vogliono annientare. Nel frattempo, il conflitto avanza e miete, impietoso, vite e speranze: mentre, tra le figlie, Myriam si arruola come infermiera volontaria e Diana continua la sua battaglia personale contro la madre, perdendosi fra relazioni pericolose e confuse, s’infrange il sogno della cognata Lia di rivedere il marito Ettore e s’incrina quello di Eva di riabbracciare il primogenito Gabriel, costretto dopo l’armistizio a scegliere se vivere o morire. Quando la guerra entra a Roma, la situazione si esaspera: è il momento del tutto per tutto, delle corse nei bunker durante i bombardamenti, delle macerie, delle vittime, di una città che grida in silenzio di fronte ai rastrellamenti e si ribella. Ma, nonostante tutto, la famiglia Fontamara troverà ancora una volta con determinazione la forza per lottare, seppur divisa, per un unico obiettivo: la libertà. Una libertà che ha sempre il sapore di un ritorno a casa.

Recensione

Valentina Cebeni non delude. Chi conosce il suo stile di scrittura ritrova, in questo secondo volume della saga dei Fontamara, la delicatezza della sua penna e, allo stesso tempo, la forza di personaggi e di una storia che non lasciano indifferenti e non si dimenticano.

Una penna delicata, la sua, anche nel descrivere gli orrori della guerra ma di una delicatezza che non vuol dire superficialità, tutt’altro. Io ho inteso questa delicatezza come rispetto: rispetto per le morti che, comunque, ogni volta che si è in guerra, si contano da ambo le parti, rispetto per la sofferenza di tutti.

I Fontamara, con Eva in testa, sono alle prese con una guerra che segna i territori ma, soprattutto, le persone. Le segna nel fisico, nella mente, nell’anima. Le stappa agli affetti, in un modo o nell’altro, le priva della dignità, della libertà, della serenità. E le uccide. Perché anche se non si muore al fronte si muore d’inedia, si muore sotto ai colpi dei manganelli, si muore stremati dal lavoro, sfiancati dalle privazioni e umiliati fino al midollo dalle violenze inferte senza alcuna pietà. Si muore anche di dolore, si muore per l’orrore in cui ci si è imbattuti giorno dopo giorno. Perché anche se si resta vivi ciò che vedono gli occhi, ciò che sentono le orecchie, ciò che toccano le mani segna per tutta la vita fino nel profondo.

Eva è, ancora una volta, il pilastro attorno al quale ruota una famiglia intera e non solo. È la donna forte che tutti conoscono, tenace, astuta, altruista, amorevole ma ferma e decisa nel prendere decisioni per sé e per le persone che ama.

La guerra, però, mette a dura prova pure lei. Mette a dura prova tutti, dai più piccini ai più grandi. Strappa gli uomini dalle braccia delle mogli, delle sorelle e delle madri, lascia le donne sole a fare i conti non solo con il dolore per tutto ciò ma anche con una realtà incerta, sempre più pericolosa e minacciosa, con la necessità di tirare avanti così come con la paura di non sopravvivere. Lascia i bambini con l’orrore negli occhi e, se hanno avuto la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata, con la quasi certezza di non avere un domani.

Valentina Cebeni tratteggia personaggi che arrivano al cuore e dimostra che le donne non sono affatto esseri inferiori. Ci vuole coraggio ad affermare una cosa del genere davanti ai personaggi femminili che offre ai lettori!

Alle descrizioni che sembrano vere e proprie pennellate di parole, non sacrifica la personalità di personaggi intensi, che non temono di mostrare la loro fragilità, le loro paure ma anche tutto il coraggio che una situazione come quella che si è vissuta all’epoca della seconda guerra mondiale richiede.

Sono personaggi coraggiosi, ognuno a suo modo e che sono protagonisti di una storia forte, intensa, ben costruita e che appare particolarmente vera. Anche i più piccoli sono personaggi importanti e ben resi: mi è sembrato di vedere davanti agli occhi le bambine di casa quasi sfidare quei generali che ad un certo punto della storia stravolgono la loro routine con la loro presenza e mi è sembrato di leggere in quei volti tutto l’orgoglio dei Fontamara, così come mi era stato trasmesso nel primo volume ed ancor più nel secondo.

Ho sofferto molto tra le pagine di questo libro soprattutto perché quelle scene di guerra, quei pensieri che arrivavano dalla voce dei protagonisti, quelle considerazioni legate all’orrore della guerra sono oggi molto, troppo attuali e tali da dare ancora più intensità all’intera storia.

Non abbiamo imparato niente dagli errori del passato”,

mi piace pensare che Eva pronuncerebbe queste parole se vivesse ai tempi nostri. Ed avrebbe tristemente ragione.

A cura di Stefania Ceteroni

https://libri-stefania.blogspot.com

 

Valentina Cebeni


(Roma, 1985), amante delle storie da quando era bambina, coltiva sin dall’adolescenza la passione per la scrittura. Autrice tradotta in tutta Europa, con particolare successo in Germania, esordisce nel 2013 con L’ultimo battito del cuore, a cui seguono La ricetta segreta per un sogno e La collezionista di meraviglie. Una nuova vita. La saga dei Fontamara è il suo primo romanzo edito da Sperling & Kupfer.

 

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