UN RITORNELLO NON FA PRIMAVERA
Autore: Philippe Georget
Traduzione: Silvia Manfredo
Editore: Edizioni E/O
Genere: Giallo
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. La processione del Sanch, tradizionale appuntamento pluricentenario del Venerdì Santo nella Catalogna francese, viene inaspettatamente interrotta dall’omicidio di uno dei penitenti. Si tratta di Christian Aguilar, anziano maestro di pianoforte, uomo dalla vita banale e solitaria di cui si fatica a immaginare potenziali nemici. Nello stesso momento, a poca distanza dalla processione, una violenta rapina in una gioielleria di Perpignan frutta un ingente bottino di pietre preziose. Il tenente Gilles Sebag comincia presto a ipotizzare un legame tra i due eventi, man mano che diventa più chiaro che la vita e la personalità di Aguilar nascondono molto più di quanto non sembri. A quanto pare, infatti, l’anziano maestro in gioventù era stato uno dei favoriti di Charles Trenet, il “cantante folle” arrestato per omosessualità negli anni Sessanta, tanto da risiedere oggi nella casa di Perpignan un tempo proprietà dell’artista. Il tenente Sebag e i suoi colleghi cominciano così a indagare alla ricerca di un movente legato a smodata cupidigia, ricatti per ben taciuti, segreti o vendette per vecchi dissapori, sullo sfondo di una Perpignan più catalana che mai, dove il perbenismo borghese si mescola alla decadenza del quartiere gitano.
Recensione di Patrizia Argenziano
Chiudo gli occhi e penso che sarei scappata anch’io, mi sarei tranquillamente fatta calpestare dalla folla che mi avrebbe travolta come un fiume in piena. Gli uomini incappucciati, seppur in un contesto privilegiato come quello religioso, mettono sempre ansia e si vestono di mistero. Le litanie interrotte da una serie di petardi accrescono la paura e la tensione.
Per fortuna ad alleggerire l’aria, pesante anche a causa dei pensieri singolari e angoscianti dell’assassino, ci pensa il tenente Sebag.
Sebag con qualche acciacco fisico in più rispetto alle precedenti indagini ma dal punto di vista psicologico più sereno perché la vita, a casa, è tornata quella di sempre. Quel che è stato è stato e ora fa parte solo dei brutti ricordi.
Sebag, il collega, l’amico, l’uomo che tutti vorremmo avere al nostro fianco per la sua pacatezza, la sua sensibilità, il suo buoncuore e le sue intuizioni fuori dal comune eppure così significative. Sebag che conduce i giochi senza scettro e corona proprio perché fa parte della sua indole “non mostrare il comando”.
Per lui, due indagini parallele che rischiano di confluire in un’unica grande ricerca perché la vittima in questione non era un pezzo grosso ma un “personaggio” sì: un penitente della Confraternita e un maestro di pianoforte con qualche conoscenza in città.
Ne esce quindi una fotografia di Perpignan piuttosto variegata e legata ai protagonisti che Sebagtrova sulla sua strada.
Bellissima e surreale la processione del Sanch, vi consiglio di recuperarne le immagini. Una processione molto discussa e di cui se ne percepiscono, tra le pagine, i diversi punti di vista.
Succulenti i richiami ai libri, nati grazie a un incontro indimenticabile tra il tenente e un clochard, un incontro che apre le porte a diversi spunti di riflessione.
A essere sincera, in questo romanzo, sono numerosi i personaggi che sembra vogliano raccontarci a tutti i costi qualcosa di cui discutere.
Immancabili i riferimenti alla cucina, anche catalana vista l’influenza geografica. Si tratta di momenti più soft per respirare aria pulita dopo tutta la nebbia che avvolge il caso.
Ci racconta tanto Georget, ci fa conoscere una Perpignan alternativa con tutte le sue tradizioni, luci e ombre. Fonde passato e presente, aggiunge intrighi e misteri consegnando il tutto a Sebag con evidente successo.
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Philippe Georget
Philippe Georget è nato a Épinay-sur-Seine nel 1963. Dopo una laurea in Storia, si è dedicato al giornalismo, prima in radio e poi in televisione per France 3. Appassionato viaggiatore, nel 2001 ha fatto il giro del Mediterraneo in camper con la moglie e i tre figli, attraversando in dieci mesi Italia, Grecia, Giordania, Libia e altri paesi. Con “D’estate i gatti siannoiano”, suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 2012, ha vinto nel 2011 il Prix SNCF du Polar e il Prix du Premier Roman Policier de la ville de Lens. Di Philippe Georget le Edizioni E/O hannopubblicato anche “In autunno cova la vendetta”, “Il paradosso dell’aquilone”, “La stagione deitradimenti” e “Un ritornello non fa primavera”.