Una furia dell’altro mondo
Recensione di Nadia Beggio
Autrice: Lisa de Nikolits
Traduzione: Daniela Di Falco
Editore: Edizioni LeAssassine
Collana: OLTREOCEANO
Genere: Thriller
Pagine: 398
Anno di pubblicazione 2019
Sinossi. “Definire questo romanzo ci risulta un po’ difficile: senz’altro è un thriller, ma di un tipo speciale perché è divertente, leggero, sentimentale, un po’ filosofico e nello stesso tempo anche truce, ironico e surreale. Non potrebbe essere diversamente con la protagonista Julia Redner, un prototipo di donna in carriera, che si ritrova in un Purgatorio che ricorda un aeroporto, ma che è dotato di tutti i comfort come sala relax, sala trucco, sala bowling eccetera. Si ritrova lì perché è stata picchiata a morte dal suo ex amante e datore di lavoro, ma prima di scoprirlo deve fare un percorso accompagnata da uno psicoterapeuta vagamente angelico e da un gruppo di donne di cui diventa amica e che a loro volta hanno storie da raccontare. Quando finalmente Julia avrà compreso chi era sulla Terra, le si aprirà una seconda chance di riscatto ma anche di vendetta.”
Recensione
“Un viaggio ha senso solo
senza ritorno se non in volo
senza fermate nè confini
solo orizzonti neanche troppo lontani……
e allora sai che c’è …destinazione PARADISO….” ANZI NO…perchè la nostra destinazione è il PURGATORIO!
“Mi risveglio, ho dolori da tutte le parti…. Notte? Perché è così buio? Si, probabilmente è notte e devo essermi addormentata. Vengo colta dal panico, perché non riesco a svegliarmi?…Ora apro gli occhi…Gente …C’è gente…Si gente, Oddio, sono in un aeroporto…Che cosa è successo? Che cosa sta accadendo? E dov’è la mia favolosa borsa bianca di Prada con gli inserti laterali in pitone che ho acquistato solo qualche giorno fa? Dove sono i miei anelli di Cartier, l’enorme smeraldo incastonato in una fila di diamanti e montato in oro rosa….?”
Julia Redner è “una novella Anna Wintour”, una bellissima donna in carriera che sul lavoro è la peggiore delle streghe ….. “Eri una strega sul lavoro? Si lo ero. Tutti quelli che hanno potere sono perfidi. Non ottieni il rispetto se non agisci come una strega. La gente se lo aspetta. Il mio staff era stato addestrato a non salutarmi al mattino, a meno che non fossi io la prima a dare il buongiorno”.
E’ l’insieme del peggior egocentrismo, tutto ruota solo ed esclusivamente attorno alla sua persona, riempie il poco tempo libero accumulando compulsivamente abiti e prodotti di bellezza griffati Chanel, Dior o Yves Saint Laurent mentre l’unico cedimento affettivo lo riserva alla sua gatta Duchessa.
E’ assetata di potere e per arrivare ai massimi vertici intreccia una relazione con Patrick Ralph Davison Loach –IV , (che ama farsi chiamare JUNIOR) Presidente del Consiglio di Amministrazione, un piccolo adone pronto a proiettare, senza alcuno scrupolo, la compagnia verso un futuro radioso. “Le nostre strade si incrociano fuori dall’uscita d’emergenza…-Sono tra quelli che butterà fuori con un calcio nel posteriore, vero?- Lui ride – direi di no, ma forse dovrei vedere meglio…Mi giro e metto le mani tre gradini più su, poi mi chino a gambe aperte, le natiche all’aria, il tutto fasciato in collant di seta…..”
Julia Redner è la “FURIA “del romanzo che noi lettori incontriamo “ALL’ALTRO MONDO” perché “dopo due anni fantastici elettrizzanti, caratterizzati da un’ubriacatura di potere e da un’ascesa inarrestabile, scopammo, ci masturbammo, assumemmo gente e la licenziammo, imponendo qui è là a nostra autorità senza fermarci…” si ritrova licenziata su due piedi “un certo numero di posti di lavoro sono stati tagliati oggi e il suo, purtroppo è uno di questi” e con un battito di ciglia carambola dalla torre d’avorio alla solitudine del suo appartamento realizzando che Junior l’ha gettata via come un abito dismesso e così la rabbia si trasforma “in una gioia feroce” quando decide di giocare un bruttissimo scherzo all’ ex-amante e grande capo che, per vendicarsi dell’affronto subito, tenta di ucciderla.
Picchiata a morte Julia viene sbalzata al PURGATORIO, e qui la fantasia dell’autrice si sbizzarrisce ad immaginare la struttura del “luogo di passaggio e di transito per le anime”. Se per Dante è un monte vero e proprio, diviso in sette cornici, tante quanti sono i peccati capitali, disposti per gravità decrescente (e cioè, dal basso verso l’alto: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia e prodigalità, gola, lussuria) per Lisa Nikolitis è un luogo asettico e senza tempo, dove il buio non scende mai e il cielo si intravede a spicchi da lucernai. E’ la sala d’attesa di un aeroporto che si dirama in corridoi interminabili di un bianco immacolato dove si materializzano porte che nascondono stanze decisamente particolari. C’è la Stanza del Guardaroba che dal pavimento al soffitto è piena di abiti di alta moda, La Stanza delle Cibarie comunemente chiamata Refettorio con una lista infinita di cibi da tutto il mondo, la Stanza del Riposo per distendersi e per dormire davvero, il Blocco delle Abluzioni simile allo spogliatoio di una palestra. Per gridare indisturbati c’è la Stanza dell’Urlo mentre la Stanza della Pioggia è una specie di gazebo di vetro e la pioggia scende giù da tutti i lati. Ci sono poi la Stanza del Make-up e del Massaggio quella della Lettura, delle Carte da Gioco, del Bowling, del Cucito, del Sollevamento Pesi e della Disco. La Stanza della Visione si può utilizzare solo se viene concesso il “privilegio” perché con una visione in 3D si possono vedere i propri cari che vivono sulla Terra.
La dimensione surreale non deve trarre in inganno il lettore perché Lisa de Nikolits con una scrittura leggera e ironica, affonda la penna in temi molto attuali e, capitolo dopo capitolo, affiorano le storie delle “anime “che vagano nel purgatorio con la realtà amara della violenza sulle donne, le prevaricazioni, il sessismo sul lavoro e i problemi legati alla droga.
I “personaggi morti” che Julia incontra di Stanza in Stanza, sono variegati ; ognuno di loro ha una storia reale che inesorabilmente mischia sentimenti profondi con passi falsi che hanno compromesso una “lunga permanenza terrena”:
Agnes, una ragazzina piena di piercing, tatuaggi e fumatrice accanita, uccisa insieme al suo ragazzo dallo spacciatore cui i due ingenui volevano rivendere l’eroina.
Tracey, chiamata la cicciona, che sforna dolci per tutti, suicida in auto.
Grace, tutta rifatta, vittima del marito, un chirurgo plastico che la modellava a suo piacimento. Finché un giorno ingoiò troppe pastiglie…
Isabelle, cui piaceva fare sesso con gli sconosciuti abbordati in rete, morta per una pratica di bondage nelle mani di un maniaco sessuale.
Samia, giovane pakistana, morta ad un rave per una dose di droga tagliata male.
Beatrice, amministratore del Purgatorio, può concedere il Privilegio della Visione. Quando le fu diagnosticato il morbo di Alzheimer decise di togliersi la vita, asfissiandosi nella sua Cadillac di lusso insieme al suo gatto.
Il “luogo non luogo” per Julia si rivela inaspettatamente una seconda chance; con l’aiuto di Cedar Mountain Eagle, un filosofo-psicoterapeuta, rileggerà in toto la sua vita, aggiudicandosi così l’opportunità di strappare un biglietto di ritorno alla vita terrena.
Ma come sfrutterà la “seconda volta” che il destino Le ha regalato??
Lo scoprirete solo leggendo questo racconto in bilico tra realtà e fantasia, un romanzo che ci fa sorridere mentre ci
trascina in un luogo inventato ma al contempo ci offre lo spunto per riflettere su scottanti temi d’attualità
Personalmente (proprio per me stessa) avrei colto la ghiotta occasione di una “seconda volta” per apprezzare al meglio le meraviglie terrene,il purgatorio di Lisa de Nikolits è simpatico e divertente ma provoca una sana nostalgia per le piccole cose che banalmente riempiono la nostra vita, mentre l’autrice ci ricorda che :
“Neppure l’inferno è paragonabile alla furia di una donna respinta.”
(William Congreve)
Lisa de Nikolits
Originaria del Sud Africa, ha vissuto e lavorato come art director negli Usa, in Gran Bretagna e in Australia. Qui dopo essere stata licenziata da una società dei media, decide di trasferirsi in Canada, che considera un Paese molto più aperto e multietnico. Nel 2003 prende la cittadinanza canadese e si dedica in modo professionale e continuo alla scrittura: “Do One Thing A Day For Your Writing” (Fai ogni giorno qualcosa per la tua scrittura), sebbene fin da giovanissima abbia riempito i cassetti con i suoi manoscritti. Una furia dell’altro mondo è il suo settimo romanzo e nel titolo che è un po’ una parafrasi di una frase di William Congreve: ”Neppure l’inferno è paragonabile alla furia di una donna respinta” si avvertono i suoi studi di letteratura inglese e filosofia. Una furia dell’altro mondo è il suo settimo romanzo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Lisa de Nikolits è molto attiva e impegnata nel valorizzare e sostenere la scrittura femminile di gialli, per cui con altre scrittrici anima diversi gruppi: Sisters in Crime, Mesdames of Mayhem, a cui si aggiungono Crime Writers of Canada e The International Thriller Writers.
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