Una mano più in là




Recensione di Manuela Baldi


Autore: Marco Lanzetta

Editore: Cairo

Genere: autobiografia – diario

Pagine: 192

Anno di pubblicazione: 2018

 

 

 

 

 

 
 
 

Sinossi. Odio aspettare. Mi sembra di perdere tempo e io non ho tempo da perdere. Ho tantissime cose da fare, nella vita. Per esempio, diventare il numero uno nella specializzazione che ho scelto, la chirurgia della mano…» Un traguardo raggiunto il 23 settembre 1998, quando alle ore 14.42, dopo quasi sette ore di intervento presso l’Hôpital Édouard Herriot di Lione, Lanzetta e la sua équipe concludono il primo trapianto di mano al mondo.  Oggi, a vent’anni di distanza da quello storico giorno, il chirurgo italiano ha deciso di raccontare il lungo viaggio verso la realizzazione di quell’operazione rivoluzionaria che a molti sembrava impossibile.  L’autore ripercorre il cammino a ostacoli per raggiungere l’ambito risultato annotando tutte le emozioni, l’entusiasmo, ma anche le paure, che hanno accompagnato quella straordinaria avventura scientifica che ha spostato i confini della chirurgia. Una storia iniziata in Australia, continuata in Francia, poi in Canada, giocata sul filo del tempo per battere gli americani in una prima assoluta che il mondo attendeva da duemila anni, cioè dal miracolo attribuito ai Santi Cosma e Damiano.  Un storia accompagnata anche da tanti punti interrogativi perché molti sono i dubbi che un trapianto di mano pone anche dal punto di vista etico. Se il ricevente commettesse un crimine con le impronte digitali di un morto? Come deve essere accarezzare, colpire, ma anche mangiare, guidare, con una mano nuova, che ha già vissuto con un altro individuo? Tutto questo è legittimo? Ne vale la pena?

 

Recensione

Il diario, scandito in giorni della vita professionale, mescolata a quella personale, del professor Lanzetta racconta delle vittorie e delle “poche” sconfitte di un chirurgo che ha messo la conoscenza al primo posto.

Scritto in prima persona, pur trattando di temi medici, non è mai difficile e anche un non addetto ai lavori riesce a seguire senza difficoltà il racconto, mai banale, delle vicende che segnano la vita professionale di un chirurgo che vuole fortemente essere il primo a effettuare un trapianto di mano.

Il ritmo del libro è da thriller, il lettore è spinto a proseguire, la scrittura semplice, si ha quasi l’impressione che l’abitudine ai ferri del mestiere sia stata trasferita anche nella scrittura, sempre dritto al punto, come se nel confezionare questo racconto avesse usato un ago di quelli che utilizza nel suo lavoro e che ben descrive nel libro.

L’argomento è di quelli ghiotti, il primo trapianto di mano, ma sarebbe sbagliato fermarsi solo a quello, c’è soprattutto la storia di un uomo che ha lavorato duramente per conquistarsi conoscenza e affinare la sua tecnica.

Ogni capitolo una data, un giorno particolare nella vita del professor Lanzetta: si spazia dalla sua ambizione professionale, ai temi etici legati ai trapianti, si accenna alla sua vita all’estero, si legge un simpatico capitolo nel quale viene riportato pari pari un articolo del 2011 di Gian Antonio Stella, giornalista di punta del Corriere della Sera, che scrisse delle “difficoltà” con le istituzioni del professor Lanzetta. Nei capitoli che si susseguono, appare chiara anche tutta la sensibilità sia umana, sia professionale del chirurgo.

Consiglio di leggere il libro, ne rimarrete stupiti.

A breve l’intervista che il Professor Lanzetta ci ha concesso.

 

 

 

Marco Lanzetta


Marco Lanzetta (Milano, 1962) è direttore Scientifico e Responsabile dei Programmi Internazionali dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano e del Centro Nazionale Artrosi e insegna Ortopedia e Microchirurgia alla University of Canberra in Australia. È autore di oltre 200 articoli e saggi scientifici. Ha eseguito il primo trapianto di mano da cadavere della storia nel 1998, e due anni dopo il primo trapianto al mondo di entrambe le mani e il primo trapianto di mano in Italia. Nel 1999 è stato insignito del titolo di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha scritto diversi libri di successo, tra cui La dieta anti Artrosi, risultato dei suoi studi innovativi sulla cura della malattia del secolo. Dal 1981 partecipa a missioni umanitarie in Paesi in via di sviluppo e dal 1998 è presidente del GICAM (Groupe International Chirurgiens Amis de la Main), una ONG che svolge attività chirurgica ricostruttiva a favore di bambini con deformità alle mani in alcune tra le aree più povere del mondo.