Recensione di Michela Alfano
Autore: Karen McManus
Editore: Mondadori
Traduttore: Roberta Verde
Pagine: 300
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2018
SINOSSI: Una cittadina della California, con il suo liceo e i suoi studenti, è l’ambientazione di una narrazione a cinque punti di vista. Cinque adolescenti molto diversi tra loro che per una strana coincidenza si ritrovano in punizione nella stessa ora e per lo stesso motivo. Ci sono tutti gli stereotipi tipici dei licei americani: la secchiona diligente e matura che sa già che frequenterà Harvard; l’atleta bello e promettente che tutte le ragazze sognano; la ragazza-zerbino che si preoccupa solo di compiacere il suo ragazzo; il bello e dannato pieno di guai; lo sfigato non inserito, che non migliora certo la sua popolarità spifferando i segreti imbarazzanti di tutta la scuola. Prima della fine dell’ora di punizione i punti di vista diventano quattro: infatti, uno di loro muore. Qualcuno l’ha ucciso? Chi? Quali segreti nascondono gli altri? La ricerca della verità passa attraverso gli occhi di quattro ragazzi che non sono quello che vogliono sembrare e che alla fine impareranno ad accettarsi e a mostrarsi per quello che realmente sono.
RECENSIONE: È difficile, da adulti, appassionarsi alle storie di liceali, eppure è ciò che succede leggendo questo libro. All’inizio ci si può sentire vicini a uno piuttosto che a un altro protagonista, ma proseguendo nella lettura si finisce per affezionarsi a tutti e sperare che le cose vadano al meglio per ciascuno di loro. Ci si irrita se subiscono ingiustizie o cattiverie e si sviluppa empatia verso le loro inquietudini e insicurezze, nonché soddisfazione per i loro progressi.
E se c’è una cosa che in questa storia non manca è proprio l’evoluzione dei protagonisti.
I personaggi sono caratterizzati attraverso i pensieri diretti, i dialoghi e le relazioni amicali e famigliari. Le loro considerazioni sul mondo (che a diciassette anni è davvero limitato) e sugli amici, o presunti tali, aprono spiragli sulla personalità di ciascuno di loro, permettendoci di conoscerli via via molto meglio di quanto loro all’inizio credano di conoscere se stessi.
I personaggi sono caratterizzati attraverso i pensieri diretti, i dialoghi e le relazioni amicali e famigliari. Le loro considerazioni sul mondo (che a diciassette anni è davvero limitato) e sugli amici, o presunti tali, aprono spiragli sulla personalità di ciascuno di loro, permettendoci di conoscerli via via molto meglio di quanto loro all’inizio credano di conoscere se stessi.
Altrettanto riuscita non sembra, tuttavia, la narrazione in prima persona, che appare non abbastanza personalizzata.
Le descrizioni dei luoghi sono minime, solo lo stretto indispensabile ai fini della trama, ma non se ne sente la mancanza.
Le descrizioni dei luoghi sono minime, solo lo stretto indispensabile ai fini della trama, ma non se ne sente la mancanza.
La lettura offre spunti interessanti per riflettere su alcuni temi importanti dell’adolescenza, soprattutto se vissuta negli Stati Uniti: il Paese dei presunti colpevoli e della giustizia a tutti i costi; dei re e delle reginette del ballo; delle università di serie A e di serie C; della scarsa o nulla assistenza sociale; del progresso sfrenato affiancato all’arretratezza di alcuni pregiudizi ancora profondamente radicati.
La trama è interessante e coinvolgente e la lettura procede in modo scorrevole, con la voglia di saperne sempre di più. Sebbene l’identità della vittima si sospetti già dalla prima pagina (anche avendo evitato di leggere la quarta di copertina), così come si inizia a intuire come siano andate le cose molto prima che vengano svelate, ciò non toglie la piacevolezza della lettura e la voglia di conoscere i dettagli.
Tuttavia alla fine, davanti al quadro completo, alcune cose risultano forzate, improbabili. Nonostante questo, una volta girata l’ultima pagina non manca quel senso di nostalgia tipico di quando si finisce un libro che ha saputo tenere buona compagnia, anche se, forse, un po’ sopravvalutato.
Karen M. McManus
Karen M. McManus, è laureata in Inglese e Giornalismo. Uno di noi sta mentendo (titolo originale One of us is lying) è il suo primo romanzo, da mesi stabilmente ai vertici delle classifiche americane.
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