Viaggio nella psicologia con la letteratura




Sul lettino di Freud

Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Irvin D. Yalom

Traduzione: Serena Prina

Editore: Neri Pozza

Genere: Romanzo

Pagine: 439

Anno di pubblicazione: 2015

Sinossi. “Sul lettino di Freud “è la storia di Seymour Trotter, Ernest Lash e Marshal Streider, tre psicoterapeuti che, in virtù della sorte connessa alla loro professione, si trovano a condividere trionfi e fallimenti, fatti e misfatti, onori e infamie della loro pratica terapeutica. Seymour Trotter, settantun anni, un patriarca della comunità psichiatrica, va incontro alla rovina dopo aver preso in analisi Belle Felini, una trentaduenne di gradevole aspetto ma con una lunga storia di autodistruzione alle spalle. Nell’istante in cui l'”alleanza terapeutica” con la sua paziente sembra dare frutti che nessun Prozac può procurare, Trotter viene accusato di comportamento sessuale inappropriato nei confronti della giovane donna e sottoposto ad azione disciplinare dal comitato etico per la medicina. Incaricato del procedimento è Ernest Lash, assistente universitario presso la facoltà di psichiatria, studioso che ignora quasi tutto della psicoterapia. L’incontro con Trotter, tuttavia, lo affascina e seduce a tal punto che Lash diviene un affermato psicoterapeuta. E giorno dopo giorno lui ringrazia i grandi progenitori dell’analisi: Nietzsche, Kierkegaard, Freud, Jung. Finché non viene il momento in cui nessuno dei grandi guaritori del passato può soccorrerlo. Lash applica un approccio radicalmente nuovo, basato su una forma di “alleanza terapeutica” con il suo paziente Justin. Ma quando quest’ultimo decide di abbandonare la moglie, Lash è costretto a correre ai ripari…

Recensione

In questo appuntamento con la rubrica di psicologia vi voglio chiarire alcuni concetti e parlarvi di alcune professioni. Questa volta sono partita dal bellissimo libro di Yalom, Sul lettino di Freud, che parla di analisi, di terapia in modo chiaro e coinvolgente. Il libro in questione è un romanzo ma può essere anche visto dai più esperti come una sorta di manuale della relazione terapeutica. Andiamo con ordine: chi sono psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista e psichiatra?

Lo Psicologo è un professionista che ha conseguito la Laurea in Psicologia dopo cinque anni (3+2) di studi universitari, successivamente ha svolto un tirocinio annuale obbligatorio sotto la supervisione di Psicologi “esperti” e ha sostenuto l’Esame di Stato necessario per iscriversi all’Albo degli Psicologi della propria regione. Ora lo Psicologo può cominciare ad esercitare la libera professione. Gli ambiti di intervento riguardano la diagnosi, la prevenzione oppure la ricerca in ambito psicologico. I principali strumenti di intervento dello psicologo sono il colloquio psicologico, che può anche accompagnarsi alla somministrazione di test psicologici con una funzione diagnostica ed orientativa. Lo psicologo non può somministrare farmaci!

Lo Psicoterapeuta è uno Psicologo oppure un Medico che ha frequentato una scuola di specializzazione quadriennale per ottenere il diploma di Psicoterapeuta. Durante gli anni di formazione ha svolto un tirocinio sotto la supervisione di uno Psicoterapeuta esperto. Lo Psicoterapeuta è l’unica figura riconosciuta dallo Stato che può fornire il servizio di Psicoterapia.

Lo Psicanalista è uno psicoterapeuta che si ispira alla psicanalisi di Sigmund Freud e dei suoi successori. Dopo Sigmund Freud infatti, sono nate diverse correnti dal suo pensiero originale, definite post-freudiane. Esse prendono origine dalle teorie proposte da Freud, attribuendo però un peso differente alle diverse componenti della teoria dello sviluppo psicosessuale originale, introducendo anche elementi nuovi non considerati da Freud. Lo psicanalista, per essere tale, deve necessariamente sottoporsi in prima persona ad un’analisi personale che può avere una durata variabile (in genere qualche anno) con il fine di risolvere eventuali conflitti personali irrisolti e di acquisire maggiori competenze professionali.

Lo Psichiatra è un medico specialista in psichiatria, con un approccio organicistico alla malattia mentale, intesa come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso. Valuta la sintomatologia e il decorso clinico e propone una cura che può indirizzarsi verso un intervento farmacologico e/o psicoterapeutico.

Nel libro di Yalom, come si può ben comprendere dal titolo, si parla di analisi. I terapeuti protagonisti del libro sono iscritti alla IPA, l’Associazione Psicoanalitica Internazionale. L’autore ha una straordinaria capacità di raccontare come avviene una seduta di analisi in modo chiaro e coinvolgente. Spesso ho trovato alcuni passaggi divertenti e talvolta esilaranti. Credo che quello in questione sia un testo utile a chi non è del mestiere per comprendere come avviene una seduta ma anche a chi lavora o studia nel campo della psicologia/psicoterapia. Nel testo ci sono vari concetti ricorrenti che vorrei chiarire e possibilmente approfondire.

Il setting è uno degli elementi principali su cui si basa la relazione terapeutica. Esso rappresenta lo spazio ed il tempo: lo spazio corrisponde allo studio dello psicoterapeuta e tutto ciò che esso contiene, il tempo corrisponde alla frequenza e alla durata delle sedute. Ogni paziente, inoltre, guidato dal suo mondo interno, ne amplia ed arricchisce, metaforicamente, il significato.

Un altro concetto fondamentale è quello di alleanza terapeutica. L’alleanza terapeutica, secondo Bordin è costituita da tre componenti:

  1. l’esplicita condivisione di obiettivi da parte di paziente e terapeuta;
  2. la chiara definizione di compiti reciproci all’inizio del trattamento;
  3. il tipo di legame affettivo che si costituisce fra i due, caratterizzato da fiducia e rispetto.

Si può quindi comprendere come l’alleanza e, conseguentemente, la psicoterapia in senso lato, sia un lavoro collaborativo tra due soggetti interagenti ed entrambi attivi, ciascuno nel proprio ruolo. In particolare, il legame affettivo tra paziente e terapeuta emerge dall’interazione tra due variabili principali: da una parte i comportamenti, le emozioni e i pensieri del terapeuta, dall’altra le proiezioni transferali che nascono dalle esperienze passate del paziente. Ecco quindi che entrambi gli elementi della diade clinica, paziente e terapeuta, ciascuno dotato di una propria storia evolutiva e di un proprio mondo interno, divengono di estrema importanza nella costruzione dell’alleanza e nella conduzione di una terapia con un buon esito.

Il transfert in psicoanalisi indica un processo di trasposizione inconsapevole, durante l’analisi, sulla persona dell’analista, di sentimenti e di emozioni che il soggetto ha sentito in passato nei riguardi di persone importanti della sua infanzia. Sigmund Freud, nel 1895, fu il primo a usare il termine “trasfert” nel tentativo di far scoprire ai propri pazienti il legame tra i sintomi e sentimenti attuali, da un lato, ed esperienze passate dall’altro. Il concetto di trasfert è ovviamente molto più ampio e complesso ed è uno dei più affascinanti della psicoanalisi.

Un altro concetto molto trattato nel libro è quello di supervisione in psicoanalisi, infatti Ernest Lash, protagonista del romanzo, è in supervisione da Marshal Streider. La supervisione psicoanalitica è considerata, insieme all’analisi personale e ai seminari teorici, uno dei pilastri della formazione dello psicoterapeuta psicoanalista. Il campo della psicoanalisi è davvero molto ampio ed interessante, sicuramente ne parlerò ancora in futuro. Mi piacerebbe parlarvi meglio della figura dello psicoanalista partendo da Freud e dai suoi meriti. In conclusione mi sento di consigliarvi la lettura di Sul lettino di Freud, un libro scorrevole, mai noioso e che, se non siete del settore, vi farà conoscere cosa voglia dire fare terapia.

LIBRI CONSIGLIATI:

  • Pensieri di uno psicoanalista irriverente. (2017) Antonino Ferro. Raffaello Cortina Editore.
  • Teoria e clinica psicoanalitica. (2016) Stephen A. Mitchell. Raffaello Cortina Editore.
  • Le parole per dirlo. (2001) Marie Cardinal. Bompiani

PAGINE WEB CONSIGLIATE:

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

Irvin D. Yalom


Nato in una famiglia ebraica, è cresciuto in un ambiente povero. Si laurea Bachelor of Arts alla George Washington University nel 1952 e Doctor of Medicine alla University School of Medicine di Boston nel 1956. Dopo due anni di servizio nell’esercito al Tripler General Hospital di Honolulu, Yalom inizia la carriera accademica presso la Stanford University nella quale entra nel 1963 per restarvi fino al 1968. Insegna psichiatria alla Stanford University. All’attività clinica affianca quella di scrittore, che gli ha permesso di ottenere successi e gratificazioni importanti (soprattutto con il suo romanzo E Nietzsche pianse, i cui titolo è successivamente stato ritradotto da Neri Pozza in Le lacrime di Nietzsche). Tra gli altri suoi romanzi, pubblicati da Neri Pozza, ricordiamo: La cura Shopenhauer (2005), Il problema Spinoza (2012), Il dono della terapia (2014), Sul lettino di Freud (2015), Creature di un giorno (2015), Il senso della vita (2016), Fissando il sole (2017), Diventare se stessi (2018), Chiamerò la polizia (2019), Il problema Spinoza (2019). Ha scritto anche un saggio uscito per Neri Pozza intitolato Psicoterapia Esistenziale (2019). Per Cortina Raffaello è uscita la sua raccolta di racconti Guarire d’amore. Storie di psicoterapia (2015).

 

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