Recensione di Francesca Marchesani
Autore: Fabio Baronti
Editore: Augh! Edizioni
Genere: Narrativa
Pagine: 152
Anno di Pubblicazione: 2019
Sinossi. “Vita mia che esplodi” è la storia personale di Demetrio, a partire dalle prime scoperte e prese di coscienza nella cornice del paesino dove da piccolo trascorre le vacanze fino, anni dopo, alla grigia routine di un lavoro non gradito. Il filo narrativo ripercorre l’incontro con le paure di un’età non ancora adulta, le difficoltà di accettarsi, lo scontro generazionale con uno statico universo familiare, la caduta in un abisso doloroso e la ricerca di un appiglio umano per innescare il cambiamento interiore. Un romanzo sul coraggio, sull’importanza delle scelte, sulla voglia di rinascere e sul valore della solidarietà. Perché se è vero che nessuno si salva da solo, è altrettanto vero che la vita va vissuta e accettata con i suoi saliscendi, come il movimento armonioso di uno yo-yo.
Recensione
Ho letto la storia di Demetrio tutta d’un fiato e l’ho conosciuto come si conosce un amico. Un po’ per volta. A partire dalla sua infanzia, con un breve accenno all’adolescenza per poi arrivare all’età adulta. Il tanto agognato (dal padre) posto fisso e una stabilità economica.
Ma non c’è niente di più, non offre nient’altro questa vita?
Quello che notiamo nel protagonista è che è spesso solo, ci sono altri personaggi ma sono puramente contorno. Non ha una figura a cui fare riferimento, ha qualche amico, qualche collega, ma nulla di più. Demetrio non riesce a creare legami con nessuno.
Ha un universo dentro e non riesce a farlo vedere a nessuno, perché lui per primo non capisce le proprie potenzialità. Incontrerà poi qualcuno che lo aiuterà a uscire da se stesso, a far esplodere questa vita che non è nient’altro che una mera esistenza da guscio vuoto.
Comincerà a scrivere su un semplice blocco di carta quello che succede ogni giorno. Si guarderà attorno e capirà che la vita non è solo quello che ti accade, ma anche il resto. Un bambino che cade e si rialza, una coppia di innamorati per strada, una fontana ghiacciata. Fabio ci racconta solamente una vita.
Non una vicenda complicata o ricca di avventure, ma quella che potrebbe essere la storia di chiunque. La mia, la tua, la vostra.
E il suo stile di scrittura è come una carezza che leviga il volto. Un volto arrossato dopo una marea di schiaffi.
Fabio Baronti
(Verona, 1979) lavora come bancario. Nel tempo libero porta avanti la passione per la scrittura, iniziata con le poesie e nel tempo sfociata nei racconti. Scrive da pochi anni, ma avrebbe voluto farlo da sempre. Nel 2016 con una poesia è finalista al Premio Letterario Europeo Wilde. Nel 2017 un suo racconto è stato pubblicato su Robinson di Repubblica e un altro su Donna Moderna, mentre altri due racconti sono stati pubblicati in antologie edite da Historica. Nel marzo 2018 con un racconto è finalista in Campidoglio a Roma al Premio Letterario Nazionale Alberoandronico. È amministratore della pagina Facebook “Poesia Nuova”. Nel 2018 pubblica “Insegnaci come si vola” per La gru edizioni , a seguire nel 2019 “Vita mia che esplodi” edito da Augh!
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