Recensione di Enrico Fasano
Autore: Mario De Pasquale
Editore: Edizioni Spartaco
Genere: noir
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Sergio Carati è un professore universitario, un intellettuale, abile nel circuire studentesse, esperto nell’iniettarsi eroina mantenendo contegno e una parvenza di dignità. Mirna Cinotti Carli è una nobiltossica. A farli incontrare non è un romantico scherzo del destino ma il Padrone, boss della ’ndrangheta, braccio armato dell’onorevole Elvio Conconi e dell’ex ministro Antonio Nussardo: in cambio dell’estinzione dei loro debiti e di un grosso quantitativo di droga, i due vengono assoldati come infiltrati nel gruppo di attivisti che si oppongono allo sfregio ambientale dei lavori dell’Alta velocità in Piemonte. La Tav deve essere fatta. È un business troppo grande per politici e malavita organizzata, un affare irrinunciabile. Così il prof e Mirna sono pedine piazzate nel posto giusto al momento giusto: dovranno spingere con un fine lavoro psicologico Giuliano, Elide e Renato – tre giovani profondamente arrabbiati che hanno perso il lavoro e la fiducia nel dialogo e nella protesta pacifica – a mettere e far esplodere una bomba a Torino negli uffici dell’impresa vincitrice dell’appalto per la Tav. Perché la strategia del terrore ha sempre funzionato e anche stavolta darà un’accelerata alle opere, con l’arresto di quei poveri illusi che continuano a protestare rallentando il cantiere. Sembra tutto calcolato alla perfezione tra killer, polizia connivente, esecuzioni. E invece.
Recensione
Zero Tav è un esempio del più recente stile noir contemporaneo italiano. Temi ed argomenti freschissimi intesi come mai così attuali in una delle regioni italiane più martoriate dalla burocrazia e protesta popolare: il Piemonte con la sua amata ed agognata alta velocità.
Quel treno ad elevata percorrenza divide persone comuni, c’è chi la ‘sogna’ e chi non la vuole, chi la vede come un’ottima occasione per aprirsi all’Europa e chi uno sporco gioco dove a vincere sarebbero i soli interessi di pochi che si riempirebbero le tasche. Un gioco politico, tra uomini di potere ma non potenti. Viene qui dipinto con coraggio e darne un giudizio oggettivo senza sfociare in disgustosi dibattici politici è difficile ma tenterò di farlo pensando al lato letterario dell’opera.
A primo impatto salta subito all’occhio l’elenco di personaggi, in particolare dei protagonisti della nostra storia. Appena ci si addentra fra le pagine, e la lettura diviene più attenta, affiorano le personalità forti come quella di Sebastiano Trilombi (il Padrone) piuttosto che Mirna Cinotti Carli e tu lettore ti rendi subito conto con chi avrai a che fare. Soprattutto loro saranno l’ago di quella bilancia che servirà a valutare il carattere morale della vicenda e le sue inevitabili ripercussioni.
La ricostruzione dei fatti è poi affidata ad altri punti di vista di personaggi che verranno aggiunti alla narrazione: prospettive diverse ma continuamente intrecciate fungeranno da strumento per la ricostruzione storica.
Ognuno di loro è chiaramente inventato ma perfettamente contestualizzato e dunque credibile nel ruolo che Mario De Pasquale ha scelto di affidargli. Su Zero Tav si potrebbe benissimo creare una sceneggiatura cinematografica. La criminalità è descritta in maniera anticonvenzionale.
Al classico malavitoso si affianca quello vestito da damerino con il risultato di creare confusione e rendere tutt’altro che netto il confine tra oppresso ed oppressore. Spesso l’uno e l’altro sono la stessa persona. Geniale.
Mario De Pasquale calca la mano anche sui reietti confinati ai margini della società, spesso “stranieri”, obbligati a delinquere per sopravvivere. Uno scenario che poco si discosta dalla cronaca nera che ogni giorno leggiamo sui quotidiani. Il “macabro” è qui descritto accuratamente con l’espediente della violenza nel suo aspetto più crudo: la morte. Già l’episodio che apre il libro è un avvertimento per il lettore. Ti guarda in faccia, dritto negli occhi, e senza mezze misure ti domanda se sei sicuro di voler continuare.
Al di là di mafia, corruzione, mazzette, appalti truccati e scontri, Zero Tav è lo specchio dell’anima più turbolenta e masochista della società civilizzata. Un romanzo con innumerevoli spunti filosofici e di riflessione. Un ottimo lavoro di Mario De Pasquale.
A cura di Enrico Fasano
Mario De Pasquale
Mario De Pasquale, classe 1959, giornalista, vive e lavora a Bologna. Amante dello sport per lavoro e passione, ha pubblicato manuali su diverse discipline.