Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Mario Zunino
Editore: Buendia Books
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 148
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Tredici racconti nei quali il tempo scorre a ritroso, dai giorni nostri (“Il Professore”) a un’imprecisata epoca feudale (“Il gufo delle Fascinete”, “Il dono della civetta”). Il fulcro di ogni storia sono le Langhe Alte, le colline fra il basso corso del Tanaro e la Bormida di Spigno, ricche di storia, leggende, profumi e sapori che non svaniscono. Un linguaggio spesso punteggiato da espressioni dialettali, latinismi, termini francesi, spagnoli e russi dipinge contesti realistici nei quali si intrecciano l’elemento magico, il rispetto per gli elementi naturali e soprattutto le figure della masca e del mascún, non necessariamente malvagi, più spesso benevoli guaritori che conoscono erbe, antichi rituali e rimedi.
Recensione
Durante la lettura di tutti i racconti il lettore si ritrova in situazioni diverse, con abiti diversi e in periodi diversi come se fosse lui il protagonista per quanto è coinvolgente la scrittura dell’autore.
Leggere questo libro è davvero piacevole e ci si immerge in un’atmosfera unica che permette al lettore di sognare tra ricordi storici e l’uso di fantasia che crea scene nella mente di chi legge permettendogli di emozionarsi.
Sono storie che devono esser lette seduti su un comodo divano o su una poltrona mentre si sorseggia una tisana magari davanti ad un camino acceso che riporta al profumo di legna bruciata di certi racconti, mentre il lettore si fa trasportare dalle parole ipnotiche che l’autore ha sapientemente distribuito nel libro e che avvolgono il lettore tanto da stringersi sul cuore.
Sono storie di fantasia sentite dall’autore in gioventù quindi probabilmente leggende nelle quali potrebbe esserci una base di verità, comunque storie di territori vissuti, anche devastati dagli eventi, dove si sono avvicendate vite di persone umili, ma dignitose che con fatica portavano avanti il loro quotidiano, che hanno resistito alla guerra, che hanno combattuto o che si son ritrovati a cercare altrove la propria fortuna per non perdere la dignità.
Un racconto è tratto da avvenimenti realmente esistiti che dà anche il titolo alla raccolta. Storie che diventano scene nella mente del lettore, da una parte toccanti e dall’altra che fanno sorridere, storie che fanno quasi percepire i profumi di quelle terre, gli odori dei prodotti, la fatica di uomini e donne, il sapore dei formaggi e del vino, sono storie che un lettore sensibile non vorrebbe mai smettere di leggere.
Storie di masche che mettono un po’ di inquietudine alla lettura perché si sa che la magia scuote anche gli animi più forti. In questi racconti si può trovare un’attenzione profonda nei confronti del folklore, una cultura delle tradizioni che rappresenta la ricchezza di un posto e delle persone che ne fanno parte.
Si nota nei prodotti tipici citati, nelle parole dialettali riportate tra le pagine del libro, nell’attenzione ai posti citati sottolineandone le caratteristiche. Un libro breve che contiene una ricchezza enorme, un tesoro da difendere e da far conoscere, un grande tesoro anche da preservare affinché non scompaia nell’incuria dei più.
Nel racconto La robiola colpisce questa frase
“Si finiva per dimenticare e per esser dimenticati, come nei sogni”,
pubblicando questi racconti l’autore evita che si dimentichino certi territori che racchiudono un grande patrimonio a livello naturale e agricolo e nel descriverli induce il lettore sognarli visitandoli, per ora, con la fantasia inculcandogli la voglia di andarli a visitare realmente in un futuro, si spera prossimo, mantenendo sempre un grande rispetto per la natura e le tradizioni del luogo.
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Mario Zunino
Mario Zunino è nato ad Asti nel 1944. Laureato in biologia, ha fao il naturalista per tua la vita, prima all’Università di Torino, poi a Palermo e inne a Urbino, dove è rimasto no alla pensione. Per ricerca e formazione ha fao viaggi e soggiorni in America Latina, in particolare in Messico: ha partecipato alla prima spedizione che ha esplorato un angolo dell’estremo sud-est del Paese e ha contributo a scrivere la relazione su cui il governo federale si è basato per richiedere all’UNESCO di dichiarare l’area Riserva della Biosfera del MAB (Man and Biosphere). In Ecuador segue, da più di trent’anni, la nascita e lo sviluppo della Riserva eco-sociologica Otonga e della Fondazione omonima. La narrativa è il suo secondo amore, negli ultimi anni ha partecipato a diversi concorsi, oenendo premi e riscontri positivi. Ha trascorso quasi tue le sue estati in una vecchia casa di pietra sulle Langhe Alte, dove continua a tornare ogni volta che può.
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