Recensione di Priscilla D’Angelo
Autore: Susana Rodríguez Lezaun
Traduzione: Pier Paolo Marchetti
Editore: Elliot Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 383
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Per Irene Ochoa le violenze del marito Marcos sono diventate una routine infernale. Per sopravvivere alle mura della casa di Pamplona, sempre più soffocanti, vede un’unica soluzione, quella estrema. Un mercoledì sera Marcos rientra più ubriaco del solito e si addormenta sul divano; il suo corpo verrà estratto ore dopo tra le macerie fumanti dell’incendio. Irene ha inscenato un perfetto incidente domestico, ma c’è qualcosa che sfugge al suo controllo: quella stessa notte conosce David Vázquez, l’ispettore messo a capo delle indagini, e scivola in una relazione con lui tanto appassionata quanto pericolosa. Per tenersi stretti sia il nuovo amante sia la libertà, Irene dovrà sbarazzarsi di chiunque possa collegarla all’incendio. David, mentre Pamplona è ancora sotto shock per l’incidente, si trova invece alle prese con il caso più difficile della sua carriera: una serie di omicidi brutali tra i pellegrini del Cammino di Santiago.
Recensione
Per Irene Ochoa, brillante proprietaria di una compagnia di viaggi nel cuore di Pamplona, l’umiliazione, il sangue, i lividi e le sbronze di suo marito erano all’ordine del giorno.
Doveva subire ogni genere di angheria da parte di Marcos, il quale scaricava tutta l’ira verso i suoi insuccessi sulla schiena della moglie.
Come fare, si chiedeva Irene, per uscire da questo limbo, avendo anche lo svantaggio di affrontare un ipotetico divorzio con un avvocato?
A mali estremi, estremi rimedi.
Con freddezza e precisione, inscenò un incidente domestico, facendo ardere un Marcos ubriaco tra le fiamme della vendetta.
Inizialmente il caso venne archiviato in fretta e furia, ma con orrore per Irene sua cognata Marta nutriva dei profondi dubbi sulla morte accidentale del fratello.
In balia degli eventi, che avrebbero potuto portarla in ogni momento a compiere passi rilevatori, se ne aggiunse un altro: la conoscenza e la successiva relazione con David Vásquez, ispettore di polizia.
L’Irene prima dell’incendio era una donna sottomessa, debole, spaventata, ma l’Irene dopo si sentiva sia sollevata da un fardello sia una completa sconosciuta di se stessa.
David rappresentava dunque una luce, un polmone da cui respirare, un modo per guardare oltre.
Peccato che la storia non sarà tutto rosa e fiori, soprattutto per David, il quale dovrà affrontare una scia di omicidi tra i pellegrini del Cammino di Santiago.
Dapprima un pellegrino morto in un ostello a Roncisvalle, successivamente due in altri luoghi, con lo stesso modus operandi.
Chi mai potrebbe odiare tale gente devota, che cerca Dio in ogni passo?
Un assassino ateo, oppure un inviato del Signore, incaricato di purificare i peccatori?
Senza ritorno si presenta come un thriller avvincente e scorrevole, dai capitoli brevi e accattivanti.
Avrei preferito una maggior descrizione dell’atmosfera religiosa che offre il Cammino di Santiago ma nel complesso consiglio il romanzo a tutti gli amanti della Spagna e non!
Susana Rodríguez Lezaun
nata a Pamplona nel 1967, è stata giornalista prima di scrivere noir. Senza ritorno è il primo romanzo, seguito da altre due indagini dell’ispettore Vázquez: Deudas del frío e Te veré esta noche con l’editore Debolsillo. Per HarperCollins ha pubblicato Una bala con mi nombre.
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