LA LISTA DEGLI OSPITI
Autore: Lucy Foley
Editore: TimeCrime Fanucci
Traduzione: Raffaella Cesarini
Genere: thriller/giallo
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Un”isola al largo della costa irlandese, tredici invitati si riuniscono per celebrare l’unione di due persone. Lo sposo è bello e affascinante, una stella nascente della televisione. La sposa è brillante e ambiziosa, editor di un magazine digitale di grande successo. È un matrimonio da favola e da vere star: l’abito firmato, la location remota, le bomboniere di lusso, il whisky di qualità. E anche se il segnale del cellulare va e viene, e il mare può essere agitato, ogni dettaglio è stato preso in considerazione ed eseguito con cura. Sembra tutto perfetto. Ma la perfezione appartiene ai buoni propositi e le persone sono fin troppo fallibili. Dopo che lo champagne è stato stappato e la festa ha avuto inizio, risentimenti e meschine gelosie iniziano a mescolarsi con i ricordi e gli auguri. Il testimone dello sposo dà il via a un gioco di bevute pensando ai giorni di scuola passati. La damigella d’onore rovina – non per caso – il suo vestito e il migliore amico della sposa fa un brindisi fin troppo premuroso… Poi la scoperta di un cadavere. E tutto cambia. Chi ha deciso di rovinare la vita a una coppia felice? E, soprattutto, per quale motivo?
Recensione di Diego Pitea
La frase più ricorrente che mi è venuta in mente leggendo “La lista degli ospiti” di Lucy Foleyè “un’occasione persa”. Sì, perchè per uno come me cresciuto a pane e libri gialli, in particolare quelli di Agatha Christie, l’isola sperduta nell’Atlantico, dove si riuniscono vari soggetti legati fra di loro in vario modo, è sempre motivo di gioia. Purtroppo le premesse sono andate completamente deluse.
Ma veniamo alla trama, poi vi dico quello che non mi è piaciuto. In un’isola al largo della costa irlandese viene organizzato il matrimonio da sogno fra Will, bellissimo e carismatico attore di un reality show, e Jules, editor di una rivista on line. Fra gli invitati troviamo vari personaggi legate ai primi e che fin dalle prime pagine mostrano di avere più di un motivo di risentimento con la coppia.
La tecnica utilizzata dalla Foley per narrare il libro è quella della prima persona, in un continuo alternarsi fra i vari personaggi. Ora seppur questo accorgimento da una parte permette al lettore di entrare maggiormente in sintonia con il narratore – la scrittura della Foley è coinvolgente, briosa, anche se scimmiotta un po’ troppo gli autori americani – dall’altra, soprattutto nel caso di un giallo, corre il rischio di generare qualche errore, com’è appunto avvenuto nel romanzoquando si è nel pdv dell’assassino.
Altro elemento poco azzeccato, e che secondo me rappresenta il limite principale del libro, è la scelta dell’autrice di far avvenire l’omicidio e la risoluzione dello stesso a poche pagine dalla fine, dopo una inutile e noiosa introduzione che non aggiunge nulla alla trama ma che anzi la rallenta oltre misura.
Infine, a mio avviso, la presenza nella stessa isola e in maniera del tutto casuale di cinque persone, tutte con un movente diverso nei confronti della stessa persona, è un elemento un po’ forzato.
Che dire… le premesse di veder rinverdire un genere che oggi è caduto un po’ nel dimenticatoio c’erano tutte, ma purtroppo l’impiattamento, come si dice in gergo culinario, non è stato all’altezza.
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Lucy Foley
Lucy Foley è laureata in Letteratura inglese alla Durham University e specializzata in Modern Fiction alla UCL. Ha lavorato a lungo come editor presso la casa editrice inglese Hodder & Stoughton. Attualmente vive a Londra.