Lo scammaro avvelenato




 Lo scammaro

avvelenato

di Gabriella Genisi

Sonzogno, 2022

Thriller, Pagine 192

Sinossi. Gabriella Genisi torna in libreria con una storia avvincente e deliziosa. 25 novembre. Nella città affollata e piena di turisti in attesa del Natale, il bed & breakfast di Carmela, la sorella di Lolita Lobosco, riscuote sempre più successo. Tra gli ospiti, anche uno scrittore romano, Enrico Fasulo, che ha deciso di ritirarsi a Bari per qualche settimana e dedicarsi alla stesura del suo nuovo libro. Carmela, sensibile al suo fascino, cucina per lui e, tra le sue tante specialità, gli prepara uno scammaro squisito secondo la ricetta di nonna Dolò. Il giorno dopo, l’uomo viene trovato morto. L’autopsia non lascia dubbi sulla causa del decesso: si tratta di avvelenamento, probabilmente dovuto al botulino presente nei peperoni con cui è stato condito il piatto. La polizia accusa la donna di omicidio colposo, fatto che mette ulteriormente in crisi il rapporto tra le sorelle e minaccia di pregiudicare la carriera di Lolita. Esclusa dalle indagini, provata dalle tensioni familiari e dal rapporto sempre più burrascoso con Caruso, la tenace commissaria comunque non si arrende e fa quello che le riesce meglio: investiga, decisa a provare una volta per tutte l’innocenza di Carmela. Una storia avvincente e deliziosa, arricchita dalla raccolta di tutte le ricette di casa Lobosco: oltre cento piatti, dalle stuzzicanti preparazioni finora inedite ai grandi classici della tradizione pugliese, come la focaccia, i panzerotti e la parmigiana, rivisitati secondo il gusto di Lolì.


Lo scammaro avvelenato

A cura di Sabrina De Bastiani


 Recensione di Sabrina De Bastiani

Lolita Lobosco numero 10. 

Un numero importante, il primo a doppia cifra, la maglia di chi, in una squadra di calcio, modulo classico, è regista, il  voto più alto, le posizioni top in ogni classifica, l’altezza giusta per  un tacco a stiletto.

Tempo di bilanci? 

Piuttosto tempo di bilancia, dal momento che le ricette presenti in una nutrita, è il caso di dirlo, appendice sono un inno alla buona tavola e a palati che non vedono l’ora di essere deliziati da ognuna di esse.

Ma di fatto, tempo di Lolita, che è sempre quello giusto, così come lo è il momento per leggere di lei.

La magia di Gabriella Genisi si presenta sotto tante forme, eppure corrisponde a una sola parola: talento.

Narrativo, stilistico, ma anche profondamente legato alla concretezza del reale, della vita. 

E infatti proprio la vita ci   insegna  che ogni giorno reca con sé cambiamenti, evoluzioni, involuzioni anche. Estremizzando, ma nemmeno poi tantissimo, nessuno di noi oggi è lo stesso di ieri.

Gabriella non solo lo sa bene, ma riesce a osservare il processo e a restituirlo nei suoi personaggi come pochi.

E’ questa una delle chiavi che fa sì che Lobosco, qui alla decima avventura appunto, non soffra di cali di “tensione” o di stanchezza. Non ci sono flessioni nel suo percorso, tantomeno nella penna che le racconta,  perché Lolita in ogni libro cambia, è diversa, ha un qualcosa di più o abbandona qualcosa indietro. 

E Genisi si accosta a lei, ogni volta, con la freschezza e la sorpresa di un nuovo incontro, ma senza perdere, e far perdere, un filo di familiarità e confidenza con il personaggio, senza snaturare nulla. 

Cosicché, chi legge, non può che riconoscere  Lolita sua, ma nello stesso tempo cammina con lei e ne scopre lati inediti, non perché siano stati celati o trascurati precedentemente, ma perché umanamente, meravigliosamente in divenire.

Un divenire che Genisi ci  mostra, spesso, secondo una tecnica, nemmeno semplice da maneggiare peraltro, che personalmente amo molto perché trovo squisitamente realistica, ossia quella dello show don’t tell:

cambia Lolita, ma l’autrice non dettaglia questo mutare per filo e per segno, non lo fa neppure spiegare alla sua protagonista, che quasi  non se rende conto, così come accade a noi nella vita, laddove sono gli altri a trovarci diversi, mentre di rado ce ne accorgiamo su di noi.

Ce lo descrive, il cambiamento,  attraverso un gesto, attraverso gli occhi di chi guarda.

“Ho paura, Carù” disse piano. Il tono basso, arrochito dal desiderio, una nota di pianto nella voce.

Le mani si fermarono, Caruso sollevò la testa sorpreso, cercò i suoi occhi nello specchio. Era la prima volta che le sentiva fare un’ammissione simile.

Che bello dunque, ritrovare anche questa volta una Lolita inedita,  frutto e somma del suo passato, dei suoi amori, delle sue esperienze di vita, che bello che Genisi  ci impedisca di darla per “scontata”, ma ci faccia complici del suo sguardo, nuovo anch’esso, con il quale la racconta vivere  così umanamente vivida.

E molto della sua vita, in effetti, entrerà in gioco qui, nello “Scammaro avvelenato”. Perchè sospettatta di omicidio sarà questa volta una persona molto vicina a lei, moltissimo anzi. Proprio di sua sorella Carmela, si tratterà, infatti.

E se in cuor suo Lobosco è pur istintivamente portata a credere all’innocenza di Carmela, in quanto commissario non può non vedere gli indizi pesanti che portano  alla donna, le sue reticenze, non può sottovalutare i solchi che il rapporto conflittuale con la sorella ha tanto inciso nel loro percorso.

Su una cosa, Lolita, fin dalla “Circonferenza delle arance”, non si è però mai discostata, non ha mai abdicato: dal darsi per vinta senza prima tentare ogni strada, a costo di scoperchiare vasi di Pandora e dolori.

Sarà così anche questa volta, a maggior ragione essendo coinvolta in prima persona e negli affetti più cari, e nel non trascurare elementi e tracce  seppur labili, arriverà alla soluzione del caso, senza fare sconti a nessuno, a lei stessa in primis. 

Questo a valere anche laddove di cuore si tratti. 

E chi ce lo mette sempre, chi lo butta avanti, lo sa che funziona così. 

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Gabriella Genisi


Nata a Mola di Bari. Laureata in Giurisprudenza, i suoi libri sono spesso ambientati nella sua terra d’origine, ha esordito nel 2006 con il romanzo Come quando fuori piove e ha successivamente pubblicato tra l’altro: La maglia del nonno (2012) e La teoria di Camila. Una nuova geografia familiare (2018). G. è autrice di due cicli di opere di stampo noir, entrambi con una protagonista femminile. Il ciclo che ha come personaggio principale il commissario Lolita Lobosco, annovera i romanzi: La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012), Gioco pericoloso (2014), Spaghetti all’assassina (2015), Mare nero (2016), Dopo tanta nebbia (2017),  I quattro cantoni (2020) Terrarossa (2021). Da questo ciclo di romanzi è stata tratta la serie televisiva di successo interpretata da L. Ranieri Le indagini di Lolita Lobosco. Il secondo ha come protagonista il maresciallo dei carabinieri Chicca Lopez: Pizzica amara (2019) e La regola di Santa Croce (2021).