Schiava della libertà




 Schiava della libertà

di Ildefonso Falcones

Longanesi 2022

Pino Cacucci, Camilla Falsetti Spikermann, Claudia Marseguerra (Traduttori )

Narrativa storica, pag.608

Sinossi. Cuba, metà del XIX secolo. Una grande nave raggiunge la spiaggia di Jibacoa. La stiva non contiene merci, ma qualcosa di ben più prezioso, e al tempo stesso assai più a buon mercato: persone. Donne. Schiave. Prelevate dai loro villaggi in Africa con l’inganno, sono uno dei beni più ricercati a Cuba. Nella schiera di ragazze sporche e denutrite c’è anche l’undicenne Kaweka, che finisce tra gli schiavi del potente marchese di Santadoma. Indomita e fiera, Kaweka sente dentro di sé il peso di un’ingiustizia che desidera ardentemente riparare. Col passare degli anni, la causa della liberazione del suo popolo diventa persino più importante dell’amore per Modesto, che ha conosciuto nella piantagione. Perché l’unica schiavitù a cui Kaweka è disposta a sottomettersi è la lotta per la libertà. E spinta dalla sua vocazione decide di fuggire, mentre all’orizzonte si addensa lo spettro della guerra di indipendenza di Cuba e delle prime rivolte degli schiavi… Madrid, oggi Lita ha una promettente carriera nella prestigiosa banca dei marchesi di Santadoma, i quali stanno cercando di mettere a punto una lucrosa vendita del proprio istituto a un gruppo finanziario americano. Ma Lita non è solo una giovane donna in carriera nel difficile mondo della finanza: è la figlia di una domestica di casa Santadoma, e nella lotta per farsi valere porta su di sé anche il peso del riscatto dalle umili origini e del colore della propria pelle. Un’inattesa visita a Cuba la avvicina non solo alle sue radici, ma anche a una sconvolgente rivelazione sulla storia della propria famiglia. Una rivelazione che la riconnette a un mondo potente e ancestrale, mentre affiorano verità sempre più inquietanti sull’origine dell’immensa fortuna dei marchesi… Un romanzo che attraverso i secoli e le generazioni racconta la straordinaria epopea di due donne coraggiose, legate dal sangue e da un ideale, alla ricerca di giustizia e libertà e disposte a combattere fino alla fine pur di ottenerle.


Recensione di Gabriele Loddo

Già in passato Ildefonso Falcones ha deliziato i suoi lettori con opere di narrativa storica e, col suo ultimo romanzo, l’autore spagnolo consolida le orme che gli hanno permesso di raggiungere un importante successo internazionale.

Come nelle precedenti opere, anche “Schiava della libertà” parte da una traccia di fantasia: l’attuale eroina, Kaweka, è una donna in grado di intercedere con la dea africana delle acque, Yemaya, e di farsi portavoce dei suoi poteri. Fatta prigioniera dai rancheadores, cacciatori di schiavi che imperversano nei territori africani per catturare le bozales (giovani donne da destinare alla tratta negriera), viene sradicata dal suo continente d’origine e portata sull’isola di Cuba.

Presto è costretta a lavorare in condizioni di schiavitù presso l’ingenios del Marchese Santadoma, tenuta dove si coltiva la canna e si raffina lo zucchero. Da questo momento, la storia immaginaria della protagonista, che sotto la guida della Dea si unisce alla lotta dei ribelli per la libertà del suo popolo, si intreccia con ambientazioni storiografiche reali che hanno caratterizzato la vita sociale dell’isola negli ultimi anni del 1800. La cornice delle vicende narrate risulta interessante, particolareggiata e ricca di documentazione, frutto di studio e di anni di ricerca da parte dell’autore.

L’opera descrive il fenomeno dello “schiavismo” spagnolo, la privazione della dignità umana degli uomini di colore e dei loro diritti, la “Guerra dei Dieci Anni”, il Patto di Zanyon e la “Santeria”, il fenomeno culturale che ha determinato il sincretizzarsi dei santi cristiani con le divinità delle religioni africane.

Al contrario, ho trovato meno curata la forma narrativa, piuttosto affettata e prolissa nei contenuti. Quasi fosse una telenovela, ogni volta che la trama ha mosso un passo in avanti, la narrazione ha costretto il lettore a ripassare gli eventi già descritti, perché l’autore li elenca di continuo quasi volesse fare il riassunto delle puntate precedenti. È una scelta che mi ha provato, spesso mi ha indotto a saltare interi paragrafi per evitare le ripetizioni che alla lunga si sono rivelate noiose. 

In definitiva, “Schiava della libertà” è un romanzo interessante per i contenuti e gli argomenti trattati, ma poteva essere sviluppato in metà delle sue pagine (oltre 600) dando la sensazione di voler “gonfiare” il risultato finale.

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Ildefonso Falcones


Ildefonso Falcones de Sierra (1959) vive a Barcellona con la moglie e i quattro figli. Il suo romanzo d’esordio, La cattedrale del mare, uscito in Italia presso Longanesi, è stato un successo sensazionale in tutto il mondo, e a oggi vanta oltre un milione di lettori. Vincitore di numerosi premi in patria, in Italia si è aggiudicato il Premio Boccaccio Sezione Internazionale. Dal romanzo è stata tratta la fortunata serie tv disponibile su Netflix. Longanesi ha inoltre pubblicato La mano di Fatima (2009), vincitore del premio Roma nel 2010; La regina scalza (2013), ambientato a metà Settecento tra Madrid e Siviglia, tra l’oppressione dei gitani e il fiorire della vita teatrale, e il seguito della Cattedrale del mare, Gli eredi della terra (2016). Con Il pittore di anime (2019) si riconferma un maestro della narrativa storica raccontata con gli occhi degli umili e dalla parte degli oppressi.