I fratelli Glass 




 I fratelli Glass 

di Hadley Freeman

Rizzoli, 2023

 Michele Martino ( Traduttore )

Narrativa straniera moderna e contemporanea (dopo il 1945)

pag.400

Sinossi. Di sua nonna Sala, Hadley Freeman conserva ricordi vaghi. Sa che era una donna dall’eleganza indiscutibilmente francese e dallo sguardo nostalgico, nata nel 1910 in un paesino dell’impero austroungarico, ultima di quattro fratelli, emigrata a Parigi negli anni Venti per poi arrivare in America a ridosso della Seconda guerra mondiale. Quando, dopo la sua morte, trova una scatola piena di lettere e fotografie e un libro di memorie, Hadley coglie subito l’occasione per imbarcarsi in una ricerca più approfondita, che la porterà agli archivi di Picasso a Parigi, in una fattoria dell’Auvergne, a Long Island, fino al punto zero del secolo scorso: Auschwitz. Percorrendo a ritroso un cammino lungo cent’anni, si interrogherà sul passato e le origini ebraiche della propria famiglia alla luce delle vite dei fratelli Glass: Alex, couturier di successo e poi gallerista d’arte, amico di Dior e Chagall, la cui fortuna cela ombre e ambiguità; Jacques, benvoluto da tutti ma nato sotto una cattiva stella, patriota al servizio del suo paese di adozione; Henri, ingegnere meticoloso, inventore di un dispositivo fondamentale per la resistenza nella Francia occupata; e infine la stessa Sala, intrappolata in un matrimonio infelice lontano dalla sua amata Europa. Dalle loro storie straordinarie, che sconfinano l’una nell’altra riverberando nel nostro presente, emergerà un affresco cangiante e finora sconosciuto del Novecento, una saga familiare disseminata di fughe, eroismi, addii, a illuminare, in controluce, un punto di vista del tutto inedito sull’esperienza ebraica del ventesimo secolo.


 I fratelli Glass 

A cura di Loredana Gasparri


 Recensione di Loredana Gasparri

Questo libro è nato essenzialmente da una lontananza. Hadley Freeman, la giornalista autrice della narrazione, è una persona molto sensibile e molto percettiva fin da bambina. Nelle prime pagine del libro afferma chiaramente che si è sempre sentita lontana dalla bella nonna “francese” dallo sguardo profondamente triste, come se qualcosa la costringesse a evitarla e a girarle intorno. Forse proprio quell’invincibile tristezza che avvolgeva la signora e non si dissipava mai, se non per pochissimi, sporadici momenti.

Quando chiedeva spiegazioni, però, nessuno sembrava averne o comunque nessuno era disposto a fornirgliele. Oltre dieci anni dopo la sua morte, Hadley scopre che la vita della nonna le interessa ancora. Scopre una scatola da scarpe piena di fotografie ingiallite, ritagli di giornale, biglietti, annotazioni e lettere in francese, qualcuna recante parole pericolose come Prisonnier à Cambrai. Chi sono queste persone nominate e ritratte nelle foto? Perché alcune di esse sono state strappate e poi aggiustate?

Inizia un lungo e pazientissimo viaggio di scoperta, riscoperta e ricostruzione di una storia famigliare straordinaria, che potrebbe fornire ampio materiale per una sceneggiatura ricca alla Schindler’s List. Non solo perché ci immergiamo a piombo nella storia d’Europa, soprattutto Francia e Polonia, della prima metà del XX secolo, in quel pozzo di dolore infinito che fu lo sterminio degli ebrei. Hadley Freeman ha creato davvero un’epica, raccontando la storia della sua famiglia, inquadrandola a perfezione in quella più grande e ramificata della persecuzione e sterminio degli ebrei, andandone a rintracciare le origini lontane e fornendo un punto di vista nuovo sulle stesse vicende.

Attraverso la rievocazione dei caratteri e delle vite dei quattro fratelli Glass, di cui sua nonna era l’ultima, l’autrice ci fa rivivere le difficoltà, i sogni, le speranze e le angosce di persone sottoposte a innumerevoli prove pesanti. Il cognome originario era Glahs e identificava una famiglia di ebrei polacchi nati a Chrzanów, a venti chilometri da Auschwitz, agli inizi del Novecento. I loro nomi originari erano Jehuda, Jakob, Sender e Sala, poi trasformati in Henri, Jacques, Alex e Sara Glass, una volta stabiliti in Francia. Dal loro paese natale sono costretti a fuggire per l’estrema povertà e perché l’antisemitismo cresce senza sosta e diventa sempre più pericoloso. E questo in tempi ancora molto lontani dagli anni ’40. Sappiamo dalla storia che gli ebrei sono sempre stati perseguitati, odiati e scacciati da quasi ogni luogo conosciuto in Europa, per svariate ragioni. In questo libro, Hadley Freeman riporta alcune delle accuse più pesanti rivolte agli ebrei: quella di essere sovversivi e di complottare alle spalle degli altri popoli per assumere il controllo del mondo.

Questa paura sotterranea, abilmente fomentata e tenuta ben nutrita dai nazisti e in generale da coloro che si sentivano minacciati dagli ebrei, è quella che ha contribuito a creare un muro di gomma omertoso su quello che stava veramente capitando con i rastrellamenti e le prime deportazioni. Gli stati europei in generale, e soprattutto Francia e Polonia, che sono l’ambientazione del romanzo, si sono affrettati a girarsi da un’altra parte nel momento in cui gli ebrei sparivano sui treni e sui camion che li strappavano alle loro famiglie, magari tirando un sospiro di sollievo tra sé e sé all’idea di qualcuno che li aiutava a sbarazzarsi di un problema.

Non è piacevole, come concetto, ma è quello che emerge dalle ricerche di Hadley, che è riuscita a mantenere un’ammirevole obiettività di fronte alla cattiveria e alla malignità umane che hanno colpito soprattutto la sua famiglia. E in qualche caso, senza alcun pentimento.

Il 27 gennaio 2023 è stato il Giorno della Memoria. Un giorno dedicato a ricordare eventi orribili e dolorosi, per non farli più accadere. O almeno, a essere più vigili e a cercare di riconoscere subito possibili segnali di ricaduta. L’antisemitismo non si è mai spento e trova sempre modi per ricomparire e farsi sentire. Questo libro, con la storia di quattro fratelli e delle loro famiglie, con i loro dolori, grandezze e miserie, può contribuire a rendere le menti più vigili e sensibili. È un libro di storia delle storie, tradotto magnificamente e scorrevole, audace e rispettoso. Dovrebbe essere letto più volte. Non solo perché è pieno di informazioni e ragionamenti brillanti, ma perché si rivolge a tantissimi livelli. Non è solo l’attenzione o la curiosità del lettore ad essere coinvolta, qui, ma anche la sua umanità e sensibilità.

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Hadley Freeman 


Hadley Freeman è nata a New York e vive a Londra, dove lavora come scrittrice e giornalista per The Sunday Times. I fratelli Glass è il suo primo libro pubblicato in Italia.