Il libro delle sorelle




 Il libro delle sorelle

di Amélie Nothomb

Voland 2023

Federica Di Lella ( Traduttore )

Narrativa moderna e contemporanea pag.128

Sinossi. Nora e Florent vivono un idillio perpetuo. Spinti dagli amici e dalle convenzioni sociali, decidono di avere dei figli. Tristane, la primogenita, nasce nel giro di poco tempo, ma nulla cambia: Florent ha occhi solo per Nora, che lo ricambia. La bimba, dotata e brillante, impara a essere discreta e soffre nel non trovare un posto nella coppia fin troppo affiatata formata dai genitori. La sua solitudine finisce con la nascita della sorellina Lætitia. A prima vista le due bambine provano un trasporto forte e incondizionato l’una per l’altra, con il tempo il loro rapporto esclusivo e infallibile diventa uno scudo contro l’indifferenza dei genitori…


Il libro delle sorelle

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Il libro delle sorelle’ è ambientato dagli anni Settanta in una città francese di cui scopriamo il nome solo alla fine. 

Nora, giovane donna di venticinque anni, fa la contabile in un’autofficina e si annoia. Perché, lo capiremo più avanti, non ha alcun tipo di interesse o passione almeno fino a quando incontra Florent, un autista di mezzi militari che la trova bella e interessante. Si può quindi affermare che Nora si innamora dell’amore di Florent: i due non si lasciano più. Si sposano e continuano a vivere la loro luna di miele. Sotto la spinta di amici e familiari decidono di mettere al mondo Tristane. Ma la madre non sa cosa fare con lei. La cura e la nutre ma tutto termina troppo velocemente per la bambina che viene messa presto a dormire per non disturbare mamma e papà. Da piccolissima impara a dominarsi e a non richiedere attenzioni. Sono cinque anni durissimi fino a quando nasce Laetitia. Da allora, le due sorelle sono inseparabili. Una cresce ricevendo amore incondizionato dalla primogenita, acquisendo in questo modo autostima e sicurezza per affrontare il mondo.

Tristane ha molta più difficoltà ricevendo dai genitori riscontri di invidia, perplessità e noncuranza. Attraverso un arco temporale di circa quarant’anni, osserviamo l’evoluzione delle due sorelle e come sopravvivono all’amore malato dei genitori. Memorabile quando Laetitia inizia a parlare dicendo ‘mamma e papà’ ma non sapendo assolutamente che la mamma è mamma e papà è papà.

Questo è un libro per me sfolgorante. Scritto con un’asciuttezza che rasenta mesi di siccità offre una profondità di sguardo unica nei confronti della trascuratezza emotiva nei figli.

Che si può fare contro la freddezza? Niente. Non è una cosa che grida vendetta al cielo. E’ una sofferenza modesta”.

Solo zia Bobette con la figlia Cosette riescono ad entrare nel mondo di Tristane e Laetitia ma l’anoressia di cui si ammala Cosette fa prematuramente entrare in contatto con la morte. Non si parla solo di traumi, la lettura offre spunti positivi che ognuno di noi può incamerare, digerire e mettere in atto. Tristane ama la letteratura e ne fa la sua passione. Le parole le assapora sulla lingua quando, ancora in fasce, non parlava per non disturbare. Laetitia adora la musica e fonda un gruppo rock, è lei che fa conoscere alla sorella gli assolo dei Led Zeppelin. Come a spiegare che non è bene affidarsi esclusivamente ad un’altra persona, come fanno i genitori che vivono uno per l’altro. C’è altro da coltivare nella mente e nel cuore per avere pieno appagamento. Anche gli amori di Tristane rispecchiano quello che ha vissuto nella primissima infanzia: non è capace di mettersi al primo posto perché si è sempre sentita seconda in tutto. Grazie anche ai colloqui con un terapeuta capisce il meccanismo contorto con cui convive e pone rimedio.

Profondamente ottimista anche se denso di lutti più o meno spettacolari, ‘Il libro delle sorelle’ mi entra come uno stiletto nel cuore facendomi apprezzare ancora di più il rapporto pieno di amore e comprensione che ho con mia sorella.

Una traduzione impeccabile rende questo romanzo una vera chicca poiché, anche a distanza di giorni, solo a ripensare a certi episodi descritti (come il finale ad hoc) mi fa sorridere e riflettere allo stesso tempo.

Consigliato? Certamente, lo stile particolare della Nothomb non può che conquistare.

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Amélie Nothomb


è nata nel 1967 a Kobe, Giappone. Scrittrice belga. Figlia di un ambasciatore membro di una delle famiglie più in vista del suo paese ha trascorso l’infanzia in Giappone, per poi trasferirsi in Cina al seguito del padre diplomatico. I suoi libri hanno ormai conquistato milioni di lettori e fans appassionati. L’esordio a soli ventitré anni con ‘Igiene dell’assassino’, cui ha fatto seguito, ogni anno, un romanzo accolto con identico successo. Laureatasi, decide di ritornare a Tokyo per approfondire la conoscenza della lingua giapponese studiando la «langue tokyoïte des affaires»: assunta come traduttrice in una enorme azienda giapponese, vive un’esperienza durissima che racconta in seguito nel libro ‘Stupore e tremori’, che riceverà il Grand Prix du Roman dell’Académie française (1999) e da cui è stato tratto anche un film. Stabilitasi tra Parigi e Bruxelles, dedica 4 ore al giorno alla scrittura e pubblica, per scelta personale, un libro all’anno. Ricordiamo ‘Né di Eva né di Adamo’, ‘Acido solforico’, ‘Causa di forza maggiore’, ‘Il viaggio d’inverno’, ‘Una forma di vita’, ‘Barbablù’, ‘La nostalgia felice’, ‘Petronille’, ‘Colpisci il tuo cuore’,’ Sete’, ‘Gli aerostati’, ‘Primo sangue’.
Il suo editore italiano di riferimento è da sempre Voland.