Edgar Allan Poe




 e il “femminicidio” di Marie Rogêt

di Francesca Tontini

Delos Digital 2023

Saggio, pag.66

Sinossi. Qual è il collegamento tra Edgar Allan Poe e il femminicidio?

In questo lavoro si cerca di spiegare come la morte di Mary Rogers, avvenuta vicino a New York nell’estate del 1841, abbia non solo ispirato Edgar Allan Poe per il suo racconto The mistery of Marie Rogêt, ma anche come questa stessa morte possa essere considerata un vero e proprio femminicidio, nonostante il termine in sé sia apparso sui vocabolari della lingua italiana solo un secolo e mezzo più tardi.

 Recensione di Claudia Cocuzza

Il mistero di Marie Rogêt appartiene alla trilogia di racconti con i quali Edgar Allan Poe presentò al mondo il suo investigatore, Auguste Dupin, dando l’input – secondo una dottrina quasi universalmente riconosciuta – alla nascita del genere giallo, con particolare riferimento al poliziesco. Il metodo deduttivo applicato da Dupin a partire da I delitti della Rue Morgue ha condizionato e ispirato grandi autori del mistero, da Arthur Conan Doyle ad Agatha Christie, e fornito cliché del genere ancora oggi seguiti e applicati.

Il saggio di Francesca Tontini esamina il secondo dei racconti appartenenti a questa trilogia e la scelta ricade proprio su questo per via di una peculiarità che lo rende estremamente attuale, non solo dal punto di vista della critica letteraria ma anche da quello dell’analisi socio-culturale: Poe prende spunto da un fatto di cronaca che fece molto scalpore all’epoca, nonostante la vittima non appartenesse a una famiglia in vista, un delitto le cui caratteristiche richiamano quello che oggi definiremmo “femminicidio”, utilizzando un termine di abbastanza recente coniazione e senz’altro molto lontano dagli anni in cui i fatti si svolsero.

Poe romanza la vicenda dell’omicidio di Mary Rogers, il cui cadavere fu recuperato nell’estate del 1841 dalle acque del fiume Hudson, trasferendo il setting in Francia:

Mary Rogers diventa Marie Rogêt, New  York diventa Parigi e l’Hudson di conseguenza viene sostituito dalla Senna.

C’è un motivo pratico per cui l’autore compie questa scelta:

all’epoca in Francia il corpo di polizia è già stato istituito, a differenza che negli Stati Uniti, e questo dettaglio risulta determinante per la caratterizzazione del personaggio di Dupin che, grazie alla propria abilità deduttiva, compete con i professionisti del mestiere per la risoluzione del caso, e puntualmente ha la meglio.

La Tontini illustra i punti di contatto e le divergenze tra la verità storica dell’assassinio della Rogers e l’opera letteraria, facendo riferimento a numerose fonti e riportando interi passaggi di critiche e articoli, sia odierni che dell’epoca, in lingua originale, così che il lettore possa trarre liberamente le proprie conclusioni.

Presenti pure stralci di lettere autografe dello stesso autore, un plus davvero gradito.

In conclusione, una lettura interessante, che prende in esame il genio di Poe dimostrando, una volta di più, come sia stato un precursore dei tempi, non solo in campo letterario ma anche nel modo in cui osservava e valutava l’evoluzione della società.

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Francesca Tontini


Francesca Tontini è laureata in Lingue straniere e studi interculturali all’Università Carlo Bo di Urbino nel 2019. Amante della fotografia, delle gite fuori porta e delle passeggiate al mare. Perennemente con la testa o tra le nuvole o tra un libro.

A cura di Claudia Cocuzza  

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