IL PONTE DEI DELITTI DI VENEZIA
di Matteo Strukul
Newton Compton 2023
Thriller e suspence, pag.288
Sinossi. Venezia, 1729. All’alba di una torrida giornata d’estate, il cadavere di un uomo viene rinvenuto sul ponte delle Guglie. Sulla gola due fori sanguinolenti e sul petto, fissato con uno stiletto, un biglietto con su scritto “Canaletto”. Appresa la notizia, le autorità convocano subito Giovanni Antonio Canal, che si trova suo malgrado coinvolto, ancora una volta, in un’indagine dai contorni inquietanti. Il primo macabro dettaglio che si impone alla sua attenzione sono le ferite sul collo della vittima: troppo irregolari per essere state provocate da una lama, farebbero invece pensare al morso di un animale. Ma quale bestia potrebbe mai lasciare segni simili? Mentre Canaletto tenta di venire a capo di quel mistero, la città – e qualcuno molto vicino al pittore – vengono sconvolti da un tremendo incendio. Quel misfatto sembra portare una firma inconfondibile. Si tratta di qualcuno che Canaletto conosce bene. Qualcuno che pare tornato dal passato per spargere altro sangue su Venezia. Prima che nella laguna si diffonda il terrore e la situazione metta in pericolo la credibilità del doge e la stabilità della Serenissima, Canaletto deve assicurare alla giustizia un pericoloso assassino. Mentre si avvicina alla verità, un’antica e spaventosa leggenda proveniente dall’est Europa getta una luce sinistra sulle sue indagini…
Recensione di Loredana Gasparri
Quando ho letto il sottotitolo “La nuova indagine di Giovanni Antonio Canal detto Canaletto”, credevo di aver capito male. Eppure, io mi ricordavo che fosse un pittore, vissuto all’incirca nel Settecento, noto per le sue vedute di Venezia e per le sue luci così straordinarie. Avevo per caso dimenticato quel pezzo nel mio libro di storia dell’arte che elencava le sue doti investigative, oltre a quelle artistiche?
Leggendo il romanzo e poi la ricchissima postfazione dell’autore, tutto è diventato più chiaro.
Canaletto era e rimane il pittore che ricordavo e Matteo Strukul descrive ampiamente le radici e i motivi della sfumatura “gialla” che assume il personaggio nel suo romanzo. Se avete già letto il precedente, Il cimitero di Venezia, sapete già che il pittore non si è trasformato in un tecnico di laboratorio alla CSI ante litteram, ma è un artista e uomo di ingegno e di intuizione come poteva esserlo verosimilmente ai suoi tempi.
Per me è stata la rassicurante scoperta di una lettura piacevole e intrigante perché mi sono persa il primo romanzo… lacuna da colmare appena possibile e, se come me arrivate a leggere questo prima dell’altro, vi posso rassicurare che riuscite a godervelo poiché è piuttosto indipendente, nonostante la presenza di un paio di personaggi ingombranti.
Tutto nella storia contribuisce a farla diventare intrigante. Canaletto e la sua personalità attraente. È un artista profondamente innamorato di Venezia, che ritrae nelle sue maestose vedute da tutti gli angoli possibili, quasi da stalker, al perenne inseguimento delle sue luci e dei suoi riflessi, e di come metterli su tela. È anche un uomo cortese, di principi e che non si tira indietro se si tratta di lottare, per salvare qualcuno, per la giustizia e anche per la propria sanità mentale.
E di questa parliamo, anche, perché l’autore introduce un personaggio dal nome particolarmente diabolico. Di nome e di fatto, come vediamo da subito: ha un suo piano che, guarda caso, è diabolico quanto lui e per portarlo a termine non esita a servirsi di “aiutanti” altrettanto infernali.
Dissemina l’ancora per poco Serenissima di delitti orribili, che fanno scaturire angoscia e terrore profondi, al punto da ritenere di essere sprofondati in un incubo dai risvolti soprannaturali. Forse le leggende nere che circolano nell’Europa dell’Est sono… vere?
Un dubbio pressante, e una prospettiva orrenda, ne converrete.
Ah, non temete: nel finale troverete tutte le risposte.
Ed è proprio uno degli elementi che ho amato del libro. L’autore introduce molti fili nella sua trama, alcuni storicamente solidi (guardate la bibliografia al fondo: se siete storici vi sfregherete le mani), altri umanamente verosimili, e poi li infiltra con fibre nere, poco per volta. Li infittisce al punto da farci temere che il tessuto finale sarà solo e profondamente nero. E che le tenebre si impadroniranno del mondo. E invece… emergono altri lati, altri fili, che l’autore ha inserito sotto sotto, mentre noi eravamo distratti da tutto quel nero angosciante. Il risultato è estremamente gradevole, ed una bella sorpresa.
Matteo Strukul ha, in effetti, un modo suo accentuato per descrivere colori e forme, che emerge quando racconta le pennellate di Canaletto, e la manualità da fuoriclasse di Rosalba Carriera nei ritratti. Questo contribuisce a rendere credibili e verosimili i dialoghi e le personalità di questi artisti di prima grandezza, con cui siamo a nostro agio.
È uno di quei libri la cui lettura fa nascere una sensazione di benessere, di aver assistito ad un’avventura che fa stare sulle spine, dai risvolti anche difficili da credere, che ci fa temere il peggio e che poi si scioglie in un modo naturale e rassicurante. Consigliato, molto consigliato!
A cura di Loredana Gasparri
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Matteo Strukul
è un autore italiano. Scoperto da Massimo Carlotto, ha pubblicato presso le Edizioni e/o La ballata di Mila (vincitore del Premio speciale Valpolicella 2011 e semifinalista al Premio Scerbanenco 2011) e ha anche scritto la sceneggiatura del fumetto Red Dread (Lateral Publish 2012), basato sulle avventure dell’eroina del suo primo romanzo, Mila Zago, disegnato da Alessandro Vitti e vincitore del Premio Leone di Narnia 2012 come miglior fumetto seriale italiano. Laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in Diritti europeo dei contratti, collaboratore con “Il Mattino di Padova”, “La nuova di Venezia e Mestre” e “La tribuna di Treviso”. Ha inoltre ideato e fondato Sugarpulp, movimento letterario veneto che ha ricevuto la benedizione di Joe R. Lansdale e Victor Gischler, nonché direttore artistico dello Sugarpulp Festival. Dirige Revolver, nuovo marchio editoriale di Edizioni BD dedicato al noir. Fra i suoi libri ricordiamo la saga de I Medici (Una dinastia al potere, vincitore del Premio Bancarella 2017, Un uomo al potere, Una regina al potere e Decadenza di una famiglia), La giostra dei fiori spezzati. Il caso dell’angelo sterminatore, I cavalieri del Nord e Dante enigma. Nel 2018 esce Rinascimento, il genio e il potere dai Medici ai Borgia (Mondadori). In collaborazione con il fumettista Andrea Mutti ha scritto la saga Vlad, edito da Feltrinelli. Del 2021 Dante enigma e del 2022 Il cimitero di Venezia la prima indagine di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, entrambi editi da Newton Compton. Nel 2022 esce per Nord-Sud Paolo & Francesca.