Sinossi. Quando il critico di gialli Wendel Hyat viene trovato assassinato in occasione di un te letterario organizzato per presentare la sua nuova opera, Da Poe alla pletora, spunta la solita infinita lista di sospettati. Le circostanze dell’assassinio sono curiose: la vittima viene infatti ritrovata nella doccia, con un ghigno congelato sul volto. Ancora piu singolari sono i detective che cercheranno di risolvere il caso: si tratta infatti di alcuni dei piu grandi scrittori di gialli della storia: S.S. Van Dine, Sax Rohmer, G.K. Chesterton e Dashiell Hammett. Ciascuno di loro cerchera di condurre le indagini seguendo il modus operandi del proprio alter ego letterario. Chesterton si chiede cosa farebbe padre Brown; S.S. Van Dine – chiamato anche con il suo vero nome, Willard Huntington Wright – non pronuncia le zeta e recita brevi saggi su argomenti esoterici alla maniera di Philo Vance; Sax Rohmer sparisce a Chinatown emulando Fu Manchu e Dashiell Hammett, da vero hard boiled, tira fuori la pistola.Delitti d’elitee Un crimine letterario e un romanzo originale e divertente che gioca con la metaletteratura. L’affascinante vicenda editoriale che ha caratterizzato l’uscita del testo e ricostruita nell’introduzione di questo libro che per la prima volta vede la pubblicazione fuori dagli Stati Uniti.
DELITTI D’ÉLITE
Un crimine letterario
di Philip Wylie e Bernard A. Bergman
Sette Chiavi 2023
Laura Bernaschi (Traduttore )
thriller, pag.180
Recensione di Salvatore Argiolas
Le parodie sui gialli sono antiche quasi come il genere stesso e paradossalmente, invece di smitizzarlo, hanno contribuito a rafforzarne i tratti caratteristici che si volevano schernire.
Così accade anche con il delizioso “Delitti d’élite”, anche se sono evidenti i tributi d’affetto che lo legano al romanzo poliziesco in questo gioiellino tradotto in italiano per la prima volta dalla neonata casa editrice Sette Chiavi, che vede investigare su un brutale omicidio quattro ben noti giallisti, S.S. Van Dine, Sax Rohmer, Dashiell Hammett e Gilbert Keith Chesterton, invitati alla presentazione del saggio “Da Poe alla pletora” del critico letterario Wendel Hyat.
Il morto e proprio Hyat trovato cadavere “con un ghigno congelato sulla faccia”, fatto che da il titolo all’edizione originale “The Smiling Corpse”, e che dovrebbe essere un indizio notevole per i detective ma con oltre cento invitati e circa venti persone che avevano motivo di assassinare il critico di gialli, non e facile trovare il colpevole.
Questo gioco letterario di coinvolgere celebri personaggi del genere e stato spesso utilizzato per creare spunti di contrasto tra le varie teorie investigative e per mettere in difficolta i famosi detective chiamati all’opera.
Tra i gialli così impostati uno dei migliori e “Un caso per tre detective” di Leo Bruce, forse il piu strano e sorprendente giallo mai scritto. Infatti l’indagine su di un delitto inspiegabile avvenuto in una camera chiusa viene affidata a tre investigatori modellati sulle figure dei segugi piu famosi dell’epoca.
Lord Simon Plimsoll, monsieur Amer Picon, e Monsignor Smith, che richiamano alla mente Lord Peter Wimsey, Hercule Poirot e Padre Brown, si mettono subito al lavoro ed elaborano tre diverse teorie, ognuna perfettamente coerente con i ragionamenti logici dei celebri modelli e ognuna perfettamente sbagliata.
Anche Fruttero e Lucentini hanno costruito un divertente caleidoscopio di indagini guidate addirittura da Hercules Poirot, da Jules Maigret, Auguste Dupin e tanti altri nel divertissement giallo “La verita sul caso D.” ma “Delitti d’élite” li precede tutti essendo stato scritto nel 1934.
Proprio il 1934, l’anno in cui fu completato, e importante perché il libro e anche una satira sull’ambiente sociale e culturale dell’epoca, con tanti personaggi citati con il loro vero nome, raccolti in ben quattro pagine di “dramatis personae” ma che sia per il tempo passato, sia per la loro notorieta eminentemente americana, dicono poco o niente al lettore italiano, che invece apprezzera l’attivita investigativa dei quattro giallisti che ben presto tendono a confondersi con i loro personaggi principali.
E’ interessante notare che i quattro scrittori scelti per questo romanzo parodistico rappresentino quattro diverse correnti nella letteratura poliziesca: S.S. Van Dine, nom de plume di William Huntington Wright creò il detective deduttivo Philo Vance, erede diretto di Sherlock Holmes, mentre Dashiell Hammett fu l’ispiratore dell’hard boiled, la scuola dei duri americana, Sax Rohmer creò il diabolico Fu Manchu, un geniale criminale cinese che si prefigge di conquistare il mondo ponendo le basi per un cliché tanto pervasivo che il “Decalogo” del Reverendo Knox per la stesura di un romanzo giallo prescriveva proprio che non ci doveva essere nessun personaggio cinese nella storia, e infine G. K. Chesterton che, secondo il saggio di Hyat,
“Da Poe alla pletora”,
” nelle sue storie crea una parvenza ingannevole a partire dal sovrannaturalee Il suo padre Brown, un prete con intuito da fuoriclasse, come prima cosa deve sempre confutare la tesi di uno o più personaggi che sostengono che l’omicidio sia opera di demonologia, incantesimi, sortilegi o malocchie”
L’inchiesta e formalmente condotta dal sergente della Omicidi Michael O’ Casey ma viene narrata in prima persona dall’attore Jack Ballantine che decide di fare lo Watson e seguire i quattro giallisti nella ricerca dell’assassino nella serata piu eccitante e pazza della sua vita.
E da qui in poi si svolge una sarabanda di avventure dove ogni scrittore apporta un tassello diverso, funzionale alla creazione di una teoria investigativa coerente che però dovra fare i conti con la realta dei fatti anche perché i possibili colpevoli saltano fuori ad ogni capitolo e la vittima non era certo irreprensibile neanche nell’ambito professionale.
“Delitti d’élite” è un divertissement di alto livello che piacerà sicuramente agli appassionati di gialli d’epoca ma affascinerà anche chi e abituato a leggere mystery piu recenti perché e ricco di ironia e di situazioni intriganti e bisogna ringraziare la casa editrice Sette Chiavi per averlo selezionato e tradotto in italiano.
Philip Wylie e Bernard A. Bergman
Philip Wylie è nato a Beverly, nel Massachusetts, nel 1902 ed e morto nel 1911. Scrittore di narrativa e saggistica, ha firmato centinaia di racconti, articoli, periodici, colonne di giornali, romanzi e opere di critica sociale. E stato anche autore di molte sceneggiature per Hollywood e editor per Farrar e Rinehart. Una decina di film sono stati tratti da suoi romanzi e racconti.