Sinossi. Il Bogart è un vecchio ed equivoco hotel di Genova. Qui, in un’afosa notte di fine luglio, due colpi di revolver freddano, nella sua camera, un giovane uomo. Non ha documenti né abiti né effetti personali e il suo volto è sfigurato. Su incarico del questore, il commissario Gigi Berté lascia a Lungariva la sua collaudata squadra investigativa, e anche i rilassanti bagni in mare, per buttarsi a capofitto in una storia che si dimostra da subito complessa. Da cane sciolto, Berté preferisce indagare seduto al traballante tavolino del bar situato di fronte all’hotel, e frequentare poco la Questura di Genova che sente estranea.
Da dove partire per recuperare il passato del misterioso uomo del Bogart Hotel di cui nessuno sembra interessarsi? Gli inizi non sono semplici, nonostante gli inquirenti si avvalgano di perizie balistiche, di telecamere e anche di precisi riscontri biologici. Come sempre Berté deve affidarsi al suo fiuto e alla sua capacità di ascolto. Sono infatti un giardiniere del cimitero di Staglieno, una giovane prostituta, un ex militare albanese a fornirgli importanti indizi.
L’incalzante procedere delle indagini porta a una scoperta inaspettata che ha radici in un tragico passato comune ad alcuni dei protagonisti. Ed è proprio grazie a questa analisi a ritroso che la vicenda dello sconosciuto del Bogart Hotel arriva alla logica conclusione. Ma per Berté non c’è riposo: il destino lo incalza…
L’UOMO DEL
BOGART HOTEL
di Emilio Martini
Corbaccio 2023
thriller, pag.212
Recensione di Giusy Ranzini
Finalmente ho potuto incontrare, di nuovo, il commissario Gigi Bertè!
In libreria, dal 23 giugno 2023, la casa editrice Corbaccio pubblica la quattordicesima indagine di Bertè.
Il nostro amato commissario, questa volta, è alla prese con un caso molto impegnativo, ambientato in un vecchio ed equivoco hotel di Genova, il Bogart.
Un uomo misterioso, senza documenti, difficile da identificare, in quanto non è in possesso di effetti personali e ha il volto sfigurato, viene ucciso nella sua camera.
Chiamato ad indagare il commissario Gigi Berté che lascia a Lungariva la sua squadra investigativa e si butta in una storia che si dimostra, fin da subito, complessa perché ricca di sfaccettature che richiamano, non solo il presente, ma anche il passato.
La descrizione delle scene dei delitti è sempre un must delle sorelle del giallo all’italiana made in Martini-Martignoni.
Il commissario Gigi Bertè è un bel personaggio, molto italiano, sui generis perché “cane sciolto”, ma non “maledetto”: questi personaggi “maledetti”, francamente mi hanno un poco annoiata!
Da dove partire per recuperare il passato del misterioso uomo, per tutti “un invisibile”, a cui nessuno sembra importare?
La professionalità e l’intuito del commissario riusciranno a districare l’intricata matassa.
Il commissario Berté, purtroppo non potrà godersi il suo successo: dovrà fare i conti con un destino che, ancora una volta, lo metterà alla prova.
Lo consiglio a chi voglia leggere una storia poliziesca di tutto rispetto, non “trucida” ma nemmeno banale.
Resto dunque in attesa di una nuova avventura di Bertè.
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Emilio Martini
Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si nasconde un vicequestore aggiunto in carne e… coda brizzolata, che opera in un commissariato italiano. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e… penna: due sorelle scrittrici, Elena e Michela Martignoni, che conoscono bene il commissario, sono milanesi e frequentano da anni la Liguria. Insieme hanno scritto i romanzi storici Requiem per il giovane Borgia, Vortice d’inganni, Autunno rosso porpora e Il duca che non poteva amare, e i gialli con protagonista il commissario Berté La regina del catrame, Farfalla nera, Chiodo fisso, Doppio delitto al Miramare, Il mistero della gazza ladra, Invito a Capri con delitto, Il ritorno del Marinero, Ciak: si uccide, Il paese mormora, Il caso Mariuz, Vent’anni prima, Il botto, Sfida a Berté e L’uomo del Bogart Hotel, oltre alle raccolte I racconti neri del commissario Berté e Talent Show.