Sinossi. Bangkok. Un trader e una giornalista di inchiesta, entrambi italiani, vengono rapiti da una misteriosa organizzazione legata alla mafia cinese. Un agente dei servizi segreti pakistani incontra nella famigerata prigione di Bang Kwang un pericoloso uomo d’affari per discutere di uno strano incidente automobilistico. Uno spietato miliziano dell’Isis viene mandato dalla Siria in Thailandia per strappare ai cinesi la giornalista italiana. Da Londra, Taurus, enigmatico e inafferrabile hacker esperto di finanza, la cui vera identità è nota a pochissime persone al mondo, muove le fila insieme a Brian Olefson, il burbero direttore della National Security Agency americana. All’origine e al centro di questa trama di relazioni, alleanze e sospetti c’è una spregiudicata operazione finanziaria condotta alcuni mesi prima, quando un attacco senza precedenti alle Borse occidentali, architettato da un mandante insospettabile, ha rischiato di compromettere gli equilibri economici e geopolitici del pianeta. Una speculazione capace di generare una montagna di soldi che ora sono senza padrone e su cui tutti vogliono mettere le mani. E così, in una Bangkok torrida e caotica le vite di Alessandro De Mattei, Giulia Costa, Rahim Mansour, Yasser Farid e dell’ispettore di polizia Linh Quý si intrecceranno in un vortice di sparatorie, fughe e inseguimenti, sotto gli occhi vigili delle telecamere di sorveglianza e dei satelliti, precipitando gli eventi verso un finale che toglie il fiato.
SOTTO GLI OCCHI
di Roberto Putzu
Sperling&Kupfer 2023
Thriller, pag.336
Recensione di Salvatore Gusinu
Come in tutti i romanzi dove sono presenti tanti ingredienti, spesso diversi tra loro, all’inizio “Sotto gli occhi” di Roberto Putzu potrebbe creare un normale spaesamento, poiché, già da subito, l’autore inizia servire in tavola quelli che saranno i “piatti di portata” di tutta la storia.
Del romanzo di Roberto mi voglio concentrare su due aspetti importanti, prima di dare il mio giudizio da appassionato lettore di thriller. Il primo aspetto che ha catturato l’attenzione è, indubbiamente, l’accuratezza delle descrizioni, indubbiamente precise e, spesso ricche caratterizzate da aspetti tecnici.
In un romanzo, soprattutto in un thriller, a primo acchito, questo potrebbe rappresentare elemento di forte disturbo rispetto all’andamento della trama. Ma non è questo il caso, poiché la bravura del nostro autore sta nel fatto di rendere tali descrizioni e tecnicismi non fini a se stessi, come accade, invece, in altri romanzi dove divengono semplice esercizio di sciorinamento delle proprie conoscenze, ma completamente funzionali a ciò che viene narrato, veri e propri pioli di una scala, l’uno necessario all’altro.
Il secondo aspetto su cui voglio concentrarmi è sulla non semplicità della storia narrata, per via della presenza di diversi attori e protagonisti che si intrecciano con le loro storie e si incrociano. Ma questa non semplicità non è sinonimo di non chiarezza o confezione; richiede sì una maggiore attenzione e concentrazione, ma come tutte le belle storie complicate, ogni cosa raggiunge la propria posizione dì naturale, il proprio posto nel romanzo.
Posso dire che il romanzo, nel suo complesso, è un bellissimo thriller che, dopo aver inquadrato, soprattutto nelle prime 40/50 pagine, le varie dinamiche, ti avvolge completamente e ti spiazza con i diversi quadri narrativi.
È come uno di quei bei film d’azione che con un giro di telecamera, ogni volta, ti portano da una parte diversa dello stesso piano.
Consigliatissimo.
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Roberto Putzu
vive a Olbia, è dottore commercialista ed esperto nel campo finanziario. Il suo thriller d’esordio si intitola L’algoritmo dell’inganno. Con Sotto gli occhi, il primo romanzo pubblicato con Sperling & Kupfer, continua a gettare luce sugli oscuri intrecci tra politica e finanza internazionali.