Sinossi. John Converse, giornalista e drammaturgo californiano, si è reinventato corrispondente estero in Vietnam per scrivere un libro sulla guerra, ma soprattutto per sfuggire al delirio paranoico e all’infelice matrimonio con Marge, bigliettaia in un cinema a luci rosse con un problema di dipendenza. Converse viene accolto da una Saigon che offre ad ogni angolo eroina e prostituzione perché, durante un conflitto sempre più difficile per le forze anticomuniste, «è naturale che la gente voglia sballarsi». Abbandonata l’idea di scrivere, si trova a smerciare eroina dal Vietnam alla California, sperando di passare inosservato sotto gli occhi del governo americano e della sua intelligence. Negli Stati Uniti di Nixon inizia così una fuga in cui la linea di demarcazione tra preda e cacciatore è fluida e impalpabile come quella tracciata tra i due Vietnam. Robert Stone ambienta il suo libro in in una realtà che vede i rapporti di forza prevalere su quelli umani, travolti dal cinismo e dall’esasperazione. È la fine di una generazione la cui parabola, partita durante l’Estate dell’Amore, si infrangerà contro il Watergate svegliando l’America da un sonno forse troppo tranquillo.
Trama. Il corrispondente di guerra John Converse, del tutto allergico a descrivere i sanguinosi combattimenti al fronte decide di arrotondare i propri scarsi guadagni dovuti alla vendita dei propri articoli a giornali secondari del vecchio continente, intraprendendo, come molti altri in Vietnam, la carriera del trafficante di eroina per conto di Charmian, commerciante di oppio e tenutaria di bordelli. Nell’operazione, Coverse si fa aiutare dal suo vecchio amico, il soldato Ray Hicks e la complicità, negli Stati Uniti, della moglie Marge. L’operazione, portata avanti da dilettanti, diventa oltremodo pericolosa e difficile per l’intervento di autentici criminali e di un agente governativo corrotto, Antheil, e dei suoi scagnozzi, decisi ad appropriarsi dell’eroina a qualsiasi costo. Inizia così una fuga attraverso gli States di Marge e Hicks, tra tentativi di vendere lo stupefacente e agguati. Nel frattempo, Converse, rientrato negli Stati Uniti, viene sequestrato dagli uomini di Antheil e obbligato a seguirli nella caccia fino alla resa dei conti finale.
DOG SOLDIERS
Robert Stone
Minimum Fax
Dante Impieri ( Traduttore )
Narrativa, pag.427
Anno 2023
Recensione di Bruno Balloni
Sinossi in parte sviante almeno secondo il mio umile parere, di guerra e di soldati abbiamo davvero poco e abbiamo poco del capolavoro annunciato nelle tante recensioni lette che accompagnano l’opera e che mi avevano provocato altissime aspettative.
La guerra fa una timida apparizione a inizio romanzo dopodiché il Vietnam diventa solo un nome al quale collegare disagi psicologici e dipendenze varie. La trama piuttosto lineare ha il suo fulcro sulla fuga da parte di trafficanti di eroina dilettanti inseguiti da malviventi e agenti corrotti della CIA o dell’FBI o di qualche altra organizzazione governativa statunitense, non si capisce bene fino alla classica resa dei conti.
La narrazione risente a tutti gli effetti del clima hippy dell’epoca in cui il romanzo è nato.
Una prosa a volte persino piacevole altre, confusa e contorta in un mix tra divagazioni filosofiche e viaggi chimici nei quali, i personaggi, per gran parte delle pagine, sprofondano. Insomma, sempre a mio umile e modestissimo parere un romanzo che forse risente dei tanti anni che ha sul groppone e del mutare dei tempi. In questi anni film e romanzi sulla guerra del Vietnam dal “Cacciatore” a “Platoon” passando per “Full Metal Jacket” o su generazioni perse nelle droghe da “Christiane F” a “Trainspotting” ci hanno inondato in una escalation pulp tale da stancarci.
Ecco perché nel 2023 “Dog soldiers” smette di avere un qualsiasi effetto emozionante o allucinogeno per essere solo un buon romanzo ma niente di più.
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Robert Stone
nato a Brooklyn il 21 agosto 1937 morto a Key West il 10 gennaio 2015) è stato uno scrittore statunitense. Dal suo romanzo d’esordio “A Hall of Mirrors” (1967) è stato tratto il film Un uomo oggi (WUSA) (1970), diretto da Stuart Rosenberg, con Paul Newman, dal successivo “I guerrieri dell’inferno” (Dog Soldiers) il film Guerrieri dell’inferno (1978), diretto da Karel Reisz, con Nick Nolte.