Sinossi. La nuova antologia di gialli targata Sellerio. Gli «ingredienti» ci sono tutti. Tra piatti gustosi, ricette misteriose, cene gourmet e cucina tradizionale si insinua il delitto. Otto enigmi da decifrare mentre si ride «di gusto». L’arte del cucinare è una delle cose su cui più ci si intrattiene nel quotidiano, di cui più si parla. Ed è quindi un argomento irresistibile per le antologie gialle Sellerio, le quali cercano di impigliare appunto nella vita di tutti i giorni i propri eroi. Marta e Berta Miralles, le due poliziotte e sorelle dei gialli di Alicia Giménez-Bartlett, smascherano la persona che ha ucciso per abietti motivi dentro un corso di cucina thai. È questo un caso di delitto «con cucina», cui seguono i racconti che esplorano varie combinazioni possibili di giallo e culinaria. Nella Casa di Ringhiera – il personaggio collettivo reso famoso dalle farse poliziesche di Francesco Recami – si svolge una sfida tra brodetto e cacciucco, e dietro gli odori e le finestre sul cortile condominiale precipita uno dei complotti figli del caos cosmico che sono la cifra dell’autore, tra vaudeville e teatro dell’assurdo. Gaetano Savatteri porta i suoi – Saverio Lamanna, Piccionello e Suleima – in un ristorante stellato di Màkari: c’è un litigio al telefono che semina imbrogli, e si trova il cadavere del vice chef, ma per quanto abili siano i master chef, come può una telefonata legarsi a un assassinio? «Due gamberi abbracciati nel caviale» è la portata creativa del lussuoso ristorante dove Ghezzi e Carella – la coppia poliziottesca dello scrittore Alessandro Robecchi – trovano il loro cadavere, ma può essere quel piatto un movente sufficiente per uccidere lo chef? Nel laboratorio palermitano delle due sorelle, che sembrano piombate da un’altra epoca, si prepara il «Timballo di Monsù» e la tenerissima Viola – la giornalista che vede le persone a colori, creata dalla penna di Simona Tanzini – va lì per imparare e fatalmente inciampa su un assassinio al latte di mandorla, altra specialità siciliana. Il brio immaginativo di Marco Malvaldi trascina in un legal thriller in miniatura, in cui la perfetta struttura narrativa si sposa con la spassosa futilità: un processo sulle royalties del «Maiale con gli occhi a mandorla»; i Vecchietti del Barlume assistono alle udienze e sono tutt’altro che passivi nella vicenda. Un solo ingrediente per un semplice spaghetto, l’Aglio cinese, confonde inizialmente Lorenzo La Marca (il detective per caso e per diletto del suo autore, Santo Piazzese) che insegue quello che appare essere un delitto da chimico. Il killing food del racconto con Rocco Schiavone in pratica non riesce a uccidere, è morta invece una delle cuoche che avrebbe dovuto prepararlo e i sospetti vertono sul marito: Rocco non ci crede e come sempre le cose che scopre sono più fosche, più sporche, più adatte al malanimo umano. Mescolare con la cucina il giallo non è solo uno dei modi più volentieri frequentati dal genere poliziesco, almeno da Nero Wolfe in poi. Nelle mani di questi nostri autori, dalla Giménez-Bartlett a Manzini, passando per tutti gli altri, diventa anche un mezzo per fare il verso, in modo critico o parodistico o trasversale o comico, ai master chef e dintorni.
CUCINA IN GIALLO
AA.VV.
Santo Piazzese, Alicia Giménez-Bartlett,
Gaetano Savatteri, Marco Malvaldi,
Francesco Recami, Antonio Manzini,
Alessandro Robecchi, Simona Tanzini
Sellerio 2023
Racconti, giallo, noir, pag.
Cucina in giallo
A cura di Edoardo Guerrini
Recensione di Edoardo Guerrini
La nuova antologia di racconti gialli targata Sellerio, come al solito riunisce un corposo “panel” di autori di razza della casa editrice palermitana, tutti cooptati ad esercitarsi su un tema specifico. In questo caso il tema è un classico, quello di cuochi e cucine, che costituisce un’ottima occasione per introdurre vicende gialle e anche assai divertenti, oltre che per scherzare sui luoghi comuni dei programmi tv più noti, come Masterchef o Quattro ristoranti. Stavolta gli otto racconti sono tutti molto validi e simpatici.
Alicia Gimenez Bartlett fa scendere in campo due sorelle poliziotte, Marta e Berta Miralles, che in verità non conoscevo. Le due giovani poliziotte si ritrovano alle prese con un delitto sospettato nell’ambito di un corso di cucina thailandese cui si è iscritta Marta: una donna, Arcadia, che era iscritta a quel corso rivelandosi assai ostile al cuoco che lo teneva, sparisce nel nulla; il figlio di lei, quindicenne, si rivolge a Marta chiedendo aiuto per ritrovare sua madre, della quale ha già denunciato la scomparsa alla polizia ma gli sembra che nessuno gli dia retta. Marta invece vuole aiutarlo, e sceglie metodi assai poco ortodossi che mettono a rischio la sua carriera: è una impulsiva che crede al mestiere del poliziotto che cerca la giustizia “a tutti i costi”; Berta è un po’ più “furbetta”, tuttavia riesce a collaborare con la sorella e svolge un ruolo determinante anche lei. Caso risolto, e colpevole preso.
La casa di ringhiera di Francesco Recami diventa il teatro di un contest culinario di portata gigantesca: tutti gli inquilini si sfidano a produrre la propria versione del “brodetto di pesce” o del “caciucco”. Ma sul più bello, quando tutti i piatti sono pronti, lo chef Santoni, cuoco di enorme fama televisiva assunto a caro prezzo come capo giudice, viene rapito poco prima dell’arrivo al condominio. Tocca trovare un sostituto e portare comunque a termine la gara, ma nel frattempo c’è da capire chi siano i rapitori: vicenda complessa che comunque in qualche modo si risolve, mentre la giovane Sonia si trova un uomo ben più anziano di lei.
Saverio Lamanna, il protagonista di Gaetano Savatteri, è alle prese con una dieta piuttosto rigida: ma chi resiste alla parmigiana di melanzane portata da Piccionello? Il petto di pollo alla piastra buttiamolo pure. E se poi Dafne, figlia di una cugina di Peppe Piccionello, lavora in un ristorante stellato di Màkari, vogliamo mica privarci di questa esperienza? Solo che poi il sous chef del ristorante viene trovato morto, e come al solito Saverio si ritrova a indagare lui, trovando un testimone chiave che va da lui invece che dai carabinieri.
Ghezzi e Carella, due poliziotti protagonisti per Alessandro Robecchi, si trovano a indagare in un ristorante, la Trattoria dell’Umiltà, dove era stato visto un cadavere, ma poi era sparito. Anche in questo caso si trattava di uno chef dalle tre stelle Michelin, roba notevole. Autore di un piatto alla Klimt: un gambero di fiume dell’Alaska e un gambero rosso di Mazara, abbracciati e imbottiti con scaglie di tartufo bianco, caviale Beluga, e serviti in foglia d’oro su letto di porcini crudi e con una salsa segreta a base di mango. Roba da far venire l’acquolina in bocca. Alla fine il cadavere salta fuori, e la vicenda si traduce più che altro in un reato di scarsa gravità.
Viola, protagonista del racconto di Simona Tanzini, è un personaggio anomalo: gira delle manopole immaginarie per ritrovare ricordi del passato o riavvolgere il nastro verso il futuro, e vede la gente “a colori”: di due sorelle, una per lei è rosa antico, l’altra rosa ciclamino. Queste due sorelle avevano un cane maltese, che ora è impagliato, chiamato Monsù, il timballo di Monsù è il piatto protagonista della storia. Solo che il corso di cucina tenuto dalle due sorelle non riesce mai a partire, perché continuano a saltare fuori cadaveri. Viola e il suo collega Roberto seguono da giornalisti la soluzione del caso.
Marco Malvaldi mette in gioco i suoi vecchietti del BarLume che stavolta assistono a un processo, dove la contesa è legata alla titolarità di una ricetta, il “maiale con gli occhi a mandorla”, che era appannaggio del ristorante Flò, ed era stato “rubato” da un cuoco successivamente licenziato da quella cucina. La giudice è alle prese con le intemperanze dei vecchietti, e li sbatte tutti fuori dall’aula. Nel processo entra pure Chat GPT, ma alla fine la decisione del giudice arriva, eccome.
Santo Piazzese mette in gioco il suo Lorenzo La Marca, alle prese con solventi clorurati come il cloroformio, che si trovano facilmente in un laboratorio di biologia come il Dipartimento di Biochimica in cui lavorano Lorenzo, e la vecchia decana Virginia. È coinvolto un collega che a Lorenzo sta piuttosto antipatico, certo De Gregori, ma nonostante tutto sceglie di aiutarlo. Nel caso le pietanze, tra cui la pasta aglio e olio, hanno un ruolo secondario.
E infine arriva Antonio Manzini, che produce un racconto di tutto rispetto col vicequestore Rocco Schiavone. Rocco è anche lui alle prese con il tentativo di ridurre le calorie, soprattutto ridurre gli zuccheri; il nutrizionista è stato molto chiaro: gli zuccheri sono veleno. Una donna è stata aggredita in casa sua: non è morta, ma è in ospedale, in coma a causa di un violento colpo alla testa. La vittima ha un marito da cui è separata, e che sembra avere tutte le caratteristiche del colpevole: ma le cose non convincono Rocco che la vede più complicata. La donna di mestiere fa la cuoca presso una clinica, dove si occupava, tra gli altri pazienti, di uno piuttosto ricco. Rocco segue quella pista e i colpevoli saltano fuori, dopodiché si ritrova a cena con una bella ragazza, sbattendosene di carboidrati, proteine e altro, e poi nonostante l’appesantimento riesce a dare buona prova di sé a livello amatorio.
Fine dell’antologia: otto racconti carini, divertenti e tutti molto ben caratterizzati dai protagonisti “storici” degli autori. Una lettura, come sempre per queste antologie Sellerio, del tutto gradevole.
Acquista su Amazon.it:
AA.VV.
Santo Piazzese
Santo Piazzese, biologo, è nato a Palermo, dove vive e lavora. Con questa casa editrice ha pubblicato I delitti di via Medina-Sidonia (1996), La doppia vita di M. Laurent (1998) e Il soffio della valanga (2002), tutti raccolti anche nel volume della collana «Galleria» Trilogia di Palermo (2009), Blues di mezz’autunno (2013) e i racconti Sei casi per Lorenzo La Marca (2023).
Premio Lama e Trama 2011 alla Carriera.
Alicia Giménez-Bartlett
Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) è la creatrice dei polizieschi con Petra Delicado. I romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana «La memoria» e alcuni poi riuniti nella collana «Galleria». Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno ti troverà (2011, 2014), Exit (2012, 2019) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
Gaetano Savatteri
Gaetano Savatteri (Milano, 1964), cresciuto in Sicilia, vive e lavora a Roma. Con questa casa editrice ha pubblicato: La congiura dei loquaci (2000, 2017) La ferita di Vishinskij (2003), Gli uomini che non si voltano (2006), Uno per tutti (2008), La volata di Calò (2008) e La fabbrica delle stelle (2016), Il delitto di Kolymbetra (2018), Il lusso della giovinezza (2020) e Quattro indagini a Màkari (2021).
Marco Malvaldi
Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume, 2016; A bocce ferme, 2018; Bolle di sapone,2021), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011 e 2021, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti 2011), e Il borghese Pellegrino (2020), gialli a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, e Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017), con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019) e con la moglie Samantha Bruzzone Chi si ferma è perduto (2022).
Francesco Recami
Francesco Recami (Firenze, 1956), oltre alle storie della Casa di ringhiera – La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), L’uomo con la valigia (2015), Morte di un ex tappezziere (2016), Sei storie della casa di ringhiera (2017), Il diario segreto del cuore (2018), La verità su Amedeo Consonni (2019), Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi (2023) -, con questa casa editrice ha pubblicato anche L’errore di Platini (2006, 2017), Il correttore di bozze (2007), Il superstizioso (2008, finalista al Premio Campiello 2009), Il ragazzo che leggeva Maigret (2009, 2022), Prenditi cura di me (2010, Premio Castiglioncello e Premio Capalbio), Piccola enciclopedia delle ossessioni (2015), Commedia nera n.1 (2017), La clinica Riposo & Pace. Commedia nera n.2 (2018), L’atroce delitto di via Lurcini. Commedia nera n.3 (2019), La cassa refrigerata. Commedia nera n. 4 (2020), L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra (2021) e I killer non vanno in pensione (2022).
Antonio Manzini
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato Sangue marcio, La giostra dei criceti (del 2007, riedito da Sellerio nel 2017), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022). La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021), Le ossa parlano (2022), ELP (2023) e Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?. In altra collana di questa casa editrice ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015) e Ogni riferimento è puramente casuale (2019).
Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano, Pagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).
Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (2019), I cerchi nell’acqua (2020), Flora (2021), Una piccola questione di cuore (2022) Cinque blues per la banda Monterossi (2023), Pesci piccoli (2024).
Simona Tanzini
Simona Tanzini, giornalista, è nata a Roma e si è trasferita a Palermo. Questo è il suo primo romanzo.