Sinossi. Un nuovo cold case e una vicenda molto personale impegneranno la psicologa criminale più acuta e imbranata del giallo italiano, in questo romanzo ancora più divertente e ricco di colpi di scena. La caccia ai fantasmi del passato è ufficialmente aperta. A Strangolagalli è tempo di matrimoni. In paese sembra che tutti si siano sposati o stiano per farlo, a partire da Giovan Battista Papavero, il padre di Teresa. L’unica che si ostina a rimanere single è proprio l’eccentrica criminologa, fermamente convinta che sia meglio non legarsi a nessuno. E come darle torto quando tutti gli uomini che sono entrati nella sua vita sono scomparsi nel giro di pochi mesi? Ma la Papavero ha ben altro a cui pensare… Durante le indagini sul serial killer di Aguscello, ha scoperto alcune informazioni significative sull’infanzia della madre e adesso finalmente ha una pista da seguire per ritrovarla. Nel frattempo, però, c’è un altro caso che richiede la sua attenzione. Al B&B si è presentata una donna che ha urgenza di parlarle; peccato che Teresa non faccia in tempo a rientrare che Barbara Venturini viene trovata morta nella sua camera. Tra gli effetti personali ci sono una vecchia fotografia, che rappresenta un gruppo di ragazzi intorno a un falò, e un cellulare. Che cosa doveva dirle Barbara di così importante? Chi sono i ragazzi della foto?
“Quel che si è condiviso in certi momenti non si dimentica mai…”
(Chiara Moscardelli – Ringraziamenti)
TERESA PAPAVERO E I FANTASMI DEL PASSATO
di Chiara Moscardelli
Giunti 2023
Giallo, pag.272
Recensione di Loredana Cescutti
La, è proprio il caso di dirlo, “vispa” Teresa è tornata a dare sue notizie e, ha scelto di farlo a modo suo, come sempre.
Sobria, tranquilla, elegante, saggia, controllata, alla moda, in forma…
… ehi, ma che sto dicendo, avevo in mente un altro libro, rifacciamo tutto.
La “vispa” Teresa è tornata a dare sue notizie e, ha scelto di farlo a modo suo, come sempre.
Sì, infatti l’esplosività di questo nuovo libro della Moscardelli è travolgente sin dalle primissime pagine.
“… quando qualcosa non mi gira nella testa devo fare in modo che alla fine giri…”
L’inizio è un andante poco mosso, poi c’è l’intermezzo mosso e alla fine si si ritrova a ballare con un vero e proprio mare mosso.
E che Dio gliela mandi buona
A tutti.
Lo stile esilarante del personaggio Papavero, unito alla fragilità della protagonista Teresa e alla scrittura incontenibilmente piena di buonumore di Moscardelli, riescono a strapparti una risata anche nei momenti più impensabili, quando proprio non sarebbe nemmeno opportuno farlo.
Però, c’è un però.
Non è certo tutto risa e fiori, per l’appunto, perché questa storia sarà sì corredata da un palco di comprimari di tutto rispetto, che contribuiranno a scaldare l’atmosfera con siparietti irresistibili, nei giusti momenti trasformandosi, però, grazie anche all’abilità di Chiara, che sa usare le giuste parole per descrivere attimi ed emozioni vere, in pillole più serie, meno divertenti ma assolutamente sincere.
Perché qui, in questo romanzo, si scava e tanto, anche, per cercare di dare un volto a fantasmi irriconoscibili e maledettamente spaventosi.
Perché invisibili.
“Si sentiva come imprigionata in un limbo, popolato da ombre, da cui non poteva uscire.”
La paura e l’incoscienza, in primis, grandi “amiche” di Teresa, quando si parla del suo passato nebuloso, di quella sua memoria così fin troppo efficace tanto da farla apparire strana ma, che ha scelto di cancellare o almeno proteggerla dall’unica cosa che avrebbe dovuto ricordare.
“Adesso devi essere coraggiosa…”
Un timing frenetico, per una Strangolapolli, ahhhh noooo, Strangolapreti, ohhhhh accidenti, Strangolagalli, mamma mia che caos.
Siiiiii, Strangolagalli volevo dire.
Proprio questo paesino si trasformerà in una temporanea megalopoli, tanto sarà il via vai di ogni tipo, anzi una via Crucis di Teresa, mai così in difficoltà con tutti e, soprattutto, con sé stessa.
“Chi mai tornerebbe sul luogo del delitto?
Di solito gli assassini lo fanno.
Ma è solo un modo di dire…
No, no. Lo fanno davvero.”
Ma la vita è sempre imprevedibile, quindi…
… quindi bisognerà solo attendere.
Una scrittura colorata, briosa, veloce, esplosiva, che l’autrice ha presentato a distanza di qualche anno dai due romanzi precedenti, ma che valeva la pena di attendere.
Ma, qui lo scrivo e non lo cancello, ora NON sono disposta ad aspettare ancora ANNI prima di avere notizie di questa quanto mai briosa Papavero, che in questo romanzo mi è piaciuta un sacco.
Vi saluto ricordandovi una cosa importantissima:
“Mai sentirsi in colpa per un uomo!” e per Teresa e Chiara dico
“Show must go on!”
Buona lettura!
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Chiara Moscardelli
nata a Roma, lavora a Milano come addetta stampa. “Volevo essere una gatta morta”, suo romanzo d’esordio, ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, diventando in breve un libro di culto. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo “La vita non è un film (ma a volte ci somiglia)” (Einaudi, 2013), “Quando meno te lo aspetti” (Giunti Editore, 2015), “Volevo solo andare a letto presto” (Giunti Editore, 2016), “Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli” (Giunti Editore, 2016), “Volevo essere una vedova” (Einaudi, 2019), “Extravergine” (Solferino, 2019), “Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine” (Giunti, 2021).