La deposizione




Recensione di Ilaria Madau


Autore: Pascale Robert-Diard

Traduttore: M. Botto

Editore: Einaudi

Pagine: 136

Genere: Crime

Anno di pubblicazione: 2017

La famiglia non si tocca” e “La salute prima di tutto” sono due detti ricorrenti, li utilizziamo comunemente per affermare la vicinanza alla propria famiglia e per manifestare il vivo interesse nella salute nostra e dei nostri cari.

Ma nella realtà come stanno veramente le cose?

Cosa siamo disposti a fare per la famiglia e per mantenerci in salute?

Il libro di Pascale Robert-Diard mette in luce proprio questo: un dramma familiare che mette in discussione tutto, soprattutto la famiglia Agnelet, che è quella protagonista della storia.

La deposizione” racconta un processo lungo più di 30 anni, un processo che inevitabilmente altera gli equilibri della famiglia Agnelet in quanto il capostipite, Maurice, è accusato di omicidio, e compromette la salute dei suoi componenti, in particolare di Guillaume, il secondogenito che ha sempre adorato il padre. Ed è questa sua adorazione che lo ha sempre spinto a fare tutto per il padre, a sostenerlo per tantissimi anni dalle accuse di omicidio, nonché a mentire.

Tante, tantissime volte Guillaume ha aiutato il padre, che di professione fa l’avvocato ed è un tipo molto furbo, a recitare la sua parte, preparando le argomentazioni della sua difesa, pur sapendo che si trattava di una farsa.

Era stato lo stesso Maurice a lasciarsi sfuggire volutamente piccole confessioni, certo che sarebbero state captate dall’orecchio attento di Guillame, ma che non sarebbero mai uscite dalla sua bocca “innocente”.

Ho messo l’aggettivo innocente tra virgolette perché omettere le informazioni che si hanno in merito alla scomparsa di una donna, che si ipotizza sia stata uccisa, e dichiarare oltretutto il falso, ha la sua dose di responsabilità e colpevolezza.

Tuttavia, con l’avanzare del tempo, con i continui rinvii dei processi, con l’indole scanzonata del padre che sembra non temere di essere giudicato colpevole, Guillame comincia a vacillare, a stare male.

Inizia quindi a vedere sotto un’altra luce il padre e cerca di tirare dalla sua parte anche la madre e il fratello minore, in quanto anch’essi sono a conoscenza della verità, ma si ostinano ad ignorare le sue richieste di aiuto.

Sì perché i pensieri attanagliano la mente di Guillame e quello di cui sente aver bisogno è una spalla, qualcuno che dichiari, anche solamente in privato insieme a lui, che suo padre è un assassino.

Non riuscendo però a trovare questo sostegno nella famiglia e stando sempre peggio, decide di dire la sua verità, di raccontare tutto quello che sa e che ha sempre tenuto nascosto.

Ecco che un nuovo processo si apre con la sua deposizione accusatoria, che è quella che dà il titolo al libro e che spetta a voi leggere per conoscere tutti i dettagli del processo.

Questo libro si legge molto bene, scorre veloce e può essere letto tutto d’un fiato per la sua brevità e per l’interesse che suscita tanto che, indipendentemente dalla parte dalla quale il lettore si schiera, si vuole arrivare velocemente alla fine per capire come il processo si conclude.

Pascale Robert-Diard


è una giornalista francese che scrive per Le Monde, in particolare dal 2002 gestisce la rubrica di cronaca giudiziaria. Appassionata da sempre di scrittura e lettura, ha deciso di mettere in un libro quel che per lei rappresenta il pane quotidiano, il suo romanzo d’esordio “La deposizione” è infatti un racconto di un processo giudiziario.