Il tempo delle mosche




Claudia Piñeiro


DETTAGLI:

Traduttore: Michela Finassi Parolo

Editore: Feltrinelli

Genere: Narrativa

Pagine: 352

Anno edizione: 2024

Sinossi. Inés Pereira, protagonista di Tua, la prima opera dell’autrice, esce dal carcere dopo avere scontato la pena per avere ucciso l’amante del marito Ernesto. Sono trascorsi quindici anni, Inés è cambiata, e anche la società è cambiata notevolmente, tanto che il suo delitto, con gli occhi di oggi, appare carico di attenuanti che a suo tempo non erano state prese in considerazione. Per rifarsi una vita, Inés apre un’azienda di disinfestazione domestica e investigazioni private, la MMM, insieme a un’amica del carcere, soprannominata Monca. Loro malgrado si ritrovano presto invischiate in un’altra storia piena di suspence in cui la posta in gioco per Inés è più alta di quanto si aspetti e che le cambierà la vita.

 Recensione di Paola Iannelli


Oggigiorno siamo abituati a leggere notizie stravolgenti, mi riferisco agli episodi di femminicidio, donne colpevoli di amare o aver amato l’uomo sbagliato, o meglio vittime collaterali di sistemi patriarcali, che le vedono escluse dal concetto che liberarsi di un’unione tossica, sia un diritto e non la condanna alla pubblica gogna, nonché dalla “scelta finale”: la morte.

La protagonista de Il tempo delle mosche inverte gli accadimenti dei femminicidi, chi uccide è una donna che agisce nei confronti dell’amante del marito, per soddisfare il bisogno insano di colmare la sensazione di profondo dolore, che il tradimento le ha procurato.

Inés viene condannata a quindici anni di carcere, un periodo che segna la sua vita e quella dell’unica figlia Laura. Il rapporto tra le due è ridotto ai minimi termini, ognuna di loro vive un’esistenza a sé stante. Inés deve reinventarsi mentre Laura ha trovato il suo posto nel mondo, esercitando la professione di psicoterapeuta che concilia col ruolo di moglie e madre amorevole.

Inés durante la sua detenzione ha approfondito gli studi di zoologia, ed è affascinante dalla vita degli insetti, tanto da decidere di mettere su un’attività commerciale diretta alla disinfestazione: la MMM.

Sua sodale è un’altra donna, soprannominata la Monca, così detta per una lieve paralisi di una mano. Quest’ultima rappresenta il suo alter ego, poco elegante, viaggia in moto (La Dragonessa), beve, fuma ed è affetta da un carcinoma alla mammella. Insieme cercano di trovare quell’equilibrio perso, rinnovando ogni giorno la promessa che le guida verso un traguardo emotivo e sociale, ormai perduto.

Inés viene ingaggiata da una produttrice televisiva, la signora Bonar, nel procurare un costoso veleno con il quale la stravagante donna vuole uccidere, promettendo a Inés una lauta ricompensa.

La metafora che la Piñeiro utilizza in questa storia di vita è per l’appunto centrata sulla vita della mosca, ruotando l’asse narrativo dall’atto di riproduzione, alle varie specie, all’utilizzo in Natura, fino a riflettere sull’opinione che noi comuni mortali abbiamo delle mosche.

Il tempo di vita di questi insetti dura poco, o meglio è legata a uno specifico processo di nutrimento che si basa sul materiale organico in decomposizione. La vendetta alimenta il senso di fame, cui alimento fondamentale è ricavato dalla trasformazione dell’altro.

Inés cerca di eliminare il tatuaggio permanente della colpa, cederà il passo alla tentazione di un guadagno facile, per poi trovare una via di fuga, attraverso la quale redimersi e gioire nei confronti della vita che l’aveva condannata all’oblio.

Claudia Piñeiro si dimostra ancora una volta una narratrice eccelsa, con un ritmo, una sagacia e una lucida analisi dei sentimenti umani. Combina con sapienza registri linguistici, ambientazioni e intrecci con semplicità, dimostrando però un profondo grado di cultura e conoscenza.

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Claudia Piñeiro


Scrittrice, drammaturga e sceneggiatrice, con Feltrinelli ha pubblicato: Tua (2011), Betibù (2012), La crepa (2013) con il quale si è aggiudicata il Premio Sor Juana Inés de la Cruz 2010, Un comunista in mutande (2014), Piccoli colpi di fortuna (2016), Le vedove del giovedì (2016), Premio Clarìn 2005, poi adattato al cinema da Marcelo Piñeyro nel 2009, e Le maledizioni (2019). Nel 2019 si è aggiudicata il Premio Pepe Carvalho, riconoscimento internazionale destinato agli scrittori di polizieschi e intitolato al famoso detective ideato dallo scrittore Manuel Vázquez Montálban, vinto in passato da autori come Andrea Camilleri, Petros Markaris e James Ellroy