Fuoco al fuoco




Candice Fox


DETTAGLI:

Traduttore: Beatrice Sterza

Editore: Marcos y Marcos 

Genere: Thriller

Pagine: 456

Anno edizione: 2024

Sinossi. Lynette Lamb sta per arruolarsi in polizia, e nella baldoria dei festeggiamenti finisce a letto con un hacker. Licenziata il primo giorno di lavoro. Il detective Charlie Hoskins era infiltrato da cinque anni in una banda di motociclisti criminali. Rischiava la vita ogni giorno per raccogliere prove contro di loro, finché un hacker intraprendete non gli fa saltare la copertura. Sopravvissuto per miracolo. Surge è tutto cuore, muscoli e istinto; doti non trascurabili per un poliziotto, se ti ricordi di rispettare le regole. Quando salva la vita di un ragazzo facendo di testa sua, è il primo a stupirsi che gli strappino il distintivo. Su questo terzetto di coraggiosi irregolari ricade una missione segreta: ritrovare una bambina scomparsa due anni prima sulla spiaggia di Santa Monica. I genitori sono convinti che sia ancora viva. Per costringere la polizia a riaprire le indagini, bruciano una dopo l’altra le prove custodite nel Laboratorio biologico forense di Los Angeles, tenendo tre ostaggi sotto tiro. Polizia e FBI non possono cedere apertamente al ricatto. Ma Lynette Lamb non vede l’ora di dimostrare quanto vale, Charlie non tollera che vadano in fumo le prove raccolte con il sangue contro i Death Machines e Surge adora le missioni impossibili. Hanno ventiquattro ore di tempo per ritrovare la piccola Tilly, riccioli neri, sorriso da bimba di cinque anni allegra e canterina. Annegata, come hanno concluso le indagini? Viva, viva e prigioniera chissà dove, chissà con chi?

 Recensione di Bruno Vigliarolo

Fin dove può spingersi l’amore di due genitori disperati? Fino a che punto può arrivare la loro sete di giustizia? È lecito sopperire all’inerzia, alla negligenza della polizia compiendo un reato, infrangendo il principio del ne cives ad arma ruant

Sono questi gli interrogativi che ammantano le pagine di Fuoco al fuoco, di Candice Fox: un romanzo che è riuscito a sorprendermi da molteplici punti di vista. Un giallo di stampo poliziesco che si sviluppa con la tensione di un action thriller e con l’asprezza e la mordacità di un hard boiled.

Il lettore, inizialmente, viene rimpallato tra istantanee che paiono sconnesse: il licenziamento della giovanissima agente Lamb, al suo primo giorno da poliziotta; la miracolosa fuga in mare del detective Hoskins, infiltrato in una banda di motociclisti senza scrupoli; l’apparizione dei coniugi Ryan ed Elsie Delaney in un laboratorio biologico forense di Los Angeles.

Un caos solo apparente che l’autrice riconduce presto all’ordine, svelando il collante che unisce le trame e i protagonisti della storia: la misteriosa scomparsa di Tilly Delaney dalla spiaggia di Santa Monica.

Un caso ufficialmente chiuso, derubricato dalla polizia a tragico annegamento di una bambina; una ferita aperta per i coniugi Delaney, determinati a ottenere risposte nel giro di 24 ore – pena l’uccisione degli ostaggi e la distruzione dei preziosissimi reperti biologici custoditi nel laboratorio.

L’intreccio narrativo si divide in due filoni strettamente correlati. Da un lato prende avvio il concitato assedio della polizia attorno al perimetro del laboratorio forense: uno scenario ad alta tensione che mette in luce procedure e dinamiche tipiche della negoziazione, mostrando allo stesso tempo ciò che avviene all’interno della struttura, la nascita di inevitabili attriti e “legami” tra i Delaney e gli ostaggi.

Parallelamente, si mette a fuoco l’indagine condotta (in via non ufficiale) dalla brillante Lamb e dal veterano Hoskins: una corsa contro il tempo alla ricerca di indizi, testimoni, e tracce ormai sbiadite, sotto la minaccia costante dei nemici del detective, e con l’unico supporto di Surge, un ex poliziotto dai metodi poco ortodossi ma alquanto efficaci.

Complice una scrittura scorrevole e concisa (e un ritmo incalzante, dialogico, che ricorda quello di un’ottima sceneggiatura), il lettore viene trascinato in un vortice d’adrenalina. Un climax che si auto-alimenta e perdura, tra scossoni, intuizioni e colpi di scena, fino all’inatteso e drammatico finale.

In conclusione, una lettura molto piacevole, con personaggi che – pur senza raggiungere, a mio parere, livelli assoluti di “iconicità” – risultano coerenti e ben caratterizzati. Il libro giusto per chi cerca un romanzo mystery che trascenda i canoni del giallo classico a favore di un’azione scoppiettante.

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Candice Fox


è nata a Sidney in una famiglia pronta ad accogliere non solo figli propri e altrui, ma anche un’ampia gamma di animali selvatici feriti. In questa comunità vivacissima ha coltivato la sua passione per il crimine, espressa felicemente in thriller che negli Stati Uniti hanno scalato le classifiche del New York Times. I romanzi di Candice Fox sono tradotti in tutto il mondo; in Australia è l’autrice di gialli più amata, l’unica ad aver vinto tre volte gli ambìti Ned Kelly Awards.