LA PUNIZIONE
Sara Bilotti
DETTAGLI:
Editore: Harper Collins
Genere: Noir
Pagine: 282
Anno edizione: 2024
Sinossi. Barbara ci ha provato, a ricominciare, a tagliare i ponti con il passato, a fuggire da se stessa. Un nuovo luogo dove vivere, la piccola isola sperduta nel Mediterraneo che la gente del posto chiama “il Faro”. Un nuovo lavoro come maestra elementare. Perfino un nuovo nome, Alice. Ma il destino sembra avere altri piani. Un giorno la direttrice della scuola annuncia che nella sua classe arriverà una nuova alunna, Anna, una bambina complicata, con un serio problema di aggressività e accessi di rabbia. E quando Barbara va al porto ad accogliere lei e i suoi genitori, il passato le si scaraventa addosso e, inesorabile, si fa di nuovo presente, con i debiti da riscuotere e i conti da pagare. Il padre di Anna è Luca, l’amore non corrisposto della sua vita, l’uomo che ha provato in tutti i modi a rimuovere dalla mente e dal cuore. E la mamma è Isabella. La madre del bambino che Barbara ha investito e ucciso, nell’incidente che ha stravolto per sempre la sua vita. Una donna che dovrebbe odiarla, e che però adesso soffre di una grave forma di amnesia. Ma un passato che ritorna è un passato che non è mai realmente andato via. Può essere un caso che Luca e Isabella si siano trasferiti sull’isola? E davvero Isabella non ricorda nulla? Forse le cose non sono come appaiono e Barbara deve fare i conti con la verità spietata che ogni azione ha delle conseguenze e ogni errore esige di essere pagato. Sara Bilotti si conferma maestra del thriller italiano nel tracciare, proprio come un faro, luci e ombre, nell’indagare le fragilità, le bassezze e i lati più bui dell’animo umano, e costruisce con sapiente grazia un romanzo che lascia senza fiato, che esplora i confini della colpa e del perdono, e costringe chi legge a non staccare gli occhi dalla pagina.
Recensione di Paola Iannelli
L’ambientazione del romanzo rende sin da subito la claustrofobica condizione in cui sono costretti a vivere i protagonisti: l’isola.
Il luogo di elezione di questa vicenda nera, dove una donna fugge da un passato doloroso reinventando un’altra da sé, cambia nome di battesimo, concedendosi l’alternativa di un trasferimento che per un breve periodo le garantirà l’impermeabile ruolo di un’accorta maestra elementare. Eppure il tentativo di alleviare un dolore profondo, quale l’investimento e la morte di un bambino, non la salva dal suo incontro con il destino.
L’arrivo di Anna, una bambina problematica e dei suoi genitori, nonché della zia materna sull’isola, alimenta la sfida che Alice, questo è il falso nome della protagonista, deve fare fronte.
La finzione, o meglio l’arte di allontanarsi dalla vera natura di sé, unisce i cardini di questa complessa vicenda. La trama si riflette attraverso uno specchio concavo, che ne deforma i contorni, ingigantendo i lati oscuri di ogni personaggio.Ciò che delinea i loro profili risiede nel fattore narcisistico che li caratterizza, ognuno a modo loro esercita sul prossimo un potere occulto, dominante.
Luca è il protagonista maschile, un uomo avido di possesso, dotato di una bellezza ammaliante, suo malgrado schiacciato da un senso di colpa immenso, proprio come Alice. Entrambi sono al centro di labirinto di specchi, dove le loro identità si moltiplicano fino quasi a confondersi. Sarà proprio questo il collante che li unirà, fonderà le loro anime restituendo la solida certezza nella condivisone di un animo gelido.
La fiamma della passione, che li avevi colti alcuni anni prima, si riaccende propagando una luce fredda, restia al calore dei buoni sentimenti, un calore che riduce in cenere le loro vite.
Sopravvivere è questo il cardine della storia, un tassello esistenziale che permette a Luca e Alice, di andare oltre, di non fermarsi dinanzi a nulla, costruendo un canale di scolo in cui far defluire le colpe.
La partita in gioco è molto alta, non ammette ripensamenti, vince chi cala la carta più alta. Sarà proprio Alice a giocare d’azzardo, mescolando gli elementi, fingendo di amare, omettendo la spina nel cuore che sempre con più forza le ha forato il centro di tutto.
“Il Faro”, nome di elezione dell’isola, esprime attraverso il nero della sua conformazione calcarea, la durezza porosa di una rivincita personale, un richiamo alla Madre Terra, che alimenta e distrugge, seguendo le infinite parallele delle svariate esistenze che la percorrono. Nell’infinita girandola degli avvenimenti la sopraffazione psicologica appare come la soluzione finale, la retta che condurrà tutti verso un abisso mortale.
I frammenti di vetro che formano la struttura del caleidoscopio umano de La Punizione, sono i residui di un materiale ben più duttile, deformabile, come solo sa essere il desiderio. L’argano che eleva le catene a cui sono imprigionati i cuori malati, quello che trascina nella perdizione la purezza dei buoni sentimenti.
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Sara Bilotti
è nata a Quarto, in provincia di Napoli. Madre di due bimbi, è diplomata in danza classica e ha compiuto studi filologici e letterari. Grande lettrice, nel 2012 ha pubblicato Nella Carne, una raccolta di 12 racconti neri per Termidoro Editore. L’oltraggio (Einaudi Stile Libero 2015) è invece il suo romanzo d’esordio, primo di una trilogia erotica, a cui seguono La colpa e Il perdono. Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori il romanzo thriller I giorni dell’ombra.