L’età dell’ira




Nando Lopez


DETTAGLI:

Traduttore: Carlo Alberto Montalto

Editore: Salani

Genere: Narrativa

Pagine: 336

Anno edizione: 2024

Sinossi. Madrid, 20 settembre 2009. Marcos Álvarez, liceale di sedici anni, confessa alla polizia di aver ucciso il padre e aggredito suoi tre fratelli. La brutalità del crimine sconvolge tutti: Marcos è sempre stato un ragazzo popolare e benvoluto, che non ha mai mostrato alcuna attitudine violenta. Santiago, scrittore e giornalista d’inchiesta che da giovane ha frequentato la stessa scuola di Marcos, decide di indagare per scoprire la verità dietro questa confessione scioccante. Le sue ricerche lo portano a parlare con insegnanti, compagni di classe e amici del ragazzo, rivelando un quadro complesso di tensioni familiari, un passato segnato da traumi e una grande, nuova consapevolezza che brucia ardente nel cuore di Marcos. Le testimonianze raccolte indicano però un’altra verità, una che potrebbe farlo scagionare. Ma cosa è realmente accaduto in quei fatidici giorni di settembre? Tra omofobia, bullismo, molestie sessuali, pregiudizi xenofobi, il lucido e doloroso ritratto di adolescenti alla ricerca della propria voce nel faticoso percorso di maturazione e di transizione verso l’età adulta, mentre si confrontano con i vecchi valori incarnati dai genitori e da un sistema educativo obsoleto e inadeguato. Libro di culto in Spagna, grazie al suo successo è ora diventato anche una fortunata miniserie originale della piattaforma Atresplayer.

Trama. Marcos Alvarez, studente liceale di sedici anni, viene arrestato in quanto reo confesso dell’omicidio brutale del padre, massacrato a colpi di macchina da scrivere sulla testa e del grave ferimento del fratello con una pugnalata al petto utilizzando delle forbici. La notizia getta scompiglio nell’ambiente studentesco dell’Istituto “Ruben Dario” del quale Marcos era alunno benvoluto e leader carismatico. Nessuno sa spiegare che cosa abbia spinto un ragazzo, che mai aveva avuto eccessi violenti, a commettere un omicidio così efferato. Il caso solletica la curiosità del giornalista Santiago, anch’egli con un passato di studente nel medesimo Istituto, che decide di scrivere un libro d’inchiesta sull’omicidio indagando fra alunni e professori, alla ricerca della verità. Gli amici più cari di Marcos, Sandra e Raul, sono convinti dell’innocenza di Marcos e lo stesso Santiago si pone molti interrogativi. Le interviste condotte da Santiago rivelano un universo estremamente complesso, nel quale si intrecciano le difficoltà adolescenziali degli studenti con l’insoddisfazione del corpo insegnante. Problematiche che incidono profondamente nei ragazzi in quella che è, di certo, la fase più delicata del loro processo di crescita. Santiago alla fine del proprio lavoro cercherà di tirare le fila del proprio lavoro ma il risultato che otterrà non sarà, forse, quello che si sarebbe attes

 Recensione di Bruno Balloni

Meglio sgombrare il campo da equivoci fin da subito, questo romanzo non ha nulla, ma proprio nulla del thriller o del poliziesco, tanto meno del noir.

L’efferato omicidio di un padre per mano del figlio non è che un gancio che l’autore si prende per parlare liberamente di una serie di problematiche che incidono profondamente sulla maturazione di un’adolescenza sballottata tra una scuola non in grado di dare un indirizzo e soprattutto un supporto ai giovani e una generazione genitoriale ancora molto, anzi, per l’autore, troppo, conservatrice.

Bullismo, xenofobia e, soprattutto omosessualità sono le tematiche affrontate, contro le quali i giovani adolescenti spagnoli sono lasciati soli da un corpo insegnante insoddisfatto e stanco che preferisce punire anziché comprendere.

Come detto, il tema caro all’autore che emerge sugli altri è quello dell’omosessualità o, meglio, della scoperta della propria omosessualità da parte dei giovani contro la quale, soprattutto le famiglie, alzano, nella migliore delle ipotesi, un muro invece che affrontare un dialogo fatto di comprensione e aiuto.

Ciò acuisce inevitabilmente il problema, con adolescenti che sono costretti a nascondersi e ai quali viene, di fatto, negata la possibilità di esprimersi liberamente.

Detto questo, il romanzo è estremamente lento e noioso, forse perché datato (l’edizione originale è del 2011, tradotta in italiano solo dopo il successo della mini serie televisiva), le situazioni descritte appaiono, perdonatemi il termine, “stereotipate”, già lette e viste decine e decine di volte e, per fortuna, in gran parte superate da un pensiero comune che si è inevitabilmente evoluto negli ultimi dieci anni.

La prima persona scelta dall’autore non riesce a dare sprint, il taglio giornalistico neppure, i lunghi resoconti di alunni e insegnati, tesi più a dare uno spaccato della propria vita e delle proprie esperienze che delle testimonianze sui rapporti con Marcos sono pesanti da digerire, i diversi font utilizzati in alcune specifiche situazioni, sono a mio modo di vedere, inutili e, se possibile, contribuiscono a far perdere il ritmo della lettura, insomma, nel complesso, un romanzo che non mi ha convinto. 

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Nando Lopez


(1977) è scrittore, drammaturgo e dottore cum laude in Filologia ispanica. Ha vinto il premio Gran Angular 2020 con il romanzo La versión de Eric. Finalista ai Premios Max di teatro in tre occasioni, le sue opere sono state rappresentate in Spagna e all’estero (Stati Uniti, Cile, Costa Rica, Venezuela, Messico, Panama). Anche se attualmente si dedica esclusivamente alla scrittura, ha insegnato per dieci anni, esperienza da cui sono nate, tra le altre, le pagine dell’Età dell’ira, finalista al Premio Nadal 2010 e ora diventato miniserie televisiva”.