BORGO OTTOMILA
Leonardo Gori
DETTAGLI:
Editore: Guanda
Genere: Thriller
Pagine: 288
Anno edizione: 2024
Sinossi. Anna vive a Roma in una grande villa, ma adesso è in fuga da un marito violento e forse il paesino sperduto della sua infanzia, sconosciuto a tutti, potrebbe essere il posto ideale dove nascondersi insieme alla sua bambina. Borgo Ottomila è un luogo speciale, un’altra dimensione dello spazio e del tempo: Anna pensa che le sue case siano ormai abbandonate, ma scopre che vi abitano ancora i fantasmi del passato, compresa Marta, la sua migliore amica di allora, che le racconta di non essersene mai andata e di avere custodito per oltre venticinque anni il segreto della loro adolescenza. Le ore passano, e mentre il legame tra le due donne assume contorni sempre più ambigui, le autorità rinvengono un cadavere dall’identità sconosciuta nel parco della villa romana: chi è, e che ruolo ha in questa faccenda? Tutte le piste conducono a Borgo Ottomila, dove la vicequestore Laura Novembre e il sovrintendente Stefano Alfieri dovranno lottare contro il tempo per salvare la vita di Anna e di sua figlia non soltanto dalla furia dell’orco che sta dando loro la caccia, ma anche da altre oscure minacce, che incombono all’orizzonte come le nubi di una tempesta.
Recensione di Daniele Cambiaso
I grandi autori sanno sempre come sorprendere i lettori, ed ecco sugli scaffali delle librerie il Gori che non ti aspetti. Lasciata (almeno temporaneamente) la comfort zone rappresentata dal fortunato ciclo dedicato al colonnello Bruno Arcieri, Gori ci stupisce con un intenso thriller psicologico, nel quale si diverte a tenere in tensione il lettore utilizzando pochi, ma assai efficaci, elementi, combinandoli con talento raffinato fino a creare una propulsione interna di notevole intensità.
Il fulcro del romanzo è chiaramente lei, la protagonista: Anna. Una donna in fuga, con un passato da indossatrice e un presente di violenze e vessazioni familiari subite dal marito, un poco di buono invischiato in giri poco raccomandabili rispetto ai quali lei, come moglie, a fatica ha acquisito una progressiva consapevolezza.
Una consapevolezza che può costarle la vita, per cui l’unica via d’uscita è, appunto, la fuga. Il marito, implacabilmente, si mette sulle sue tracce, c’è anche un morto al quale occorre dare giustizia: ecco che un inesorabile meccanismo a orologeria si mette in movimento.
La fuggitiva Anna, dunque, è una donna ferita non ma non vinta, è fragile, ma viene resa tenace dalla presenza della figlia lattante, che soffre tra l’altro di una sindrome che la madre riesce a lenire solo con l’uso di medicinali.
Anna è una donna rosa dall’ansia e organizza la propria fuga per cercare la salvezza, individuando il proprio rifugio a Borgo Ottomila, una sperduta località abruzzese (realmente esistente) che l’ha vista crescere, sì, ma che è stato anche il teatro di un trauma infantile che l’ha segnata per sempre.
Attorno ad Anna e al suo ritorno a Borgo Ottomila si muovono altri personaggi, in particolare due donne. Una è Marta, l’amica d’infanzia rimasta a vivere in questo villaggio abbandonato da tutti: durante l’infanzia aveva intrecciato con lei un legame molto forte e tenace, al punto di farsi chiamare e considerarsi “cugina”.
L’altra è il vicequestore Laura Novembre, incaricata delle indagini, che per forza di cose si muove maggiormente a distanza, ma ben presto si renderà conto dello scenario complesso e pericoloso nel quale si sta dibattendo Anna. Anche Laura è una donna irrisolta, travagliata da problemi personali, ed è coadiuvata nelle indagini dal giovane e volenteroso sovrintendente Alfieri, figura particolarmente efficace e apprezzabile, che travalica il ruolo di semplice “spalla”.
Il romanzo ruota attorno alle mosse di questi personaggi e con un uso sapiente del flashback si delinea progressivamente agli occhi dei lettori il quadro psicologico che li anima, recuperandone episodi del passato che vanno a chiarire l’angosciante quadro del presente. Come ultimamente è accaduto anche nei romanzi con Arcieri, l’autore delinea una trama nel complesso lineare, ma non priva di interessanti colpi di scena, ponendola al servizio di un complesso e approfondito scavo dell’interiorità dei personaggi, andando in particolare ad analizzarne le zone d’ombra e le pulsioni più segrete.
In questo modo, Gori tocca aspetti importanti, si potrebbe dire universali, del nostro vivere come, ad esempio, il tema della scelta, della violenza nelle sue diverse accezioni, dell’ossessione, della solitudine e dei mostri che tutto ciò può generare.
Il tema del Male, nelle sue più diverse e inquietanti declinazioni, è qui sviscerato a fondo, attraverso una narrazione che si avvale anche di un’ambientazione particolare, ottimamente calibrata anche a livello descrittivo. Borgo Ottomila, infatti, è una frazione del comune abruzzese di Celano, la cui costruzione è legata alla bonifica del Fucino.
Oggi è una località in abbandono, al centro di una vasta conca, e Gori è bravissimo a imprimere una nota particolarmente spettrale alle sue descrizioni, determinando una corrispondenza diretta tra luoghi e persone, tra sfera interiore e ambiente.
In questo contesto quasi onirico, flagellato da una pioggia incessante, che non lava ma sommerge, che non è apportatrice di vita ma del suo contrario, avverrà per ognuno dei protagonisti la resa dei conti con i propri fantasmi e il lettore non può non sentirsi coinvolto fino all’ultima riga.
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Leonardo Gori
vive a Firenze. È autore del ciclo di romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie è Nero di maggio, ambientato a Firenze nel 1938, cui sono seguiti, tra gli altri, Il passaggio, La finale, L’angelo del fango (Premio Scerbanenco 2005), Musica nera, Il ritorno del colonnello Arcieri, La nave dei vinti e Il ragazzo inglese. Gori è anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).