La morte è una stella cadente




LA MORTE É UNA

STELLA CADENTE


Editore: Todaro

Genere: Thriller

Pagine: 208

Anno edizione: 2024

Sinossi. Un eccentrico informatore medico scientifico con velleità da ufologo viene ritrovato dissanguato e mutilato all’entrata di un parco milanese. La vittima risultava irreperibile dalla notte di San Lorenzo, ma la delirante denuncia di due esaltati, convinti che l’amico sia stato rapito dagli alieni, ha ritardato l’inizio delle indagini. Il caso viene affidato alla squadra Problem Solving (Desbrujà rugne) di Milano. Tornano così i protagonisti di “Donne che odiano i fiori”. Nel disordine di una vicenda contaminata da fake news, paranoie, manipolazioni di millantatori, il commissario Mastrosimone e i suoi ispettori riusciranno a incastrare l’unico possibile colpevole. Ma dietro la verità giudiziaria ci sono molteplici verità soggettive, la suggestione di una notte stellata e i desideri che si realizzano come meno ci aspettiamo. 

 Recensione di Patrizia Argenziano

Ogni indagine è un insieme di ricerche, interrogatori, letture, appostamenti, deduzioni, scambi, ritrovamenti, segni effettivi o invisibili a occhi inesperti ma anche di un pizzico di fortuna. 

La vita e la morte di Remo sono costellate dal pettegolezzo, chiacchiere che lo circondano e passano di porta in porta, di bocca in bocca e di cuore in cuore. Chiacchiere, solo parole senza fondamenta o possibili verità che diventano spesso un fiume in piena inarrestabile. Questa indagine ha la firma del pettegolezzo, analizzato in ogni suo aspetto, quasi coccolato e custodito con cura. Pettegolezzo, la cui nascita va ricercata nella profondità dell’animo umano.

E’ l’indagine del cielo d’agosto milanese che si trova illuminato, non solo dalle stelle del firmamento ma anche da “esseri sconosciuti” e proprio per questo potrebbe essere un’indagine epocale.

E’ l’indagine delle emozioni, dei sentimenti esplorati con cura, con delicatezza fino a percepire il fastidio, l’insofferenza, il dolore forte e insistente, l’amore e la disperazione. 

E’ anche l’indagine, indirettamente, della tenerezza, della convivialità, della pazienza, del calore natalizio e dell’amore. E questa è una vera chicca ma non voglio svelarvi niente.

E’ l’indagine della squadra “Desbrujà rugne”. Sì, sono tornati e non mancano di stupire per il loro modo di agire, di muoversi anche nell’inverosimile, per la capacità di emozionarsi, di farsi piccoli con i piccoli.

E’ l’indagine dei sogni campati in aria, forse espressione di un mondo sempre più individualista, egoista ed egocentrico. Non ci resta che alzare gli occhi al manto stellato, sperare in una vera scia luminosa e crederci ancora. Crederci sempre.

E’ comunque l’indagine di Patrizio perché senza il suo personaggio il romanzo non sarebbe lo stesso. E’ lui che ci dona come “continuatore di film” perle di saggezza, è lui che infonde la magia.

Un giallo dal sapore dolce amaro che regala sorrisi e sorprese, che fa riflettere, commuovere, indignare e, all’improvviso, volare.

Buona lettura 

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Paola Sironi


nata nel 1966 a Milano, vive nell’hinterland milanese e attualmente è analista funzionale presso una società di credito. Ha pubblicato tre libri con Todaro Editore: “Bevo grappa” (2010), “Nevica ancora” (2011), “Il primo a uccidere” (2013), e uno con Eclissi Editrice “Gelati dagli sconosciuti” (2016), romanzi seriali che hanno come protagonisti i quattro fratelli Malesani. Nel 2018 ha pubblicato “Donne che odiano i fiori”, primo romanzo della serie dedicata alla squadra “Desbrujà rugne” della Questura di Milano, “Sotto scorre il fiume” (2020) e “I giorni dell’illusione” (2022). È inoltre autrice della commedia teatrale “La staffetta perenne”, rappresentata nel 2017. 

A cura di Patrizia Argenziano

Instagram/patrizia.arge