Il sottobosco




Discesa all’inferno

per l’ispettore Giuliano

Alessandro Miceli


Editore: Algra Editore

Genere: Noir

Pagine: 376

Anno edizione: 2024

Sinossi. Cosa potrebbe succedere se un ispettore di polizia, un magistrato mozzafiato e un giornalista freelance riuscissero a scoprire cosa si cela all’interno del “sottobosco”, il luogo perfetto in cui politica, finanza e crimine organizzato nascondono i loro maneggi? Uno scandalo, di sicuro, ma di certo non sarebbe l’unica conseguenza. Ed è quello che succederà in una tranquilla città di provincia. E l’omicidio di un professionista incensurato, a quanto pare, sarà solo l’inizio.

 Recensione di Salvatore Argiolas

Che la Mafia non fosse più costituita da mazzieri e campieri lo aveva già Giovanni Falcone che disse che i mafiosi facevano studiare i figli per diventare commercialisti e avvocati per difendere e aumentare i capitali creati con il crimine.

Questo tessuto connettivo che unisce i due livelli della malavita organizzata siciliana, chiamata anche “zona grigia” viene esplorato a fondo nel primo romanzo di Alessandro Miceli, “Il sottobosco.”

Il sottobosco del titolo è proprio la zona d’ambra che la criminalità sfrutta per i propri affari, cercando di ripulire i proventi dei più svariati reati in attività che consentono un riciclaggio facile ed efficace.

E non parlo solo degli storici gruppi malavitosi che alternano periodi di opulenza a periodi di gattabuia. Esiste, purtroppo, anche un “Sottobosco” nel quale si nasconde una realtà alternativa e molto pericolosa. (…) Diversa, invisibile, discreta, ma non meno pericolosa di tante altre, così si presenta la nuova (mica tanto) criminalità. Sì, perché ormai non esiste solo l’accostamento criminalità- delinquente, ma esistono anche i criminali-incensurati: professionisti, imprenditori, persone che operano all’interno delle istituzioni e anche gente appartenente allo Stato. Ognuno con un compito ben preciso e con il proprio tornaconto.”

L’omicidio di Pierluigi Scianna, un commercialista di Mazzarelli, in provincia di Ragusa, una delle provincie “babbe” siciliane, come la definiva Leonardo Sciascia, intendendo un posto dove regnava la tranquillità e la serenità, sembra causato da motivi sentimentali, visto che vicino al cadavere viene ritrovato un mazzo di rose e che su cinque colpi di pistole ne è arrivato a segno soltanto uno.

L’ispettore capo Vito Giuliano appena arrivato sul luogo del delitto viene però contattato da Romano Leone, un giornalista d’inchiesta che gli prospetta una nuova linea d’indagine, quella del “sottobosco”, appunto.

“Il sistema adesso si sta modernizzando, sale di livello.”

Cosa intendi per “sale di livello”?,

chiese Giuliano, adesso incuriosito e attento.

Non ci sono solo i cosiddetti peri incritati a gestire la criminalità, Giuliano…Adesso i criminali indossano scarpe costose e vestiti di sartoria. E tutto questo lo sai cosa comporta?”

Giuliano fece cenno di no con la testa, più per istinto che per convinzione.

“Che è più difficile scovarli e hanno imparato a camuffarsi da gente per bene”

riprese Leone.

Sono nascosti, si muovono in una zona che ho chiamato: “il sottobosco”.

Giuliano è un poliziotto dal carattere ispido e respingente ma sa fare bene il suo mestiere e comincia lentamente a delineare uno scenario alternativo per l’omicidio che rifletta anche gli indizi che raccoglie da diverse fonti.

Affiancato dal magistrato Ottavia Corti con la quale, dopo un approccio burrascoso, riesce ad entrare perfettamente in sintonia, Giuliano crede che molte cortine fumogene coprano il vero movente del delitto e dopo tante curve narrative e colpi di scena, forse troverà il bandolo della matassa.

Cercando di far quadrare fatti tra loro contraddittori e pettegolezzi che parlano di tradimenti e di questioni di corna,

Era tradizioni ‘n Sicilia che ogni delitto di mafia vinissi, in primisi, fatto passari originato da ‘na quistioni di corna”

diceva Camilleri, Ottavia Corti, Vito Giuliano e Romano Leone, trovano le tessere del rompicapo, lottando con omissioni e coperture di ogni tipo e nell’indagine metteranno a nudo complicità e connivenze a tutto campo.

“Il sottobosco” è un romanzo che esplora in modo impietoso il contesto, in cui la criminalità organizzata agisce come un pesce nell’acqua e mette sotto accusa il sistema politico-sociale in cui crimini gravi sono dimenticati e tralasciati.

Il punto forse focale del bel noir di Alessandro Miceli è quello del dialogo tra Vito Giuliano e il dottor Gerratana che ha in cura la figlia malata del poliziotto:

Tutta la strumentazione che noi avevamo richiesto, apparecchi di ultima generazione che costano milioni di euro è stata assegnata altrove.

Che significa altrove?”
chiese Giuliano sebbene iniziasse a intuire

Clinica Iblea”

La sua intuizione era giusta. Aveva sentito parlare di questa struttura privata che si stava imponendo come una realtà all’avanguardia.

Lei mi sta dicendo che quella strumentazione adesso è lì?”

Gerratana annuì, senza dire una parola. Forse non voleva dire qualcosa che avrebbe potuto rovinargli la pensione. (…) Vede la nostra è una struttura pubblica e un po’ datata, ma può migliorarsi e mettersi al passo con i tempi, invece deve competere con quelle private che ricevono incentivi negli acquisti di macchine performanti rendendole più appetibili rispetto alle strutture gestite dalle Asp. Si tratta di fondi pubblici che vengono dirottati con cavilli e forzature verso queste grandi aziende private a scapito delle strutture pubbliche, a volte con mezzi al limite del lecito.”

Le due sottotrame si riuniscono in un solido finale in cui emerge potentemente la pervasività del contesto, in senso sciasciano” che permea tutta la società civile rendendola succube dei poteri occulti e del “sottobosco” che vegeta rigoglioso.

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Alessandro Miceli


ha 48 anni, vive e lavora a Ragusa. Ha pubblicato diversi racconti tra cui Sono un mostro e Il castigo di San Giorgio. È arrivato nel 2019 tra i finalisti al concorso Giallo Nero Luna Notte con il racconto Fuori servizio, successivamente pubblicato. Ha vinto il concorso n 44 indetto dalla Writer Magazine Italia con il racconto Punti di vista. Il racconto Delitto dopocena è stato pubblicato all’interno dell’antologia Accúra per Mursia Editore. Il suo personaggio preferito è Sherlock Holmes.