Recensione di Fiorella Carta
Autore: Hollie Overton
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 300
Genere: Thriller
Anno: 2017
In un’ipotetica sala interrogatori siedono, uno di fronte all’altro, il male e il bene.
Tu sei lo spettatore dietro il vetro e provi a capire chi è l’uno e chi l’altro.
Un buon thriller riesce a confonderti, a farti cambiare idea ogni cinque minuti, ti tiene sulle spine, ti spinge ad ascoltare il discorso fra i due e, solo alla fine, mette le carte in tavola e ti fa capire chi è la vittima e chi il carnefice.
Ne “La casa in fondo al viale” il carnefice è ben noto, così come la vittima, Lily, che dopo otto anni di prigionia, in cui ha dato alla luce una figlia, frutto di violenze, bussa alla porta di casa e ritrova i suoi familiari, fra cui la sorella gemella con cui il legame simbiotico non è mai mancato neanche a distanza.
Eppure il dado non è ancora tratto, neanche quando il rapitore viene arrestato e si svela all’opinione pubblica che la sua faccia pulita nascondeva in realtà uno psicopatico aguzzino.
Le conseguenze psicologiche si riversano su ogni membro della famiglia di Lily, scatenando gesti inaspettati, i media calcano la mano, come belve feroci assetate di di scoop, notizie, rivelazioni e come in ogni caso che si rispetti, causano ancora più danni, pur di dare in pasto al popolo notizie succulente.
Il nocciolo di questo thriller non è il rapimento, ma le ripercussioni che esso ha non solo su chi viene rapito, ma anche su chi per anni aspetta, spera, non vive trattenendo il respiro davanti all’ignoto.
In ognuno di loro la vicenda scatena tutto ciò che in otto anni è stato assorbito, celato e mai portato alla luce. Siamo vittime e carnefici dei nostri sentimenti, a volte succubi di essi, altre troppo freddi per riuscire a dimostrarli. Fin quando un evento traumatico non ci porta a sputarli fuori e a capire chi siamo diventati, per quanto a volte faccia paura ammetterlo perfino a noi stessi.
Hollie Overton ci mette davanti verità che spesso non siamo in grado di affrontare, alla crudeltà del mondo che, alla fine, nonostante tutto, non riesce a vincere se si è forti abbastanza per rialzarsi e continuare a correre.
Hollie Overton
è una scrittrice televisiva (Cold Case, The Client List, Shadowhunters) e vive a Los Angeles. La casa in fondo al viale è il suo debutto e rispecchia in parte il dramma personale che l’autrice ha vissuto da bambina. Il padre infatti, dopo varie azioni criminali, è stato catturato e ha scontato per diversi anni la pena in una prigione texana.