L’angelo di pietra




MARCELLO SIMONI


Editore: Einaudi

Editore: Stile Libero Big

Genere: Thriller

Pagine: 272

Anno edizione: 2025


Sinossi. Nella Ferrara del Seicento si aggira un assassino di donne che sembra spostarsi tra il mondo onirico e la realtà, lasciando dietro di sé solo un profumo di fiori. Per fermarlo ci vuole qualcuno che non sia facile preda della suggestione e dell’inganno. Qualcuno in possesso di una razionalità ferrea. L’orgoglio intellettuale ha sempre procurato problemi a fra’ Girolamo Svampa, fin dai tempi in cui viveva a Roma. E le cose non sono migliorate nell’ex capitale estense, dove da poco è stato nominato inquisitore generale. Il suo carattere scontroso, incapace di empatia, non accenna a addolcirsi nemmeno davanti alla richiesta d’aiuto di una giovane aristocratica, che giura di essere stata posseduta carnalmente da un “incubus”. Liquidare la ragazza senza troppi riguardi si rivela però un grave errore. Proprio mentre i suoi nemici ordiscono contro di lui trame ogni volta più pericolose, lo Svampa deve far fronte a delitti che paiono legati a cause sovrannaturali. Ad affrontare insieme a lui queste acque inquiete ci sono la splendida Margherita Basile, amante, artista, spia, Cagnolo Alfieri, coraggioso uomo d’armi, e padre Francesco Capiferro, confratello dalla prodigiosa cultura. Anche se nemmeno degli amici bisogna mai fidarsi troppo. «Abituato sin dall’infanzia a isolarsi nelle proprie meditazioni, l’inquisitore si accorse all’improvviso che il canto era cessato. E ripensò all’angelo di pietra. La prospettiva di ritrovarselo di fronte gli risultò così sgradevole da infondergli il desiderio di ritornare al piano inferiore per rifugiarsi altrove. Ma dove?, si domandò in un crescendo di malanimo. La navata maggiore, il chiostro, il refettorio e qualsiasi altro ambiente del convento, in quell’ora della giornata, ospitavano gruppetti di confratelli intenti a pettegolare alla stregua di comari in attesa della cena per poi andare a dormire. Persino la biblioteca delle Crocette l’avrebbe esposto al rischio d’imbattersi in qualche scocciatore. Gli avrebbero forse offerto maggior quiete le prigioni, rise dentro di sé fra’ Girolamo. Infine, rassegnato, raggiunse lo studiolo e richiuse la porta alle proprie spalle, sedendo davanti all’intruso. “Ruax”, l’angelo vorace».

 Recensione

di

Gabriele Loddo


Ferrara, 14 gennaio 1627.

Tra le strade cupe e silenziose della città, la comunità estense conduce un’esistenza influenzata dalla continua presenza dell’ingombrante potere spirituale della Chiesa.

Due sagome, dalle sembianze umane, oscillano appese alla torre campanaria del Convento di San Domenico, un monito che mette in guardia la popolazione dell’autorità illimitata di cui si può vantare la Sacra Inquisizione.

È in pieno fermento il tempo della caccia a streghe ed eretici, opportunità che concede al Vaticano la possibilità di mascherare mire personali e lotte politiche. Le porte si spalancano, le porte si aprono, i segreti più reconditi risalgono a galla quando l’Inquisitore generale emette un ordine.

Girolamo Svampa è un uomo dai poteri pressoché infiniti, in grado di decidere dove alloggi il bene o il male, e come e quali metodi utilizzare per farli emergere.

Ma quando si ritrova concentrato a indagare sulle tracce di una misteriosa setta satanica, che ha portato alla morte due giovani della nobiltà cittadina, scopre, suo malgrado, che può divenire a sua volta oggetto di gelosie e di attacchi di potere, trasformandosi da predatore in preda.

Il romanzo è breve e veloce, la forma e lo stile sono tali da farlo leggere nel giro di poche ore. Ambientazione e climax sono così curati da farti immergere nella storia con una semplicità disarmante, caratteristica che distingue solo i grandi autori.

Seppur gran parte degli avvenimenti e dei personaggi citati risultano essere di fantasia, la precisione nei particolari e nei riferimenti fa sì che “L’angelo di pietra” appaia al contempo un romanzo di genere, incorniciato da una interessante matrice storica.

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Marcello Simoni


Marcello Simoni nasce a Comacchio, in provincia di Ferrara, nel 1975. Laureato in Lettere all’Università degli Studi di Ferrara, lavora per circa un decennio come catalogatore libri presso la biblioteca del Seminario Arcivescovile dell’Annunciazione. Pubblica diversi saggi presso case editrici locali e sulla rivista specialistica Analecta Pomposiana (redatta presso lo stesso Seminario). Alcuni di questi riguardano l’abbazia di Pomposa, con speciale attenzione agli affreschi medievali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e dell’Apocalisse. Sul fronte della narrativa esordisce nel 2007 con L’Enigma dei Quattro angeli cui seguono alcuni racconti, uno inserito nell’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte, altri pubblicati sulla rivista letteraria Writers Magazine Italia. Diventa popolare con Il mercante di libri maledetti (riedizione con alcune modifiche e tagli de L’Enigma dei Quattro angeli), thriller medievale che ruota intorno alla figura di Ignazio da Toledo. Nell’ottobre del 2012 pubblica La biblioteca perduta dell’alchimista, con protagonista ancora il mercante Ignazio da Toledo, e a partire dall’agosto dello stesso anno Rex Deus. L’armata del diavolo, ebook a puntate poi pubblicato in cartaceo con il titolo L’isola dei monaci senza nome. Dal 2016 inizia a collaborare anche con Einaudi editore, pubblicando per la collana Stile Libero una saga ambientata nel Seicento e dedicata alle indagini dell’inquisitore Girolamo Svampa. Nel 2019 pubblica un breve giallo medievale per Arnoldo Mondadori Editore, Il lupo nell’abbazia. Il 12 maggio 2020 esce il suo nuovo romanzo, intitolato La selva degli impiccati. Il 18 novembre 2021 esce il suo libro di racconti intitolato Il mistero delle dieci torri. Alcuni erano già usciti su riviste, altri sono totalmente inediti. In essi l’autore fa ricomparire Ignazio da Toledo, ma anche altri personaggi storici come Cosimo de’ Medici, Leonardo da Vinci, il temibile corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa, tornando quindi a personaggi, temi e luoghi cari al suo immaginario.