Giovanni Jonvalli
Mirco Filistrucchi
Traduttore: SEM
Collana: SEM Classic
Pagine: 400 p., Brossura
Anno edizione: 2025

Sinossi. Come in un gioco di specchi, tra le righe di questo romanzo prende corpo l’immagine all’apparenza così lontana, eppure così vicina, dell’Italia che sarebbe potuta essere se il fascismo non fosse stato rovesciato. Madrid, estate 1962. Mentre la Spagna soffoca sotto il pugno di ferro del generalissimo Francisco Franco, le morti misteriose di alcuni bambini vengono archiviate troppo in fretta. L’ispettore Florentino Abedes non è convinto della versione ufficiale: per lui, a colpire è un imprendibile infanticida. Uomo di destra, ma dai valori non negoziabili, Abedes crede a un’idea di giustizia spesso in contrasto con la legge applicata dai funzionari del regime. Così, non ci pensa due volte a coinvolgere nell’inchiesta Camilo Blanco, professore di filologia, perseguitato a causa delle sue posizioni liberali e affetto da una rara forma di narcolessia. Camilo è “l’uomo dei sogni”, capace di interpretare le visioni oniriche e scandagliare il proprio inconscio a caccia di indizi. Sarà proprio il dono del professore, insieme alla tenacia di Florentino, a portare alla soluzione di un enigma che si intreccia con alcune indecifrabili apparizioni della Madonna nella provincia profonda, su cui ancora incombe il ricordo dell’Alzamiento di Franco e delle violenze della guerra civile. Tra figure femminili dal fascino sfuggente, nei malinconici risvolti di un paese rebelde ormai ridotto all’ordine, i due indagatori affronteranno i fantasmi del passato per provare a vivere di nuovo. Crudele è la notte parla delle ore più buie, dell’anima nera d’Europa, di quell’incubo che da una birreria di Monaco di Baviera nel 1923 si allunga fino alla Grecia dei colonnelli. Parla delle dittature di ieri, e di sempre.
Recensione
di
Sabrina De Bastiani
“Omicidi, ricatti, dossier, intimidazioni. Se la Spagna è il regno di Dio sulla terra, mi chiedo cosa sia l’inferno.”
Può essere tenera, la notte, come titola, da un verso di Ode all’usignolo di John Keats, il romanzo di Francis Scott Fitzgerald, oppure può essere crudele come di certo è in questo straordinario noir firmato Jonvalli e Filistrucchi.
Che sia la notte del cielo scuro, ma più ancora quella del buio della ragione.
“Siamo tutti già morti,ispettore. Soltanto che io lo so, e lei ancora no.”
La rovente Madrid del 1962, nella quale ci catapultano gli Autori è, a dispetto della stagione estiva nella quale si svolge la storia, decisamente buia e crudele, oscurata da una cappa soffocante, opprimente e angosciante intrisa di fascismo e fanatismo religioso.
La verità è che i discorsi sul nazismo, su Franco, sulla guerra, mi imbarazzano. Mi sono sempre sembrati infantili, come quelli dei bambini per cui tutto è bianco o nero e i buoni e i cattivi si mettono in colonne distanti, sulla lavagna. Nel mondo reale le cose non sono mai così nette.
Dove tutto ciò che devia dai parametri imposti dal regime, va non solo ignorato, ma recisamente negato, escluso.
Nella Spagna che abbiamo ereditato, ispettore, questo mostro non può esistere. E quindi, semplicemente, non esiste.
E invece esiste, purtroppo.
Ma per fortuna in queste pagine esiste anche l’ispettore Florentino Abedes.
Ci si accorge immediatamente, bastano davvero poche righe, della capacità descrittiva e narrativa fluente e della scrittura limpida, fulminea, profonda e mirabile di Jonvalli e Filistrucchi. Così come si percepisce la passione che li ha mossi, la partecipazione emotiva e la cura con la quale hanno saputo ricreare le atmosfere e il vissuto di quegli anni.
Tutti questi elementi confluiscono, trasmigrano, danno forma e sostanza ugualmente ai protagonisti rendendoli, di fatto, indimenticabili.
L’ispettore Florentino Abedes è prima di tutto un uomo giusto, irregimentato in un sistema – un sistema che aveva bisogno di mentire per restare in piedi era un sistema che non meritava di sopravvivere. Forse. – che non gli corrisponde.
Un uomo giusto che accoglie il dubbio e si lascia attraversare da esso – si domandava che senso avesse lavorare così, lottando ogni giorno contro i criminali da una parte e i politici dall’altra. Non era per questo che si era arruolato in polizia, anni prima. – ma che non mette mai in discussione il concetto di Giustizia e di integrità morale che lo permea.
Agisce con senso del dovere pur nella consapevolezza che il dovere sia una mano che ti muove come un burattino sul palco.
Finchè una morte, classificata prontamente, troppo prontamente, come incidente, si insinua, con le sue incongruenze nei pensieri di Florentino, nei meandri del suo intuito investigativo e lo spinge a tagliare quei fili che muovono la marionetta – Si può tradire solo se stessi, ciò che siamo, ciò che saremmo potuti essere. – per imprimere a se stesso e alle indagini una direzione che non sia quella obbligata.
Perchè la posta in palio è troppo alta.
Una mano subdola e invisibile sta disegnando un piano di morte dove le vittime sono i più innocenti.
Dove le vittime sono bambini.
Era quello, il punto di rottura, il momento in cui le decisioni diventavano irrevocabili, si disse. Non era così che se lo era immaginato.
E dunque, contro tutto l’apparato che non perde occasione per ostacolarlo e provare con ogni mezzo a dissuaderlo –“Cosa avete combinato, per far accadere tutto questo, ispettore?” chiese Mercedes in un soffio, avvicinandosi all’orecchio di Florentino. “Ancora niente.” rispose lui con un sorriso. – mettendo a rischio e repentaglio carriera e privato, Florentino Abedes, non si ferma.
Troppo intelligente per pensare di potercela fare da solo, chiama l’unica persona che potrebbe accogliere una simile correità come un punto d’onore, l’unica persona ancora in grado di sognare, ma soprattutto di capire quanto e come certi sogni possano davvero diventare realtà, fuori dal regno delle favole.
La natura autentica di ciò che non aveva visto mentre guardava, di ciò che non aveva udito mentre ascoltava gli si presentava inesorabilmente, prima o poi, in quei sonni improvvisi.
Il Professor Camilo Blanco Pujol, consulente speciale della brigata Indagini Criminali della polizia di Madrid.
Archeologo della parola.
“Vede, allo stesso modo in cui sono abituato a cercare l’etimologia di una parola, una citazione o una influenza letteraria in un testo antico, negli anni ho imparato ad ascoltare quello che un soggetto dice oltre al significato letterale: la sua scelta delle parole, le sue influenze. Così, come con un testo scritto, io trovo degli indizi su ciò che non afferma in modo esplicito. In un certo senso, ricostruisco la mappa del suo pensiero verbale.”
Onironauta.
“Per la maggior parte del tempo ascolto e basta, come tutti. Tuttavia, in certe condizioni, soprattutto se l’impressione che ricevo è forte, mi addormento profondamente, come se svenissi, e sogno. Sogni vivissimi, quasi sempre carichi di angoscia. Col tempo ho imparato che spesso in quei sogni c’è un significato. Così, lavorandoci, analizzandoli, riesco a vedere ciò che il filologo dentro di me vuole dirmi, ciò che ha intuito.”
Gigantesca la bravura degli Autori, il loro coraggio, nella scelta di affiancare due personaggi così straordinari, così efficaci, così giganteschi essi stessi, senza far sì che l’uno cannibalizzi l’altro, che l’uno diventi ombra dell’altro, controfigura, spalla.
Due personaggi che avrebbero calibro, statura, forza, per reggere il palcoscenico di carta che sono i libri, per mangiarselo questo palcoscenico, come mattatori unici.
Due personaggi che invece, grazie all’intuizione e alla sensibilità di Jonvalli e Filistrucchi, si trovano l’uno a fianco all’altro così diversi, così indissolubili.
Camilo si alzò e si trascinò fino alla porta del terrazzo, poi, con un gesto improvviso, spalancò le imposte. Un riverbero abbagliante sostituì l’oscurità della stanza e Florentino per qualche secondo non vide più nulla. “Prima o poi scopriremo la verità,” sospirò Camilo, “e sarà come questo lampo di luce. Così improvviso e violento da farci temere di essere ciechi, come adesso. E forse alla fine ci pentiremo di non esserlo davvero.”
Di fatto non chiuderanno gli occhi davanti a nulla, l’ispettore e il professore, in questa indagine dolorosa, che ha il passo tensivo della ricerca, della scoperta dell’identità di un assassino che sembra essere sempre un passo avanti, un mutaforma imprendibile, implacabile.
Dalla città alle campagne, dal potere agli umili – “Che malattia è, questa per cui la vita di chi sta fuori dai propri interessi conta meno di niente?” Camilo restò in silenzio. “Non lo so,” disse alla fine, “ma sono felice che la veda anche tu, perché a me sembra diffusa e contagiosa. E mi spaventa da morire.” – dal senso della famiglia a quello della Storia.
Per arrivare alla verità.
Laddove l’unico modo per farlo è ascoltare un respiro che non è il nostro ci rende più reali. Il mondo sembra piegarsi un po’ sotto il nostro peso. Anche il tempo rallenta. Acquista dignità, come se ciò che facciamo avesse un senso. Anche quando non è così.
Ascoltare un respiro che non è il nostro, rivolgere lo sguardo all’altro, allargare il proprio campo visivo, con il rischio di vedere l’impensabile, l’indicibile.
E restare in piedi.
Mangiare è un bisogno, ispettore, l’amore solo un lusso, che forse ora, dopo tutto questo Male, è tempo di concedersi.
Non c’è attore più bravo di chi si scorda che sta recitando… e cosa dire allora di Autori che che riescono a farci “sentire” la Madrid del 1962 e nella Madrid del 1962, al punto da perdere la cognizione del tempo e del luogo?
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Giovanni Jonvalli, Mirco Filistrucchi
Giovanni Jonvalli Fiorentino, dopo un breve periodo dedicato alla fotografia di scena a Cinecittà ha lavorato per importanti agenzie pubblicitarie. Pubblicato su riviste internazionali come Reflex e Photo France, da qualche anno si è dedicato al Crime condividendo questa nuova passione con Filistrucchi. “Crudele è la notte” è il loro primo romanzo.
Mirco Filistrucchi Poeta, paroliere, copywriter, ha partecipato più volte a Sanremo collaborando con artisti come Homo Sapiens, Donatella Milani, Milk & Coffee, Mietta e molti altri. Fiorentino, ha diretto campagne elettorali, collaborato con agenzie di stampa e riviste e con le più importanti agenzie di pubblicità.