Degna sepoltura




CRISTINA RAVA


Editore: Nero Rizzoli

Genere: Noir

Pagine: 324

Anno edizione: 2025


Sinossi. Un rosario nero tra le dita, fiori secchi, un lumino consumato. In una casupola dispersa nella selvatica campagna ligure viene trovato il corpo di un ragazzo: appartiene a Umberto, un adolescente ribelle e insicuro, uscito di casa dopo aver litigato con il padre senza avervi più fatto ritorno. Quello con cui il medico legale Ardelia Spinola e l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo hanno a che fare questa volta non è un abbandono di cadavere, e nemmeno un occultamento: appare più come una sepoltura, una degna sepoltura. Umberto, però, conduceva la solita vita degli adolescenti di provincia e non aveva nemici. Chi l’ha ucciso allora? E perché? Per Bartolomeo e Ardelia inizia un’indagine contro il tempo, difficile ma necessaria, perché la giovinezza non è immune al male, spesso lo subisce, talvolta lo compie, ma di certo nessuno dovrebbe morire assassinato a vent’anni. In questo nuovo, magnetico romanzo di Cristina Rava ci addentriamo tra le ombre più profonde dell’animo umano, nella rete di bugie, segreti e relazioni tossiche della provincia in cui echeggia sullo sfondo la voce, ora potente ora soave, dell’organo della cattedrale di Albenga. A ricordarci che la verità potrebbe essere più vicina – e più pericolosa – di quanto sembri.

 Recensione

di

Paola Iannelli


Può una fuga trasformarsi nella chiave di volta per la resurrezione di un’anima pia, l’innocente consapevolezza di chi non ha un posto nel mondo.

La scomparsa di un giovane, vittima di una nostalgica ricerca del proprio passato, reduce dall’ennesimo litigio con i genitori adottivi, anima la macchina infernale che riporta in vita antichi rancori e difficili confessioni.

Il ritrovamento del suo cadavere sfronda ogni dubbio sulla sua morte, sebbene il suo corpo sia stato ricomposto, con tanto di rosario tra le mani, semina il germe della ricerca. Sarà così che la medica legale Ardesia, e l’immancabile ex commissario Bartolomeo Rebaudengo saliranno i gradini che conducono all’analisi di dati, che oltre ragionevole dubbio condurranno gli inquirenti verso la porta della verità.

La sottile complicità che lega i due erge la magnifica cornice in cui si sistemano i tasselli di un mosaico, che a prima vista sembrava essere di un materiale scadente, rivelatasi poi un solido contenitore capace di contenere le variabili sfumature che avvolgono il corpo e l’animo del giovane Umberto.

Le vite dei protagonisti sono attraversate da mille incroci, innumerevoli coincidenze che non sfuggono all’occhio attento di Ardelia. 

Le possibili incomprensioni possono far emergere le lapidi dietro le quali si custodiscono verità occultate, sepolte nel generale senso del pudore, che inibisce il coraggio, l’unica forma possibile per un riscatto emotivo e morale.

L’essenza di questo romanzo risiede nel dimostrare che una semplice sepoltura può circoscrivere il cerchio con cui l’assassino cerca di serrare le pericolose forze centrifughe che con forza e determinazione spingono gli elementi centrali verso la via d’uscita.

La sepoltura è un atto di grazia che rende pace a coloro che hanno lasciato questa terra, per abitare in loculi sconosciuti, dove non penetra la luce, se non nelle parole di chi ci ricorda per sempre.

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Cristina Rava


Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt’altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir con la pubblicazione di Commissario Rebaudengo: un’indagine al nero di seppia, che introduce il personaggio del commissario Bartolomeo Rebaudengo. Nel 2012 con Un mare di silenzio inizia una nuova serie, spinoff della precedente, dedicata al medico legale genovese Ardelia Spinola

A cura di Paola Iannelli

https://paolaiannelli.it/