Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Angelo Petrella
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Serie: Denis Carbone #1
Genere: Noir
Pagine: 159
Anno di pubblicazione: 2018
A Posillipo non succede mai niente. Da quando Denis Carbone è stato sbattuto nel commissariato di quel quartiere di signori per un brutto affare di scommesse, il suo fiuto da segugio si è dovuto misurare al massimo con qualche topo d’appartamento. Ma una mattina d’agosto il corpo di Ester Fornario, ricca, disinibita e bellissima, viene trovato ai piedi della torre che domina la sua villa da copertina: dopo dieci anni d’inattività forzata, è per Denis l’occasione perfetta per placare la sete di giustizia che, insieme al Macallan, gli sta bruciando il fegato. Per la squadra Mobile, che minaccia di scippargli l’inchiesta, sarebbe fin troppo facile chiudere il caso incastrando uno degli amanti dell’ereditiera, ma la caccia privata dell’ispettore Carbone, tallonato nell’ombra da ambigui figuri, rischia di portare alla luce una verità molto diversa. Una verità che ai piani alti della questura di via Medina non piace neanche un po’, e che a Denis potrebbe costare non solo il posto, come dieci anni prima, ma la vita stessa. Per chi come lui le regole non le ha mai seguite non sarà un problema mettere la soluzione delle indagini davanti a tutto il resto, ma stavolta scoprirà suo malgrado che il nemico non ha un solo volto e che la cosa più saggia da fare sarà tenere il dito ben fermo sul grilletto. Dal giallista più spregiudicato e originale della sua generazione, una nuova serie noir in cui il bene e il male si scambiano di posto in modo frenetico, sullo sfondo di una Napoli vibrante di rabbia e rimpianto, d’amore e malinconia.
RECENSIONE
Si fa leggere voracemente Fragile è la notte, il nuovo romanzo di Angelo Petrella, che, attualizzando la migliore tradizione del genere hard boiled, consegna ai lettori un credibile e duro Posillipo Confidential, un noir che sa di piombo fuso e non fa prigionieri, in uno stile che, pur omaggiando Ellroy e Chandler, si rivela riga dopo riga originale, fresco, potente.
Un noir sorprendente, asciutto e acuminato, che non indugia in sentimentalismi e lirismi, puntando il faro più su squallori e miserie. Ma, così facendo, solo in un apparente paradosso, rende ancora più potenti non solo i colpi di pistola, ma anche l’amore e il vuoto dato dalla sua mancanza.
È in questa “spietata” messa a fuoco senza filtri che Petrella riesce a restituire alla sua città, che pur ne ha ricevute tante, tutto il suo amore, in una delle dichiarazioni più belle mai lette.
Napoli finiva, a un certo punto. Non tutti lo capivano, ma era così. L’immensa distesa di palazzi, la megalopoli di cemento, macchine, parcheggiatori abusivi, contrabbandieri, uffici, ricevitorie, parcheggi e centri commerciali lasciava spazio a qualcos’altro.
L’ispettore Denis Carbone, ben lontano dall’essere un santo, grazie all’intervento di un suo superiore, purga gli errori passati, i peccati di corruzione e scommesse clandestine, non in prigione, bensì con l’esilio al commissariato di Posillipo anziché la galera. Tutto sommato, un ottimo scambio.
Dedito agli alcolici, solo e sfinito emotivamente, ha perso tutto nella vita: salute, amore, possibilità di una famiglia.
Tutto.
Tranne il senso di giustizia, anche se interpretato in chiave personale, e l’eccellente fiuto investigativo.
Proprio questi due elementi saranno la chiave di volta che permetterà di fare piena luce sull’omicidio di Ester Fornario, laddove si vorrebbe rimanessero solo ombre e un colpevole scontato.
Denis Carbone non ha nulla da perdere, nessuno da cui tornare la sera, pochi gli amici rimasti. Gli restava solo una rabbia profonda per l’ingiustizia e il bisogno di vendicarla a ogni costo.
È per questo che, quando verrà coinvolto nell’indagine, anziché svolgere il compitino, come da più parti si vorrebbe facesse, rischiando in prima persona scardina una dopo l’altra omertà, depistaggi e silenzi, liberando, anche se a caro prezzo, non solo la verità, ma anche un po’ se stesso…
Controllò per l’ultima volta la pistola, infilò un disco di Charlie Parker e mise la prima, andando incontro alla notte.
Fragile, la notte di Petrella, tenera, quella di Francis Scott Fitzgerald; in realtà la notte è solo buia, è il liquido di contrasto delle nostre fragilità, debolezze, tenerezze che, solo passando attraverso quel buio, riescono a ridefinirsi forza e a permetterci di (ri)alzarci.
Così si rialza Denis Carbone, e noi pronti a seguirlo. Nei suoi prossimi passi.
Angelo Petrella
Angelo Petrella è nato nel 1978 a Napoli. Il suo esordio narrativo è con i romanzi brevi Cane rabbioso (2006) e Nazi Paradise (2007, tradotto anche in Germania).
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