Recensione di Francesca Avelluto
Autore: Cristina Cassar Scalia
Editore: Einaudi
Genere: Giallo
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell’Etna, nell’ala abbandonata di una villa signorile alle pendici del vulcano viene ritrovato un corpo di donna ormai mummificato dal tempo. Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è pressoché abbandonata dal 1959, solo Alfio Burrano, nipote del vecchio proprietario, ne occupa saltuariamente qualche stanza. Risalire all’identità del cadavere è complicato, e per riuscirci a Vanina servirà l’aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. I ricordi del vecchio poliziotto la costringeranno a indagare nel passato, conducendola al luogo dove l’intera vicenda ha avuto inizio: un rinomato bordello degli anni Cinquanta conosciuto come «il Valentino». Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.
RECENSIONE
Se cercate una lettura perfetta per questa estate io credo che non potrete far miglior scelta di Sabbia nera. Ovunque vi recherete, comunque deciderete di passare i tanto sospirati giorni di pace e relax, riesco a immaginare questo libro che, come un compagno fedele, un amico fidato, saprà allietare la vostra giornata regalandovi qualche ora di puro godimento letterario.
Non sono una persona facile alla lode, soprattutto nel campo dei gialli/mistery italiani. Per riuscire a conquistarmi un romanzo deve, infatti, avere tutta una serie di caratteristiche ben definite che personalmente ritengo indispensabili al fine di approvarlo a pieni voti. Dunque per me promuovere un romanzo così è stata una grande vittoria: una conferma della presenza di autori nostrani meritevoli e naturalmente la scoperta di un nuovo nome da poter annoverare tra i miei scrittori italici preferiti.
Quando ho cominciato a leggere Sabbia nera devo confessare che non avevo la più pallida idea di cosa stessi per approcciare. Non avevo idea del mondo interiore in cui stavo per entrare e che per diversi giorni mi avrebbe accompagnato. E ammetto che, quando ho girato l’ultima pagina, mi sono sentita un pelo più sola.
Tutti i personaggi usciti dalla penna della Scalia sono infatti dotati di quella strana e meravigliosa capacità di entrarti sotto pelle e nel cervello, facendoti pensare a loro anche quando, di fatto, non stai leggendo. E ugualmente, ci sono stati quei passaggi e quei paragrafi che mi hanno fatto battere il cuore, sfarfallandomi nello stomaco a ritmo delle parole che leggevo. L’autrice è riuscita a creare un mix perfetto tra narrazione mistery e introspezione psicologica, con una protagonista destinata a entrare, e ad annoverarsi, tra i personaggi memorabili dalla letteratura made in Italy e della quale spero caldamente di poter leggere altro: una novella Montalbano in gonnella a cui non ho potuto resistere!
La sabbia nera a cui il titolo si riferisce è quella che erutta dall’Etna, presenza silenziosa ma costante che domina l’ambientazione siciliana – catanese per essere precisi – del romanzo. Ed è anche il filo rosso che lega il ritrovamento di due cadaveri a distanza di sessant’anni e su cui la nostra protagonista, il vicequestore Giovanna Guarrasi, sarà chiamata a far luce, coadiuvata da una squadra di collaboratori che annovera tra le sue fila personaggi tanto comici quanto altrettanto concreti e che, vi garantisco, saranno una delle colonne portanti della narrazione.
A onor del vero va comunque detto che ho faticato un poco per entrare nella storia. Durante le prima cinquanta pagine ho infatti dovuto ingranare e macinare un mondo intero del quale, come dicevo prima, improvvisamente ci si trova a fare parte. Ugualmente sul finale è stato macchinoso per me riuscire a uscirne: ho percepito quasi una sorta di riluttanza da parte della storia, dell’autrice e dei personaggi stessi a lasciarmi andare. In effetti la vicenda messa in piedi dalla Scalia è articolata e intricata, forse un pelo troppo se posso dirlo, e dunque tirare le fila e chiudere tutti gli aspetti ha richiesto pagine aggiuntive che, se da una parte concludono il discorso in ogni aspetto, dall’altra appesantiscono un po’ la vicenda.
Per quanto riguarda la parte mistery/gialla vera e propria, anche in questo caso ammetto che avrei preferito una conduzione e uno svolgimento più “classico”; invece più volte mi sono ritrovata nel corso della narrazione a dover rimettere in discussione gli elementi acquisiti per l’ennesima rielaborazione del caso, senza nessun punto fisso a cui appoggiarmi. Perciò alla fine ho dovuto smettere di cercare di scoprire da sola cosa fosse accaduto,e mi sono lasciata prendere per mano e guidare dall’autrice.
Tuttavia, devo riconoscere che questi elementi nulla possono di fronte al tratteggio profondo e netto dei personaggi e al coinvolgimento del lettore il quale, complice una narrazione che ho trovato molto cinematografica, non può far a meno di andare avanti nella storia che gli viene narrata. In ultima analisi, sono infatti proprio questi gli aspetti che caratterizzano un romanzo degno di successo, il vero e proprio motore di una storia. Alla fine, dunque, l’autrice porta a casa il risultato: tra ironia e comicità, ma non senza una punta di dramma a riequilibrare le parti, riesce a coinvolgere e intrattenere il lettore con una storia che davvero non si può smettere di leggere.
Posso ritenermi più che soddisfatta da questo esordio nel giallo italiano della Scalia. Mi sento di promuovere e consigliare Sabbia nera come romanzo per l’estate – sebbene in contrapposizione con le ambientazioni del libro stesso – in quanto relativamente sicura che saprà farsi amare così come ha fatto con me.
Rimango in attesa di leggere altro dell’autrice sperando davvero che le vicende di Vanina diventino una serie.
A cura di Francesca Avelluto
Cristina Cassar Scalia
Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977 ed è originaria di Noto. Medico oftalmologo, attualmente vive e lavora a Catania. Ha pubblicato per Sperling & Kupfer La seconda estate (2014, Premio Internazionale Capalbio Opera Prima) e Le stanze dello scirocco (2015). Per Einaudi ha pubblicato Sabbia nera (2018), di cui sono già stati opzionati i diritti per il cinema e la tv, ed è il primo romanzo con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi.
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