Recensione di Giusj Sergi
Autore: Daniela Scimeca
Editore: Bonfirraro
Pagine: 276
Genere: Thriller storico
Anno di pubblicazione: 2018
Trama. Una morte improvvisa, una ricerca da portare avanti tra testi antichi, notizie storiografiche, numeri, indovinelli e anagrammi, tre protagonisti molto diversi tra loro, un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio che inizia da Palermo e finisce ad Alessandria d’Egitto: sono questi gli elementi principali di un thriller che vi porterà direttamente dentro la storia per farvi conoscere meglio Federico II, uno dei più discussi e carismatici imperatori di tutti i tempi.
RECENSIONE
Caterina si ritrova, improvvisamente, a dover affrontare la perdita della persona a lei più cara, la persona che le ha insegnato tutto, l’unica che occupa per intero il suo vuoto e il suo cuore, suo padre.
Il suo mondo è stravolto, spaccato, capovolto, senza più senso, e andare avanti è sempre più difficile, soprattutto se non si trovano nemmeno più motivazioni valide per lottare. Ma Caterina è forte, suo padre le ha insegnato a esserlo, così come le ha insegnato a vivere e a prendersi tutto ciò che vuole dalla vita, le ha fatto conoscere la storia, e così è attecchito in lei quell’amore viscerale per quella branca di studio che li accomunava e che ha portato Caterina a essere una stimata professoressa e donna in carriera, nella stessa università in cui insegnava il padre.
Dopo lo scossone della morte improvvisa e accidentale del padre, per problemi di cuore, Caterina si ritrova a subire e affrontare un’altra scelta decisiva nella sua vita. Viene chiamata per risolvere un mistero di importanza storica fondamentale, un segreto a cui stava lavorando il padre prima della sua improvvisa scomparsa.
A Palermo, nella tomba che ospita le spoglie di Federico II, c’è il corpo di un altro individuo, di cui non si conosce l’identità. A Caterina vengono affiancati due esperti di storia e storiografia medievale: padre Carmelo, professore associato alla facoltà di Teologia di Palermo e il professor Peter Marchetti, docente ordinario al dipartimento di Storia medievale dell’Università di Stoccarda, che la aiuteranno a fare luce sul caso e sul mistero celato per secoli, e saranno fondamentali per l’assolvimento del faticoso compito. Ma non avranno vita facile, perché qualcuno sarà pronto a sporcarsi le mani di sangue affinché questo segreto rimanga tale.
Questo libro mi ha affascinata fin da subito, per la scrittura molto scorrevole, avvincente e veloce, e per la trama e il mistero da scoprire. Sono sempre stata affascinata dalla figura di Federico II per un particolare legame che ha con la mia città. In questo libro, a un buon thriller si associano giochi di logica, avventura, storia, scoperte, storie d’amore, e un bel po’ di alta tensione, che non guasta mai.
La narrazione non ha cali nel corso della storia, mantiene alta l’attenzione e l’aspettativa, fino allo scoppiettante finale che porta a galla tutta la sporca verità. La protagonista non si ritrova solo ad affrontare un mistero, ma soprattutto deve affrontare se stessa e una vita che si presenta come un’incognita, poiché ogni certezza le viene a mancare.
Nel corso della narrazione dovrà superare molti ostacoli, si ritroverà a provare dei sentimenti per Peter che non è facile accettare, per la paura di perdere, di rimettersi in gioco, di ritrovarsi a cadere, per paura di illudersi.
Non si tratta solo della scoperta di un mistero, ma anche della scoperta di se stessa e della propria vita.
Consiglio caldamente Il mistero della tomba di Federico II a chi ama il thriller storico e a chi è amante dei misteri e degli indovinelli, perché sicuramente rimarrà soddisfatto. Come lo sarà chi cerca avventure rocambolesche e non disdegna una vena romantica nel percorso d’indagine.
Daniela Scimeca
Daniela Scimeca vive a Palermo, è laureata in lettere e insegna al liceo. Nel 1996 ha vinto il Primo Premio di Giornalismo giovanile “Dario Arrigo”, ha collaborato con la rivista Biblion con pubblicazioni di carattere didattico. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo La lunga marcia verso casa, che ha ricevuto il Premio della Critica al Concorso Nazionale Val di Magra “Roberto Micheloni”. Il mistero della tomba di Federico II è stato finalista regionale al Premio RAI La Giara 2013.