Recensione di Viviana Calabria
Autore: Ingar Johnsrud
Editore: Einaudi
Pagine: 560
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2017
Ingar Johnsrud è alla sua seconda prova, dopo “Gli adepti”, e già si sente parlare di lui come il nuovo talento del noir scandinavo, quasi al livello del celebre Jo Nesbø.
“I cacciatori” è anche il secondo libro della trilogia che vede protagonisti l’ispettore Fredrik Beier e l’agente Kafa Iqbal. Non ho letto il primo capitolo ma, nonostante questo, la mia lettura non ne ha risentito dimostrandosi, quindi, completa e fruibile per chiunque.
All’inizio del romanzo si potrebbe pensare che l’interesse maggiore e la suspense della trama si concentri su due cadaveri che possiedono la stessa identità; in realtà Johnsrud riesce a intessere una storia molto più complessa e con radici ben piantate in un tempo passato, raccontato attraverso dei flashback, che giungeranno a far comprendere come la storia coinvolga alte sfere. Sono dei capitoli non troppo lunghi ma che, andando avanti, mi hanno reso la lettura meno piacevole.
Un merito da riconoscere all’autore norvegese, di Oslo, classe ’74, è quella di raccontare con dovizia di particolari e di ricordi, l’ispettore Beier: riviviamo con lui alcuni casi passati, molte difficoltà della sua vita privata e professionale.
Ben caratterizzato quindi questo personaggio, soprattutto per quanto riguarda la sua forte depressione e il suo difficile rapporto con il figlio e la compagna. Stesso trattamento viene riservato all’agente Iqbal, che fino alla fine è rimasta però, per me, ancora da comprendere fino in fondo. Probabilmente il terzo libro risolverà alcuni dubbi in merito.
Un autore sicuramente interessante e con un’ottima capacità di rendere verosimili i suoi personaggi, di far provare empatia al lettore, immedesimazione e curiosità per una vicenda tutt’altro che di semplice risoluzione.
Ingar Johnsrud (1974) collabora con varie testate norvegesi. Gli adepti è il suo primo romanzo, nonché il primo capitolo di una trilogia incentrata sull’ispettore Fredrik Beier e sull’agente Kafa Iqbal. Johnsrud vive a Oslo con la moglie e i tre figli.
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