Recensione di Fiorella Carta
Autore: Teresa Driscoll
Traduttore : Tullio Dobner e Giulio Lupieri
Editore: Newton Compton
Genere: thriller
Pagine: 343
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Mentre sta viaggiando in treno con il marito, a chilometri di distanza da suo figlio Ben, di appena quattro anni, Sophie riceve un’agghiacciante telefonata. A chiamare è un’infermiera: due bambini sono arrivati in ospedale a causa di un tragico incidente. Uno di loro è Ben. Sophie pensava di potersi fidare di Emma, la nuova amica che si era offerta di badare a suo figlio. Fin dal primo momento, aveva percepito in lei qualcosa di affine, come se le loro anime fossero legate. E nonostante le dicerie e le maldicenze che giravano nella piccola cittadina su di lei, Sophie era certa delle buone intenzioni di Emma. Almeno fino a quella telefonata. Potrebbe aver compiuto un’imperdonabile leggerezza mettendo la vita di suo figlio nelle mani della persona sbagliata? In una drammatica corsa contro il tempo per fare ritorno a casa, Sophie sta per scoprire la verità. E la sua vita non sarà mai più la stessa.
Recensione
“Ma c’è uno shock molto più grande e agghiacciante.
Scoprire – di fronte al male e nel nome dell’ amore – di cosa sei capace tu stessa.”
L’amicizia, così come l’amore, è un sentimento forte, spontaneo, che spesso ci salva, ci tende la mano nel momento in cui tutto sembra crollare.In alcuni casi,per senso di solitudine, si tende a mitizzare la nascita di un rapporto, nonostante le avvisaglie che il nostro sesto senso cerca di inviarci.
Sophie e Emma arrivano a Tedbury per cambiare vita, ognuna con le sue motivazioni e trovano conforto l’una nell’altra, così come i loro due bambini, Theo e Ben.
Una di loro però, ha sempre un senso di disagio, un prurito, qualcosa che le sussurra nell’orecchio che qualcosa non va.
Iniziano così una serie di accadimenti, compresa la morte cruenta di una coppia di vicini, che dà il via a pettegolezzi di paese, disagi e segreti che risalgono dal passato.
Frammenti che vedremo comporre un quadro terribile solo alla fine, mentre ci rodiamo dall’ ansia, perché ci sono di mezzo due bambini piccoli, un passato scomodo per troppe persone e una soluzione che ci metterà davanti a un quesito: se la giustizia non agisce è meglio farlo da soli?
Teresa Driscoll sonda l’animo umano in quella che è la vita di periferia, dove tutti conoscono tutti e i segreti hanno poco tempo per rimanere al buio.
Questo romanzo è una caccia continua al prossimo indizio, un punto di domanda a cui troviamo risposta solo alcune pagine dopo, anche se non ne abbiamo mai abbastanza perché è la fine quella che non vediamo l’ora di leggere e che ci lascerà a riflettere.
Le persone che attraversano la nostra vita, nel bene o nel male, lasciano sempre un segno, ci cambiano in qualche modo e rivelano lati di noi che mai avremmo creduto di avere.
Teresa Driscoll
Vive nel Devonshire e lavora come presentatrice televisiva per la BBC da oltre quindici anni. Forte di una lunga carriera da giornalista d’inchiesta, ha deciso di cimentarsi con thriller realistici e dal sapore amaro che analizzano l’impatto che un crimine ha sui familiari delle vittime. Ti sto guardando, il suo esordio nella narrativa, ha ottenuto un grande successo.
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