Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Karin Slaughter
Editore: Time Crime Fanucci
Traduzione: Annalisa Biasci
Serie: Will Trent #5
Genere: Thriller
Pagine: 500 p., R
Anno di pubblicazione: 2013
Sinossi. La madre di Faith non risponde al telefono e la porta di casa sua è aperta, con un’impronta insanguinata sulla maniglia. L’agente Faith Mitchell sa di dover chiedere un codice 30, anche se non l’ha mai usato prima in vita sua: assistenza per un agente in pericolo. Al centralino le raccomandano di non entrare, ma Faith non può aspettare. Questo le dice il suo istinto, e tutto quello che ha imparato all’accademia svanisce dalla sua mente nel momento in cui varca la soglia con la canna del fucile dritta di fronte a sé. Trova un cadavere e un uomo che tiene la pistola alla testa di un ostaggio, ma di sua madre nessuna traccia. Quando la polizia fa irruzione la situazione precipita e Faith diventa non solo una testimone, ma anche una sospettata di omicidio. Per trovare sua madre avrà bisogno di tutto l’aiuto dell’agente speciale Will Trent e della dottoressa Sara Linton, ex medico legale e pediatra all’ospedale cittadino. I tre dovranno mettere assieme i frammenti di un caso complicato e brutale, cercandoli nei legami più profondi e oscuri della città, tra corruzione e segreti, lealtà e promesse. Per trovare sua madre Faith dovrà scoprire la verità. O seppellirla per sempre.
Recensione
“C’erano tre morti. La sua bambina chiusa a chiave nel capanno. La madre scomparsa. Faith si sedette sui calcagni. Poggiò la testa fra le mani tremanti e si sforzo di non piangere.”
Così avrà inizio questa storia che guiderà attori coinvolti e lettori inesorabilmente verso un abisso senza fine.
Sì, perché questo caso farà venire a galla qualcosa di sopito per lungo tempo, costringendo Faith a fare i conti con fatti del passato di sua madre che potrebbe NON voler conoscere ma, che saranno di importanza vitale se vorrà tentare di salvarle la vita, ammesso che sia ancora viva.
I trascorsi che di norma consideriamo un bagaglio importante della nostra vita, le memorie che ci identificano e che raccontano anche ciò che siamo diventati, in questa situazione si dimostreranno un nemico spietato che non lascerà nessuna via di scampo.
Tutto quanto qui sarà messo in gioco, la vita della detective, quella dei suoi due figli e quella delle persone che si faranno in quattro per aiutarla in questo difficile momento.
Mai come in questa situazione sarà di fondamentale importanza la lucidità e la capacità analitica dell’agente speciale Will Trent, nonché collega e amico di Faith. L’unico in grado di mantenere la giusta focalizzazione nei confronti dell’indagine fra bugie e mezze verità, tra indicazioni su chi e cosa credere ma soprattutto a chi e cosa VOLER credere.
Per riuscire in quest’impresa però, dovrà decidersi a mettere da parte, almeno temporaneamente, quel mantello di insicurezza e disprezzo verso se stesso che indossa da tutta una vita.
“Era talmente determinato a salvare gli altri da non accorgersi che ciò di cui aveva davvero bisogno era salvarsi da sé stesso. Tutti si approfittavano di lui. Tutti sfruttavano il suo garbo, la sua correttezza, la sua gentilezza. Nessuno si preoccupava di cosa volesse lui.”
Ancora una volta al suo fianco l’unica persona in grado di dargli una mano senza imbrogli e senza pregiudizi, cioè la dottoressa Sara Linton che lo affiancherà e lo sosterrà fino alla fine.
Le ipotesi iniziali saranno tre, droga, soldi o vendetta… ma quale sarà la verità?
Leggete e la scoprirete, ma vi garantisco che saranno tre giorni intensissimi. Io sono stata risucchiata dalla storia con una voracità tale che pur di sapere cosa sarebbe accaduto a Faith e a sua madre, a Jeremy, Emma, Will per il quale ho sviluppato un’empatia profonda, Sara, Amanda (il capo del Gbi e il terrore di tutti gli agenti) mi sono ritrovata con il kobo sempre in mano. Ad un certo punto anche mio marito si è dimostrato infastidito e geloso, dato il mio attaccamento morboso alla storia e alla sorte di ognuno di loro.
Tre giornate che cambieranno la vita di tutti.
Sabato, domenica e lunedì.
Non ci sarà tempo per dormire, per mangiare, per pensare, per vivere, per ascoltare le proprie emozioni, sensazioni, e sentimenti di alcun tipo. O quasi.
Ancora una volta devo riconoscere a Karin Slaughter di essere riuscita a portare ad un livello altissimo la suspense con la sua scrittura fluida e nello stesso tempo tagliente e coinvolgente e qui, sicuramente non ha lesinato colpi di scena, senso di puro terrore e angoscia che ti attanaglia mentre ti ritrovi a leggere dei tuoi personaggi preferiti che rischiano la vita di minuto in minuto. È stata altrettanto abile però da riuscire a introdurre qualche minuto di respiro ogni tanto, ben poca cosa non fraintendetemi, ma è stato quel tocco che aiuta a giungere alla fine del romanzo senza rischiare un attacco di cuore per lo stress. Quel momento di normalità è quotidianità che ci serve per ricaricarci e proseguire, pronti per ripartire e affrontare la vita e le sue insidie a testa alta e senza paura.
Prima di trovare la vera pace però, vi sembrerà di dover attendere l’eternità.
Back in Black (AC/DC)
Back in black
I hit the sack
I’ve been too long
I’m glad to be back
[I bet you know i’m…]
Yes, I’m let loose
From the noose
That’s kept me hanging about
I’ve been looking at the sky
‘cause it’s gettin’ me high
Forget the hearse
‘cause I never die
I got nine lives
Cat’s eyes
Abusin’ every one of them
and running wild
Ritorno in nero
Vado a letto
Sono stato via troppo tempo,
sono felice di essere tornato
(penso tu sappia che io sono…)
Si, sono stato liberato
dalla forca
che mi faceva penzolare
sono stato a guardare il cielo
Perché questo mi fa star bene
Dimentica il carro funebre
perché io sono immortale
Ho nove vite
Gli occhi del gatto
Abusando di tutti
e correndo selvaggiamente
Perdonate quella che per voi potrebbe essere una divagazione, ma leggete attentamente le parole del testo qui sopra riportate. Questo brano verrà citato nel libro in diverse occasioni e avrà un ruolo nella vicenda, finendo per diventare anche la musica che voi sentirete durante quasi tutta la lettura, come un cd che gira all’infinito ripartendo da capo. Sarà proprio Back in Black a dare il ritmo alla storia. Per quanto mi riguarda, mi ha tormentata fino al termine.
Credetemi quando vi dico che assolutamente Back in Black non è la mia canzone preferita e che io con gli AC/DC proprio non c’entro nulla, ma ho avuto la curiosità di ascoltarla e con ciò che ho letto si amalgama assolutamente in modo perfetto, finendo per diventare parte integrante della trama.
A questo punto che dirvi se non di leggere il libro o in alternativa, se non lo aveste ancora fatto, di procurarvi “L’ombra della verità”, primo libro della serie che racconta di Will Trent e fare la sua conoscenza?
“…il diavolo sa ben citare la Sacra Scrittura per i suoi scopi…” (W.Shakespeare)
Buona lettura!
Karin Slaughter
Karin Slaughter: (Georgia, 1971) è una delle regine del crime internazionale: i suoi thriller sono sempre in vetta alle classifiche con trenta milioni di copie vendute nel mondo e traduzioni in trenta Paesi. Ha all’attivo due serie, una denominata Grant County e l’altra che vede per protagonista Will Trent. A ciò si aggiungono anche dei thriller indipendenti.
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