Recensione di Mirella Facchetti
Autore: Claudia Piñeiro
Traduzione: Pino Cacucci
Editore: Feltrinelli – I narratori –
Genere: Narrativa
Pagine: 336 nella versione a stampa
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Román Sabaté è un giovane senza particolari aspirazioni che si ritrova “assunto” da un nuovo partito, Pragma, fondato da un brillante arrivista dell’antipolitica la cui ascesa irresistibile risponde a una totale mancanza di scrupoli: Román sembra far carriera per caso, diventando ben presto il braccio destro del capo indiscusso, finché, passo dopo passo, avverte l’inquietante sospetto di essere solo una marionetta manovrata per un fine inconfessabile. L’omicidio di Lucrecia, moglie del potente manipolatore, sancirà per il protagonista la perdita dell’innocenza e l’inizio di una fuga impossibile, in una realtà dove tutto è apparente e ingannevole, tranne la determinazione di chi vorrebbe metterlo a tacere per sempre. Su tutto incombe una singolare superstizione, “la maledizione di Alsina”, che sembra scombinare i piani accuratamente orditi…
RECENSIONE
Giallo, maledizioni, critica sociale, sono questi i tre elementi che rappresentano la spina dorsale del nuovo romanzo della Piñeiro. Attraverso una narrazione a più voci, l’autrice permette al lettore di compiere un viaggio nel mondo della politica, dove i leader sono disposti a tutto (ma proprio tutto) pur di ottenere consenso, dove ogni loro mossa è calcolata e studiata secondo precise strategie di marketing, dove i consensi sono numeri da raggiungere sui social media e in tv.
Come risulta evidente da una recente intervista, la Pineiro, non pone l’indice accusatorio contro la politica, ma contro “il modo di fare politica” che caratterizza l’epoca moderna. Un modo di fare politica, appunto, che presenta superficialità, perdita di sostanza e di genuinità; la perdita di quei valori che, in parte, si può riscontrare anche nella società odierna.
Ed è in questo contesto – in questa macchina politica che gira e schiaccia chi non è disposto a conformarvisi – che si trova invischiato il giovane Sabaté che, triturato in un ingranaggio che non gli lascia via di scampo, fa l’unica cosa che gli sembra accettabile: si dà alla fuga.
Ed è proprio all’inizio della sua fuga – una fuga non solitaria, ma in compagnia di un bimbo – che lo incontriamo, nelle prime pagine del romanzo. Di fronte a questa fuga, il lettore è impreparato, si pone mille interrogativi che l’autrice, riavvolgendo il nastro degli eventi, risolve con maestria.
E poi c’è l’altro argomento affrontato dalla Pineiro quello che dà il titolo al libro: le maledizioni. Nessun governatore della città di Buenos Aires è mai diventato presidente dell’Argentina (cosa tra l’altro vera), sarà per questo motivo che il leader del partito per cui lavora Sabaté vuole assolutamente dividere Buenos Aires in due province? Ci riuscirà?
Scrittura coinvolgente, argomenti attuali: perdita di valori, persone che cercano di combattere il sistema. La Pineiro ha dato vita ad un libro impegnativo ed impegnato, un libro che vuole colpire il lettore e farlo riflettere e, a mio avviso, è riuscita assolutamente nel suo intento.
Claudia Piñeiro
scrittrice, drammaturga e sceneggiatrice, con Feltrinelli ha pubblicato: “Tua “(2011), “Betibù“ (2012), “La crepa” (2013) con il quale si è aggiudicata il Premio Sor Juana Inés de la Cruz 2010, “Un comunista in mutande” (2014), “Piccoli colpi di fortuna” (2016), “Le vedove del giovedì” (2016), Premio Clarìn 2005, poi adattato al cinema da Marcelo Piñeyro nel 2009, e “Le maledizioni” (2019). Nel 2019 si è aggiudicata il Premio Pepe Carvalho, riconoscimento internazionale destinato agli scrittori di polizieschi e intitolato al famoso detective ideato dallo scrittore Manuel Vázquez Montálban, vinto in passato da autori come Andrea Camilleri, Petros Markaris e James Ellroy
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