Recensione di Laura Salvadori
Autore: Jeffrey Archer
Traduttore: Seba Pezzani
Editore: HarperCollins
Genere: fiction storica
Pagine: 489
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Londra, 1945. Il voto alla Camera dei Lord su chi debba ereditare la fortuna della famiglia Barrington è finito in parità, e la decisione finale del Lord Cancelliere getterà una lunga ombra sulle vite di Harry Clifton e Giles Barrington. Harry torna in America per promuovere il suo ultimo romanzo, mentre la sua amata Emma va alla ricerca della bambina che era stata trovata nell’ufficio di suo padre la notte in cui era stato ucciso; Giles deve difendere il suo seggio alla Camera dei Comuni, e apprende inorridito chi sarà il candidato scelto dai Conservatori. Ma sarà Sebastian Clifton, il figlio di Harry ed Emma, a influenzare il destino dello zio. Nel 1957, Sebastian vince una borsa di studio a Cambridge, e una nuova generazione di Clifton sale alla ribalta. Ma dopo essere stato espulso da scuola, viene coinvolto in una frode internazionale su una statua di Rodin che vale molto più della cifra raggiunta in asta. Diventerà milionario? Andrà a Cambridge? La sua vita è in pericolo? “Un segreto ben custodito”, terzo volume della Saga dei Clifton, risponderà a queste domande ma, ancora una volta, ne porrà molte altre.
Recensione
Sono ormai giunta all’ultimo capitolo di questa amabilissima saga, che spazia in un periodo storico che comprende due secoli della nostra storia più recente. Un periodo denso di trasformazioni sociali, che Archer descrive con grande competenza e con grandissimo acume, fotografando i suoi personaggi che, attraverso le loro avventurose vite, descrivono l’ascesa della classe media, il sopravvento della tecnologia e l’affermazione, seppur faticosa e irta di difficoltà, della donna in seno alla società.
La voce di Jeffrey Archer si conferma fresca, autorevole, con autentici ricami di ironia, sagacia, umorismo, sentimento. Insomma, la sua voce e la voce dei suoi personaggi è un piacere da ascoltare. Una voce che rapisce il lettore, catapultato, come per magia, indietro nel tempo, in epoche passate sì da pochi decenni, ma che agli occhi del lettore moderno sembrano lontanissime, immerse come sono in atmosfere ormai perdute per sempre.
Il sipario si apre in un’aula di tribunale, dove l’autore ha lasciato i protagonisti, Harry Clifton e Giles Barrington, in attesa del verdetto che potrebbe cambiare le loro vite.
Il destino imbocca la via che vedrà coronare il sogno d’amore tra Harry e Emma Barrington e confermerà Giles alla guida dell’ingente patrimonio della famiglia Barrington.
Il tempo scorre lento portando con sé avvenimenti lieti ma anche imprevisti non di poco conto.
Niente, tuttavia, sembra scalfire l’amicizia che lega Harry e Giles. In un turbinio di avvenimenti storici ottimamente raccontati dall’autore, il lettore respira incessantemente l’aria di quei tempi, gode delle ambientazioni ottimamente rese, si muove con i personaggi e vive in prima persona la storia. Come ha già detto, non è comune imbattersi in un racconto così realistico. Le immagini sono talmente vivide che a tratti ho immaginato le scene più significative come in un fotogramma. Il tempo trascorre lento e il testimone della storia passerà alla progenie di Harry ed Emma: sarà Sebastian a condurre la narrazione per tutta la seconda metà del romanzo e il lettore sarà catapultato in un’avventura alquanto rocambolesca, che cambierà il tenore del romanzo e ci condurrà fino all’epilogo, decisamente inaspettato.
Vi confesso che ho avuto nostalgia della prima generazione di protagonisti della saga: nei primi due romanzi, la lotta tra i Clifton e i Barrington, l’ascesa di Maisie e di Harry agli apici della società del tempo, la descrizione della società di fine secolo, sono aspetti che ho apprezzato moltissimo.
Si sa che tenere alta l’attenzione, capitolo dopo capitolo, è cosa ardua. Ma Archer ha fatto davvero un lavoro superlativo!
Vorrei davvero essere capace di rendere giustizia alla grandezza dell’ambientazione storica di tutta la saga, ma credo che solo leggendola potrete assaporare il gusto dolcissimo di fare un passo indietro in un periodo storico di grande fascino e potrete conoscere questi personaggi, per me veri e propri capolavori!
Se avete letto le mie recensioni sui primi due capitoli della saga dei Clifton avrete capito che le mie eroine rimangono comunque Maisie ed Emma, due donne incredibilmente sicure di sé, emancipate e desiderose di emergere, il cui coraggio e la cui consapevolezza sono l’esempio da cui la donna ha tratto ispirazione per la sua sofferta e non ancora conclusa scalata verso l’affermazione del proprio valore e dei suoi sacrosanti diritti.
Jeffrey Howard Archer
Jeffrey Howard Archer, Barone Archer di Weston-super-Mare è nato a Londra il 15 aprile 1940. Con i suoi romanzi ha venduto 120 milioni di copie. E’ stato un membro del Parlamento europeo e vice presidente del Partito Conservatore inglese. La sua carriera politica, dopo aver subito varie controversie, si è conclusa dopo una condanna e la sua successiva detenzione. Al di fuori della politica è un romanziere, drammaturgo e scrittore di storie brevi. I suoi successi maggiori sono Non un soldo di più non un soldo di meno, Quarto potere, Figli del destino e L’undicesimo comandamento.
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