L’avvoltoio




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Giuseppe Petrarca

Editore: – Homo Scrivens

Genere: giallo

Pagine: 165

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Il commissario Cosimo Lombardo, rientrato in Sicilia per un periodo di riposo, si scontra con due intricate vicende: un traffico d’organi gestito da un’organizzazione criminale internazionale che non esita a operare anche su bambini inermi e una violenta epidemia nel campo di accoglienza di Cala Manenti. Lombardo sospetta che l’epidemia sia dolosa, allo scopo di dirottare gli immigrati in una struttura gestita da soggetti mafiosi collusi con esponenti del ceto politico locale, con l’apporto d’insospettabili medici spinti da sete di denaro e sotteso razzismo.

Recensione

Sicilia, luogo di contrasti ma anche di buon cibo e di paesaggi che arrivano dritti al cuore. La terra del commissario Lombardo lo riaccoglie per un periodo di ferie e ripensamento. La sua vita e le indagini al Nord lo hanno segnato nel profondo e ha bisogno di tempo e quiete per ritrovare l’equilibrio interiore.

Ma è destino che il suo lavoro lo insegua anche lì. Il CARA, centro di accoglienza profughi, vicino a Catania occupa la prima pagina della cronaca locale e nazionale per un fatto allarmante: pare che al suo interno si stia diffondendo un virus letale, capace in breve tempo di portare alla morte chi lo contrae.

Il paziente zero è appunto un immigrato del centro e il commissario è incaricato dall’amico questore Filippo Nicosia, in modo non ufficiale, di seguire le indagini per capire la vera origine della malattia. Interpellando medici e virologi infatti non è chiaro se il virus ha una provenienza “straniera” o se invece è una diabolica creazione di scienziati senza scrupoli per creare caos e alimentare la diffidenza verso i disperati che vivono nel centro.

Nel frattempo, nei dintorni della città, viene scoperta una villa degli orrori dove un medico, l’Avvoltoio, fa scempio dei corpi di immigrati per sottrarre i loro organi e affidarli a una organizzazione malavitosa internazionale che ne fa traffico. Le due inchieste mettono a dura prova il commissario che dovrà cercare di uscirne integro fisicamente e psicologicamente.

Il romanzo ha il pregio di portare alla ribalta problematiche attuali che riempiono le pagine dei quotidiani e i dibattiti politici. L’immigrazione è il problema più difficile da affrontare per la nostra società. La questione non riguarda tanto l’atto del salvataggio, doveroso, di chi intraprende un viaggio stipato su imbarcazioni pronte ad affondare a ogni momento, quanto la necessità di creare condizioni di accoglienza e integrazione per chi resta nel nostro o in qualsiasi altro paese.

Purtroppo spesso i centri di accoglienza sono luoghi dove si celano interessi nascosti e dove l’ultimo pensiero è quello di preparare gli ospiti a un ingresso a pieno titolo nella società. E così quella che potrebbe essere una fase preliminare e temporanea diventa solo un parcheggio di corpi che sopravvivono in precarie condizioni igieniche e psicologiche. E tutto questo non facilita di certo la futura integrazione…

Trovare soluzioni non è semplice, il dramma che stiamo vivendo è epocale e le masse di diseredati in movimento sono destinate ad aumentare. Se non riusciamo a creare condizioni di vita migliori nei loro luoghi di origine, smettendo di vendere armi e di sfruttare le loro risorse, difficilmente potremo frenare l’avanzata migratoria. E la nostra impreparazione ad accogliere finirà con il rendere la situazione sempre più esplosiva.

Questo è il messaggio che Petrarca vuole comunicarci utilizzando le indagini del commissario Lombardo, messaggio che merita una attenta riflessione.

Giuseppe Petrarca


Giuseppe Petrarca: vive e lavora a Napoli nel settore delle assicurazioni Collabora con Medici senza Frontiere. Da qualche anno ha iniziato a scrivere e pubblicare medical thriller.

 

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