Recensione di Mirella Facchetti
Autore: Abir Mukherjee
Traduttore: Alfredo Colitto
Editore: Sem
Genere: Thriller
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. India, 1920. Al capitano Sam Wyndham e al sergente Banarjee della polizia di Calcutta viene affidato il compito di investigare sul drammatico omicidio del figlio del Maharaja. La coppia si ritrova impigliata in una fitta rete di segreti e minacce, all’interno di un regno, quello di Sambalpore, pericoloso e senza pietà, martoriato da un conflitto interno. Unendo le forze, Wyndham e Banarjee dovranno riuscire a scovare il killer, prima che lui possa trovare loro.
Recensione
Se state cercando un giallo dall’impianto classico – un omicidio, una fitta rete di indizi tra cui districarsi per individuare il movente dell’assassinio e degli investigatori che cercano di sbrogliare la matassa – ma siete stanchi delle classiche ambientazioni, ecco, questo giallo – che si dipana attraverso le meravigliose località e atmosfere indiane – fa assolutamente al caso vostro.
Non lo nego, chi, come me, non ha letto il precedente romanzo – “L’uomo di Calcutta” – primo “capitolo” delle investigazioni del duo Wyndham-Banarjee (detto Surrender-not) – potrebbe, all’inizio, aver bisogno di un attimo di tempo per capire relazioni, gradi e rapporti tra i vari soggetti, ma poi entrati nell’atmosfera del romanzo sarà difficile uscirne.
I protagonisti sono ben delineati, appaiono ben affiatati (belli i botta e risposta tra loro) e le loro debolezze e caratteristiche (Surrender-not, ad esempio, fatica a parlare in presenza delle donne e nel corso di un sopralluogo si prende a cuore il destino di un gatto) rendono facile parteggiare e affezionarsi a loro.
L’autore ha il merito di intrattenere il lettore e di coinvolgerlo gradualmente senza la necessità di continui colpi di scena, ma semplicemente grazie ad una trama ben strutturata e ad uno stile fresco e immediato.
La scelta di mostrare, a piccoli sprazzi, anche il lato più “umano” e sentimentale di uno dei protagonisti risulta azzeccata e non appesantisce la lettura, ma anzi rende ancora più piacevole seguire lo svolgimento dell’indagine.
Il tuffo nelle tradizioni indiane e nella magia di quella terra, poi, dà al romanzo un quid in più.
Non posso dirvi di più per non spoilerare, ma vi invito a leggerlo, non ve ne pentirete!
Abir Mukherjee
giovane autore best seller di origine indiana, è cresciuto nell’Ovest della Scozia. Per il suo romanzo d’esordio “L’uomo di Calcutta”, è stato ispirato dal desiderio di saperne di più su un periodo cruciale della storia angloindiana che sembra essere stato quasi dimenticato. “Un male necessario” è il secondo libro della pluripremiata serie che vede come protagonista Sam Wyndham.
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