L’opale perduto




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Lauren Kate

Traduzione: Maria Concetta Scotto di Santillo

Editore: Rizzoli

Genere: romantico storico

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell’inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell’istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell’ala maschile dell’orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto…

Recensione

Mino e Violetta sono due dei tanti bambini che trascorrono parte della loro vita nell’Ospedale degli Incurabili, un ospizio veneziano che accoglie gli orfani.

Le femminucce vengono allevate per adempiere a scopi caritatevoli ma le più talentuose studiano canto e musica per allietare la comunità e poi finire in sposa a qualche anziano benestante.

I maschi invece sono avviati al lavoro per svolgere incarichi di manovalanza. Violetta, una bimba di cinque anni circa, conosce Mino in modo curioso.

Una notte, mentre di nascosto è rintanata nella soffitta dell’Istituto, vede una donna lasciare un bimbo, più o meno della sua età, nella ruota. Il canto con il quale la madre lascia il figlio la colpisce e resta fisso nei suoi ricordi.

A distanza di dieci anni rivede quel bambino, ormai adolescente, nella stessa soffitta che è per entrambi luogo di libertà: per Violetta rappresenta un angolo dove sognare e cantare, per Mino un posto dove dedicarsi alla riparazione dei violini, sua grande passione.

Tra i due nasce un’amicizia che cela un giovane amore, ma i loro destini si separano presto. Mino esce dall’Istituto perché accolto a lavorare in un cantiere e Violetta perché corona il suo sogno di divenire cantante solista all’interno dell’Ospedale. Entrambi però restano legati a quei loro incontri e mentre Mino tra alti e bassi cerca di rifarsi una nuova vita, Violetta vuole assaporare il gusto proibito della libertà e inizia una doppia vita.

Il romanzo è la classica storia d’amore che procede seguendo il perfetto copione romantico: lui e lei si incontrano, la vita li divide e poi si ritrovano con tanto di agnizione finale, dai tratti vagamente edipici, che svela le origini del ragazzo. Sicuramente è adatto a un pubblico young adult che si emoziona di fronte a intricate, ma non troppo, vicende sentimentali che hanno per protagonisti giovani innamorati.

Venezia ancora una volta è la città di ambientazione, una Venezia dei primi del ‘700, periodo in cui la Serenissima Repubblica ormai è prossima alla caduta. I colori con i quali viene dipinta e raffigurata sono quelli delicati e appassionati di chi ne è rimasto colpito dopo un brevissimo e intenso viaggio.

L’amore per la città lagunare è evidente sia pure tra numerose incongruenze storiche e urbanistiche, scusabili con la poca familiarità dell’autrice con passato, tradizioni, costumi e viabilità dei luoghi narrati.

Un racconto semplice che di sicuro incontrerà il gusto di giovani lettori attenti all’incalzare della trama e pronti a immedesimarsi nelle peripezie dei due giovani protagonisti.

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com

 

Lauren Kate


è nata a Dallas nel 1981. È autrice della saga di Fallen (Rizzoli), pubblicata in 30 Paesi con 10 milioni di copie vendute. Vive a Los Angeles con il marito.

 

Acquista su Amazon.it: