Recensione di Mirella Facchetti
Autore: Candice Fox
Traduttore: Stefano Bortolussi
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Pagine: 464 nella versione a stampa
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Perdonare è bene. Vendicarsi è meglio. Ci ha messo un istante ad andare a rotoli la vita di Ted Conkaffey, ex poliziotto della Narcotici di Sydney. È stato l’attimo in cui la piccola Claire Bingley è scomparsa alla fermata di un autobus, e la macchina di Ted era l’unica nelle vicinanze. Adesso che ha perso tutto, ingiustamente accusato pur in mancanza di prove, Ted si è rifugiato a Crimson Lake, paesino sperduto nel cuore nero dell’Australia. Tra le paludi e i coccodrilli, e il nulla intorno, è il posto perfetto per farsi dimenticare. Ma poi nella sua vita è comparsa la detective Amanda Pharrell: ricoperta di tatuaggi e con un discutibile senso dell’umorismo, Amanda si porta appresso un passato pesante, proprio come Ted. E così gli propone di farle da partner nella sua agenzia investigativa. Ed è su un duplice omicidio in una bettola locale che Ted sta indagando quando, a proposito di passato, il suo torna a fargli visita. Nelle sembianze del padre della piccola Claire. Un uomo disperato. Che, come tutti, continua a pensare che la colpa di ciò che è successo sia dell’ex poliziotto. Ed è deciso a fargliela pagare. Se Ted vuole salvare quel che resta della sua vita, non può che mettersi in cerca di chi ha davvero fatto del male a Claire. E, finalmente, affrontarlo.
RECENSIONE
Dopo il successo de “Il buio non fa rumore” (di cui potete trovare la recensione su Thrillernord) la Fox ripropone la sua coppia di investigatori privati Pharrel&Conkaffey: coppia stranamente assortita, composta da persone “danneggiate”, ferite dalla vita, ma che funzionano e funzionano alla grande.
Anche in questo secondo romanzo della serie ho ritrovato gli elementi che mi avevano fatto apprezzare il precedente libro: scrittura fluida, personaggi ben caratterizzati, profondità psicologica.
Sono due le linee narrative seguite dalla Fox: da un lato il caso “verticale”, un assassinio in un locale di Crimson Lake, dall’altro la trama “orizzontale” relativa all’accusa infamante nei confronti di Ted Conkaffey.
Ed è questa seconda trama che, naturalmente, finisce per attrarre maggiormente l’attenzione del lettore. Nel precedente capitolo avevamo trovato un Ted, stanco, senza più voglia di combattere, quasi in balia degli eventi, ora lo vediamo finalmente agire e da lettrice aspettavo proprio questo: volevo vedere Ted combattere per provare la propria innocenza.
Mi ha molto colpita l’attenzione dell’autrice in merito all’aspetto psicologico del protagonista, l’attenzione con cui ha trattato alcuni dettagli come l’incontro, sotto il controllo degli assistenti sociali, con la figlioletta.
Ho apprezzato, molto, infine, anche la verità, la lucidità di alcune scelte del protagonista (soprattutto nel finale), niente affatto scontate.
La Fox si è confermata un’autrice di talento e non vedo l’ora di leggere una nuova avventura di questo fantastico duo.
Candice Fox
È l’autrice di gialli più amata in Australia, dove raggiunge regolarmente i primi posti delle classifiche. Ha 39 anni e vive a Sydney. Ha esordito nel 2014, e ha vinto due volte – caso unico – il prestigioso Ned Kelly Award per la narrativa gialla. Da allora non ha più smesso di scrivere, e i suoi romanzi sono tradotti negli Stati Uniti (dove ha anche firmato una serie thriller insieme a James Patterson) e in molti Paesi europei. “Il buio non fa rumore” è il primo della sua serie di maggior successo, con protagonisti i detective Ted Conkaffey e Amanda Pharrell, che presto diventerà una serie TV. Piemme pubblicherà anche il secondo volume, nell’autunno del 2019.
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