Recensione di Laura Salvadori
Autore: Sheena Kamal
Editore: HarperCollins
Traduzione: Silvia Arienti
Genere: narrativa
Pagine: 73
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Nora Watts, alle prese con un nuovo incarico di sorveglianza per un controverso caso di custodia minorile, si presenta a Spring Love, una comunità agricola alternativa sull’isola di Salt Spring, per raccogliere informazioni su una delle ospiti della comune e su suo figlio Trevor. Ma i gestori del centro, che ha fama di essere un luogo disponibile nei confronti dei forestieri, si rivelano tutt’altro che amichevoli e Nora scopre ben presto di non essere la benvenuta. Forse fin troppo presto. Quell’isola idilliaca, che in passato è stata un rifugio per gli afroamericani in fuga dalla schiavitù, per lei non è affatto un luogo sicuro, e dal poco che ha visto Nora sospetta che non lo sia nemmeno per i suoi abitanti. Soprattutto per il piccolo Trevor…
Recensione
Ho conosciuto questa autrice nel 2017, in occasione dell’uscita del suo primo romanzo “La solitudine del ghiaccio”. Rimasi colpita dal personaggio creato dalla giovane scrittrice, Nora Watts, una sorta di anti-eroe del thriller: non una poliziotta, non un avvocato, ma solo un’aspirante investigatrice. Trasandata, noncurante, probabilmente neanche bella, nè giovane. Acuta ma non piacevole. Piena di difetti, con un passato doloroso fatto di dipendenze. Ex alcolista, ex clochard, ex militare.
Sicuramente Nora Watts ha visto tempi migliori ma è uno di quei personaggi che acquistano una loro dimensione quando si trovano nei guai. Una donna di poche parole, schietta, con un linguaggio tagliente e assolutamente dissacrante.
Una di quelle donne che farebbero apparire insulso persino Babbo Natale.
Un personaggio così non può essere che destinato a grandi cose.
Invece, in questa scarna novella di appena 73 pagine, Nora non riesce a spiccare il volo.
Non convince, insomma, questo secondo lavoro che, seppur breve, ha l’enorme pecca di non rendere giustizia a Nora, che avrebbe davanti a sé un luminoso futuro, qualora inserita in un contesto degno di lei. La storia non brilla. Scontata, nel contenuto e nel finale. E Nora è stata brutalmente mutilata del suo trascorso.
Troppo poco tempo spende l’autrice a ritrarre la protagonista ad appannaggio di chi ancora non l’ha conosciuta.
Un po’ come presentare Marylin Monroe come la vicina della porta accanto, magari ficcanaso e baffuta! Non sappiamo niente del suo passato, niente dei suoi fantasmi, niente del suo personale dolore. Niente pathos, nessuna empatia. Solo un involucro senza un’anima.
E pensare che nel primo romanzo questi aspetti erano ben resi al lettore, che invece, in questo racconto, si ritrova un po’ spaesato a chiedersi come e perché fosse rimato così favorevolmente colpito da questo personaggio.
Insomma, un po’ di delusione alla fine della lettura! Ma voglio sperare che Sheena, talentuosa e originale scrittrice canadese, si riporti in fretta sulla retta via! Le potenzialità ci sono e il personaggio merita di crescere e di farsi conoscere!
Quindi a presto Sheena, ti aspettiamo, insieme alla tua Nora, con altre accattivanti storie!
Sheena Kamal
originaria dei Caraibi, ancora bambina è immigrata in Canada con i suoi genitori. Ha studiato scienze politiche all’Università di Toronto e ha ricevuto una borsa di studio grazie al suo attivismo per la questione dei senza tetto. Per il suo primo romanzo, La solitudine del ghiaccio, si è ispirata al suo lavoro di ricerca nell’ambito della criminalità e del giornalismo investigativo nell’industria cinematografica e televisiva.
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