Recensione di Francesco Morra
Autore: Michele Catozzi
Editore: TEA
Genere: Giallo
Pagine: 413
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Cos’hanno in comune un cadavere sepolto all’ex Petrolchimico di Porto Marghera e tre anziani morti nel loro motoscafo speronato in laguna da un lancione granturismo? Per il commissario Aldani si presenta un’inchiesta difficile, perché andrà a smuovere i fantasmi del Petrolchimico, con i suoi operai morti di cancro da cloruro di vinile monomero, il letale CVM usato nella produzione della plastica. Un passato doloroso e ingombrante, quello del Petrolchimico di Porto Marghera, una ferita aperta che un processo giudiziario dalla sentenza storica ma tardiva non è riuscito a rimarginare. Un passato che lo tocca da vicino e che Aldani dovrà affrontare anche in nome di suo padre, che a Porto Marghera ha lavorato, destreggiandosi tra inquietanti imprenditori in odore di malaffare, Pubblici Ministeri alquanto spigolosi e uno strano rogo in un bar cassa Peota a Marghera. Sullo sfondo, il business milionario delle bonifiche nell’ex area industriale dismessa e l’ombra delle infiltrazioni mafiose nelle imprese, ma anche una Venezia martoriata, in cui le tradizionali attività commerciali rischiano di essere fagocitate dalla bolla del turismo di massa e cialtrone. La doppia indagine costringerà Aldani a fare i conti con il proprio passato e a superare le tentazioni del presente, grazie anche alla presenza al suo fianco, discreta e rassicurante, della moglie e dei tre figli.
Recensione
Michele Catozzi, con il suo ultimo libro, conduce il lettore a Venezia con una nuova indagine avente come protagonista Nicola Aldani, commissario della squadra Omicidi in forze alla questura lagunare.
Il commissario si troverà invischiato in un caso estremamente complesso che metterà a dura prova tutte le sue abilità anche perché lo toccherà nel profondo del suo passato.
Il Petrolchimico di Porto Marghera teatro del ritrovamento di un cadavere, ferita ancora aperta nell’immaginario collettivo veneziano, sarà parte del fil rouge narrativo. Trama davvero intricata come felicemente ci ha abituato lo scrittore e che già era elemento caratterizzante nei suoi precedenti libri. Nota unificante almeno nella serie da lui scritta con protagonista il commissario Nicola Aldani è come vi sia una accurata documentazione che inquadra il periodo storico raccontato e le vicende correlate.
Lavoro che emerge anche nella nota dell’autore a fine pagina dove vengono citate le fonti. Perché nel libro il lettore, in molti punti, si sentirà davvero nello stabilimento chimico. Dovizia di particolari che coinvolgono e forniscono empatia la quale porta a divorare le pagine e nel contempo a una decodifica del testo appagante.
Il romanzo lo si inserisce nel genere giallo ma mai come in questo caso si può dire che è pura categorizzazione.
Questo è un libro dove un commissario indaga su un caso complicato, come già detto, ma è anche opera di divulgazione e ricordo di un momento storico quale l’industrializzazione nel nordest italiano, dagli albori alla sua fine, riportando alla luce ad esempio le sofferenze degli operai e le ricadute sull’ambiente.
Il protagonista Aldani, con l’aiuto della sua squadra, risolverà l’indagine guidandoci e dando l’immagine di una Venezia e non solo, del quotidiano. Un personaggio che diviene caro per la sua integrità, meravigliosa umanità ed attaccamento al dovere. Un eroe seppur piacevolmente imperfetto non, finalmente, alieno alla società. Un padre di famiglia lavoratore con i suoi difetti ma che ci restituisce una figura in cui potersi immedesimare senza forzature.
Il Catozzi, confeziona un giallo intricato e piacevolmente complesso che riesce a dipanarsi nelle ultime pagine con eleganza, il tutto coadiuvandolo con una documentata contestualizzazione storica. Una piacevole e appagante esperienza di lettura che ha il merito di ricordare oltre che di intrattenere.
A cura di Francesco Morra
Michele Catozzi
Michele Catozzi: Nato a Venezia (a Mestre, per la precisione) nel 1960, Michele Catozzi ha vissuto a lungo in Veneto. Ha passato molti anni a Treviso, dove si è occupato di editoria e giornalismo. Dopo aver scritto diversi racconti, pubblicati in antologie e riviste, ha vinto l’edizione 2014 del torneo letterario IoScrittore con Acqua morta, il primo romanzo della serie che vede come protagonista il commissario Nicola Aldani, apparso in TEA, cui è seguito Laguna nera e Marea tossica.
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